NEXT GENERATION EU – LA PROPOSTA PER IL RECOVERY FUND

“Abbiamo solo due scelte: o andiamo da soli, lasciando Paesi e regioni indietro, o prendiamo la strada insieme. Per me la scelta è semplice, voglio che prendiamo una strada forte insieme”, ha affermato la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen,

Lo scorso 27 maggio finalmente la Commissione europea ha avanzato la sua proposta per il Recovery Fund, l’altro grande pilastro messo in campo dall’Europa per la ripresa dopo la pandemia da COVID – 19. “Abbiamo solo due scelte: o andiamo da soli, lasciando Paesi e regioni indietro, o prendiamo la strada insieme. Per me la scelta è semplice, voglio che prendiamo una strada forte insieme” ha affermato la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, che ha anche dichiarato che “questo è il momento dell’Europa”. Questo piano è stato denominato “Next Generation EU”, un nome che richiama alla necessità di guardare al futuro e alle prossime generazioni.
Si tratterebbe di un piano di 750 miliardi di euro: 500 miliardi di trasferimenti condizionati emessi direttamente dalla Commissione e 250 miliardi di prestiti a lunga scadenza. La novità è che il debito di quei prestiti sarà un debito comune europeo, coperto dal bilancio dell’UE, attualmente pari a circa l’1% del Pil, che sarebbe portato al 2%.
Per accedere a questo fondo i singoli Stati dovranno farsi approvare dalla Commissione un programma di spesa che rispetti alcune delle priorità dell’UE: “il piano trasforma l’immensa sfida che dobbiamo affrontare in un’opportunità, non solo sostenendo la ripresa, ma anche investendo nel nostro futuro: il Green Deal europeo e la digitalizzazione daranno impulso all’occupazione e alla crescita, alla resilienza delle nostre società e alla salute del nostro ambiente” afferma la Presidente Von der Leyen.
All’Italia spetterebbero circa 173 miliardi di euro, di cui 82 in trasferimenti e 91 in prestiti a un tasso vicino allo zero. Il nostro Paese diverrebbe dunque uno degli Stati membri che più potranno beneficiare da questa proposta.
Dopo che è stata avanzata dalla Commissione, tale proposta è stata portata all’ordine del giorno del Consiglio europeo che si è svolto lo scorso 19 giugno in videoconferenza. Tuttavia, troppo distanti sono le posizioni dei vari Capi di Stato e di Governo dell’UE: “Sul Recovery Fund c’è un consenso emergente, ma al tempo stesso non possiamo sottostimare le differenze di visione su diversi punti. È necessario continuare la discussione” ha affermato Charles Michel, presidente del Consiglio europeo che avrà il compito di portare avanti il negoziato tra gli Stati nel prossimo Consiglio europeo di metà luglio. “La Commissione europea e la BCE non hanno mancato l’appuntamento con la storia, ora è il turno del Consiglio europeo essere all’altezza della sfida e dare un segnale forte” ha affermato il premier Conte chiedendo di accelerare i tempi del negoziato per chiudere entro luglio.
Anche il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, si è espresso su “Next Generation EU” all’apertura del Consiglio europeo, facendo un appello ai Governi nazionali affinché si proceda insieme per la ripartenza di tutta l’Unione: “è necessario potenziare la macchina europea, farci salire a bordo più persone, tutte quelle che hanno il diritto di salirci in questa macchina. In questo caso andremo molto lontano”.