IL SUCCESSO E’ ZEPPO DI DIFFICOLTA’

RUBRICHE. UN LIBRO ALLA VOLTA. MARINA DI DOMENICO RECENSISCE “IL RESPIRO DELLA DANZA” DI EVA STACKNIAK (ED. BEAT 2017)

La vita di un genio è irta di difficoltà. Ancora più difficile è l’esistenza di chi all’ombra di quel genio è destinato a vivere, lavorare, amare. In questo romanzo Eva Stachniak, scrittrice polacca nota al grande pubblico per Il Palazzo d’Inverno, dà voce a Bronislava Nižinskaja, la sorella del genio della danza Vaclav Nižinskij. Attraverso il suo sguardo, prima di bambina poi di giovane donna e infine di adulta, diventiamo spettatori privilegiati dell’intimità di una famiglia amorevole cui Dio, o il Fato, ha voluto donare gloria e dolore in egual misura. Figli di danzatori polacchi di una compagnia itinerante, i tre giovani Nižinskij Vaclav, Stanislav (Stassik) e Bronislava (Bronia), si dimostrano fin da piccoli straordinariamente dotati per la danza, tanto che per il maggiore e per la più piccola si aprono presto le porte del prestigioso teatro Mariinkij di San Pietroburgo, creatura della famiglia imperiale, nato per il diletto degli Zar e dei granduchi, che nel corpo di ballo sono soliti scegliere le proprie amanti. Quando Vaclav e Bronia arrivano nella prestigiosa scuola, imperatrice incontrastata del Mariinskij è la prima ballerina assoluta Matilda Kshessinskaya, amante dello zar Nicola II, che danza ricoperta di gioielli autentici e si destreggia abilmente tra i potenti per non vedere mai minacciato il suo dominio. I due fratelli Nižinskij dovranno destreggiarsi tra invidie e rivalità moleste prima di ottenere il giusto riconoscimento al loro impegno e alla loro bravura. Vaclav, grazie alle sue straordinarie doti fisiche che ne rendono le prestazioni strabilianti, è destinato fin da subito a una ascesa incontrastata. Per Bronia, meno dotata fisicamente, sarà molto più difficile veder riconosciuti i propri meriti, cosa che avverrà soltanto in conseguenza del tramonto definitivo di una concezione del balletto classico a favore di un’altra, più moderna, la cui precorritrice è Isadora Duncan. Nel Respiro della danza, una voce narrante fluida e scorrevole, come può essere stata benissimo quella di Bronia Nižinskaja, ci rende partecipi di due rivoluzioni: quella politica e sociale che spazzerà via il vecchio mondo degli Zar, e quella artistica che vedrà la vecchia concezione del balletto imperiale cedere il passo a nuove idee e a nuove concezioni, di cui Vaclav Nižinskij si renderà promotore, e che porterà con successo in Europa e in America. La stessa voce credibile e commossa di Bronia mette in luce per noi le molteplici sfaccettature di un mondo artistico in cui allo splendore della ribalta fa da contraltare la fatica delle ore in sala prove, il dolore di un corpo esausto cui si richiede costantemente di superare i propri limiti, la paura sempre presente di essere superati da qualcuno più determinato, più fortunato, o più dotato.
Un mondo spietato, in cui solo un’incrollabile volontà è la ricetta infallibile per il successo.

IL RESPIRO DELLA DANZA
di Eva Stachniak
trad. di Ada Arduini
Beat 2017