ARTENA PRESENTA LE MANCANZE DI UN PAESE MOLTO PIU’ PICCOLO

“Non c’è un cinema, ci sono pochi locali dove uscire la sera e, da quando vado al liceo, i ragazzi preferiscono sempre passare il proprio tempo in altri comuni che presentano più opzioni di svago”

Sono un giovane di ventiquattro anni che vive ad Artena e ci ha sempre vissuto sin da quando è nato, prima al centro storico per i primi 8 anni di vita e poi, dal 2004, in contrada Maiotini. I miei genitori decisero di prendere casa qui nel 1993 volendo vivere in un contesto più tranquillo rispetto alla metropoli romana. Artena comunque permette poi di raggiungere Roma abbastanza velocemente, grazie ad un buon collegamento sia di autostrada che di treno, quindi abbiamo sempre potuto far visita ai nostri parenti ogni quindici giorni all’ incirca. Perché dunque ho fatto questo preambolo? Beh, mi è capitato di chiedermi,soprattutto negli ultimi tempi, come sarebbe stata la mia vita se i miei avessero deciso di farmi crescere a Roma. Probabilmente ci sarebbero stati dei vantaggi e degli svantaggi. La casa sarebbe stata più piccola, la frenesia cittadina può portare a un maggiore nervosismo e in generale avrei respirato un’aria più inquinata di quella che invece ho sempre respirato in campagna. Ma se penso a dei possibili vantaggi, sicuramente la prima cosa che mi salta in mente sono le maggiori opportunità che la città offre e che invece il ristretto contesto artenese purtroppo pregiudica. Ovviamente crescere a Roma permette di accedere a più servizi, più opportunità di qualsiasi paese o cittadina media provinciale, quindi qualsivoglia paragone con Roma risulta perdente, ma nel caso specifico di Artena ci sono delle mancanze in particolare per i giovani che non si possono ignorare, soprattutto al giorno d’oggi in un mondo così attivo, connesso e globalizzato.
Parlando di giovani di Artena però, devo premettere che la maggior parte dei miei amici e conoscenti non è di Artena. Il motivo principale è stato l’essere andato a scuola a Velletri che mi ha portato a frequentare di più persone dei Castelli dall’adolescenza in poi, comunque di Artena direi di avere tra i miei coetanei sui due o tre amici stretti e più di una decina di conoscenti. Parlando con loro, direi che le aspettative individuali sono relative al percorso che si è deciso di intraprendere a partire dall’adolescenza: generalmente, chi ha continuato con lo studio andando all’Università, ha proiettato i propri orizzonti ormai oltre il paese; è certo che il lavoro lo cercherà in una grande città e a livello incoscio sa che sicuramente o farà una vita di pendolarismo oppure si trasferirà e se ne andrà da Artena.
Chi invece pensa di rimanere nel suo paese, è generalmente chi, dopo la scuola dell’obbligo, si è avvicinato prima al lavoro, magari inserendosi nell azienda dei suoi genitori, dove un futuro vivendo in paese e rimanendoci più a contatto sembra più stabile. Perché, diciamolo, i paesi ai giorni nostri stanno subendo uno spopolamento, soprattutto giovanile, senza precedenti; ormai la vita di provincia sta stretta, sia per motivi di svago che per motivi di opportunità lavorative ed Artena non fa eccezione.
Il nostro paese conta più di 14.000 abitanti ma presenta le medesime mancanze di un paese di dimensioni molto più piccole: non c’è un cinema, ci sono pochi locali dove uscire la sera e, da quando vado al liceo, i ragazzi preferiscono sempre passare il proprio tempo in altri comuni che presentano più opzioni di svago, e di fatto il paese la sera è quasi sempre morto, deserto, avvolto nell’ anonimato. Due eccezioni sono il palio che ha cadenza annuale ad Agosto ma che quest’anno, data l’ emergenza COVID, purtroppo non si farà, e il LiveArtena organizzato su al centro storico da alcuni ragazzi pieni di iniziativa tra cui la nostra collega Sofia Fiorellini. Per il resto dell’anno, vivere la sera ad Artena non solo è noioso ma anche, purtroppo va detto, in alcune piazze del paese a volte pericoloso vista la piaga dello spaccio più volte confermata e denunciata.
In conclusione, a mio parere la nostra cittadina è come se non si fosse resa conto di avere le esigenze di un centro di una certa dimensione e non di un paesino di mille abitanti, e il rischio che corre è quello di farsi scappare via molti giovani seguendo un copione che negli ultimi decenni sta coinvolgendo molti paesi italiani, nonostante appunto come ho detto prima Artena sia anche situata in una posizione piuttosto strategica da cui i maggiori centri, ad esempio Roma, Frosinone, Velletri e Latina sono tutti abbastanza accessibili, e dunque sarebbe un peccato che rimanesse un paese “solo per vecchi”.