SENTINELLA, A CHE PUNTO E’ LA NOTTE?

Il nostro progetto editoriale, deve avere l’ambizione di andare oltre la pura riproposta amministrativa, deve essere “neutrale con giudizio” dell’operato di chi governa

Il profeta Isaia, fa rispondere a una sentinella che sta a guardia di una città non meglio identificata, alla domanda del titolo così: “Viene la mattina e viene pure la notte. Se volete interrogare, interrogate pure tornate un’altra volta”.
Il sottotitolo del nostro giornale riporta la frase “La Città che Desideriamo”, tale assunto, può essere declinato come atteggiamento di denuncia dei problemi cittadini, e conseguente richiesta all’amministrazione attuale di migliorare alcune condizioni di fatto non adeguate; può anche essere declinato in altro modo, come un tentativo di stimolare le forze sociali, economiche e cognitive che ad Artena sono presenti; insomma, un ruolo propositivo e creativo nel supportare la cittadina in un percorso di lievitazione sociale.
La modalità che certamente è confacente e più congeniale, al nostro progetto editoriale, è quello di essere uno strumento di informazione aperto, innovativo, propositivo e creativo. Deve avere l’ambizione di andare oltre la pura riproposta delle scelte amministrative, adeguate o inadeguate che siano, deve saper essere “neutrale con giudizio” dell’operato di chi amministra; deve guardare alla società nel suo insieme come fattore capace di mettere in moto forze e procedure per migliorare la vita cittadina. Ma, come può un giornale aiutare una comunità migliorare?
Intanto, per migliorarsi c’è bisogno di vedere le proprie insufficienze e i propri limiti, solo avendo coscienza di ciò, si può intraprendere un percorso migliorativo fatto di applicazione, studio, apprendimento e coinvolgimento sociale serio. Noi riteniamo questo percorso come ineludibile, per portare la nostra vita collettiva ai livelli adeguati per i bisogni materiali e immateriali del nostro tempo. Come può il giornale essere attore e non spettatore delle realtà? Come può aiutare un “pensiero con giudizio invece che tifoserie?”
E’ un percorso difficile ma necessario per una cittadina come Artena che ha alcuni punti di forza e tante insufficienze, c’è bisogno di far emergere le realtà intraprendenti e dinamiche, c’è bisogno di mettere in moto percorsi di rete sociale non solo assistenziali, che al momento del bisogno, quasi naturalmente, si creano, ma poi non riescono a diventare Istituzione; c’è necessità di una rete sociale fatta di intelligenza e fiducia, perché anche nel nostro territorio si possano creare cose belle, utili e innovative. E’ d’obbligo aprire discussioni pubbliche con la finalità del contributo di idee per progetti possibili, una democrazia con trasparenza reale da praticare, e non con vuote parole senza seguito di comportamenti adeguati.
E’ chiaro che dobbiamo fare i conti con il fatto che siamo una piccola-media comunità, perché non dobbiamo mai dimenticare che abbiamo una popolazione di quattordicimila abitanti, con una storia importante, certo! Ma anche molto di più della sua storia. La sua popolazione è raddoppiata negli ultimi decenni, le contrade sono diventate spesso più popolose dal centro nuovo e antico, i nuovi artenesi sono migliaia ma sembrano non esistere nella vita collettiva, fatte le debite eccezioni; c’è una domanda di qualità di vita in senso ampio molto forte, un bisogno di sentirsi considerati e non dimenticati, che in fondo è anche una domanda di starci dentro alle cose, di partecipazione; queste esigenze e potenzialità il giornale può farle emergere e diventare parte di un processo di consapevolezza sociale e democratica per la nostra cittadina.
Un giornale diventa utile e importante se diventa Istituzione, punto di riferimento collettivo, incubatore di riflessioni collettive e idee generative e visto dai cittadini tutti, come serio e autorevole; questa è la sfida che la didascalia indica e questo è il cammino che stiamo intraprendendo, dove la passione civile e il rispetto che si deve alla nostra cittadina – intesa come insieme: Umano, Relazionale, Urbano e Ambientale -, devono avere un ruolo informativo e produttivo.