IL COVID NON HA CAMBIATO NULLA: COME SEMPRE TARTASSATI

Il Covid, l’emergenza, il loockdown, i morti, le situazioni incresciose di questi ultimi quattro mesi e mezzo, la crescita del disagio delle famiglie italiane, avevano fatto pensare che il Governo, autore di decine e decine di decreti, avrebbe soprasseduto, almeno per un periodo, a riscuotere dalle tasche degli italiani.

In realtà, si pensava che anche i Comuni avessero a cuore le sorti dei propri cittadini, e anche loro potessero mostrare buon cuore, rinunciando, almeno per un periodo, all’imposta sulla casa e alla tassa sui rifiuti.

Come siamo stati stolti a pensarlo e ad avere fiducia. Non è successo nulla di quanto avevamo sperato. Solo l’agenzia delle entrate pare abbia sospeso gli interessi di mora sulle cartelle esattoriali e il loro invio. Ma da questi giorni ha ripreso a generare cartelle con più lena di prima.

Stato e Enti periferici, invece, hanno mostrato il solito pelo sul cuore che li contraddistingue.

In questi mesi così duri, che hanno lasciato strascichi economici alle famiglia, che rischiano di inseguire i debiti chissà ancora per quanto tempo, nessuno ha rinunciato alle gabelle da ritirarsi dagli stipendi dei lavoratori (IRPEF, IRES, IRAP), nessuna azienda ha rinunciato alla spedizione delle bollette o almeno al loro abbassamento, nessun Comune ha rinunciato all’IMU che è scaduta (prima rata) regolarmente il 16 giugno, e nessun Comune ha rinunciato a spedire la TARI anno 2020 ai contribuenti (ad Artena sta arrivando in questi giorni).

E’ sconvolgente questo rapporto tra Cittadini e governi, dove i primi pagano, sempre e comunque (in tempi normali è giusto che sia così perché le tasse assicurano i servizi), e i secondi chiacchierano: parole inutili, promesse false e odio che cresce nei loro confronti. La Ragion di stato (o di comune), anche quando questa crea nefandezze, viene sempre prima di ogni altra decisione. Le nefandezze, però, restano e sono sempre contro i cittadini.