RACCONTEREMO IL FUTURO E LE SUE STORIE

Il 10% del nostro spazio lo dedicheremo alle notizie cosiddette yesterday news, quelle cioè superate da internet, dalla televisione, dalla radio. Il 20% del nostro spazio le dedicheremo a quello che accade oggi, e il 70% dello spazio del nostro giornale, sarà dedicato a quello che accadrà domani

E’ una sola parola quella che possiamo scrivere dopo la pubblicazione del nostro primo numero di Altra Artena – La Città che desideriamo, ed è GRAZIE!
Grazie perchè avete dimostrato un affetto, una stima, un interesse fuori dal comune.
Grazie perchè ci avete scritto in tanti, testimoniando una voglia di condivisione che è il motore che noi vogliamo accendere con il nostro/vostro giornale.
Grazie per l’attenzione che ci avete riservato sui social che accompagnano la nostra iniziativa editoriale.
Grazie perchè in molti ci avete fermato per strada complimentandovi per il prodotto: per i contenuti, per la veste grafica, per l’attenzione al dettaglio.
E’ stato un esordio che non ci aspettavamo ma che, in cuor nostro, speravamo.
Io personalemente estendo i ringraziamenti a Voi lettori che avete decretato, in un certo qual modo, un gran bel successo.
Estendo il mio grazie, delegato anche dalla proprietà editoriale del gionale, a tutti i collaboratori della redazione e quelli esterni che hanno permesso che questo progetto ricevesse un così vasto consenso.
L’esercizio antipatico di autocompiacimento termina qui!
In questo secondo numero abbiamo cercato di affinare ancor di più la grafica del giornale. Avete trovato, infatti, una nuova prima pagina diversa dal primo numero, probabilmente sarà quella che ci accompagnerà anche in futuro e la dobbiamo a Tommaso Proietti.
Per quanto riguarda i contenuti anche in questo secondo numero troverete approfondimenti considerata la periodicità del giornale che non ci consente di elaborare cronaca quotidiana, mentre cercheremo di stare sul pezzo con il nostro sito www.altraartena.it e con la nostra pagina Facebook.

Una domanda mi è stata fatta in questi giorni: “Nell’era digitale e dei social era proprio necessario un giornale cartaceo?”
In effetti, cari lettori, la domanda ha un senso se pensate che fino a dieci anni fa su un qualsiasi vagone della metropolitana, quasi tutte le persone leggevano un quotidiano e chi non lo faceva lo portava sotto braccio, e che oggi non vi è un individuo che ha il giornale in mano, sostituito dal telefonino. Il desiderio d’informazione è pienamente soddisfatto dal web. Se è davvero così, non bastava avere un pagina facebook e un sito internet? No! No perchè noi siamo ambiziosi e perchè sul nostro giornale cartaceo il 10% del nostro spazio lo dedicheremo alle notizie cosiddette yesterday news, quelle cioè superate da internet, dalla televisione, dalla radio. Il 20% del nostro spazio le dedicheremo a quello che accade oggi, e il 70% dello spazio del nostro giornale, sarà dedicato a quello che accadrà domani. Questo vuol dire stare fuori in mezzo alle persone, dove i fatti avvengono, sperando di essere in grado di intercettare storie e saperle raccontare. Le storie non mancano, il problema è che non le racconta più nessuno. Ecco, noi desidereremmo fare questo.