IL CAMMINO DI SAN TOMMASO. DA ROMA AD ORTONA

Ad Artena, secondo la suddivisione effettuata dall’associazione che si occupa di questo cammino, è previsto l’arrivo della seconda tappa e l’inizio della terza

“ Viandante, son le tue orme la via e nulla più; 

Viandante, non c’è via, la via si fa con l’andare.

Con l’andare si fa la via, e non voltare indietro la vista,

si vede il sentiero che mai si tornerà a calcare…

Viandante, non c’è via, ma scie nel mare” 

Mentre si è in cammino queste parole di Antonio Machado, scrittore e poeta spagnolo, diventano quasi una litania che ritma l’incedere lento dei passi. A dire il vero non c’è una virgola di questi versi, che non sia trasponibile in quei momenti della nostra vita in cui  ci si sente viandanti impauriti, tra un futuro incerto ed un passato che non può più tornare.

Mai come quest’anno, in era di Covid19, di restrizioni e di viaggi di prossimità, in molti hanno deciso di riscoprire l’Italia a piedi, in un turismo che oltre che lento è straordinariamente “umano”. Nel tentativo di lasciarsi guidare dai propri passi e di concedersi, ad una velocità di 4 km all’ora, la possibilità della scoperta, c’è la ricerca del proprio essere. L’Italia tutta si trasforma in un luogo in cui tuffarsi, un paese pieno di scorci, paesaggi che in un attimo traslano dal mondo del nostro immaginario a scenografia del nostro vivere. 

Molti artenesi si stanno chiedendo chi siano queste persone, giovani e meno giovani che, con zaino in spalla, si muovono un po’ curiosi, quasi sempre assorti, per le nostre strade. Oltre alla Francigena del sud, che in una sua variante passa proprio per Artena, ci sono infatti molti pellegrini in marcia su un altro cammino: quello di san Tommaso. Parliamo di un percorso di 316 km, suddiviso in 16 tappe da poter percorre sia a piedi che in bici che, tracciato e segnato tra il Lazio e l’Abruzzo, unisce Roma alla città di Ortona. Qui sono deposte le spoglie del santo. Ad Artena, secondo la suddivisione  effettuata dall’associazione che si occupa di questo cammino, è previsto l’arrivo della seconda tappa e l’inizio della terza. La nostra è quindi una città in cui si sosta e si pernotta. Ogni anno l’anima di questo paese appartiene oltre che a noi alle centinaia di persone che attraversano il nostro territorio. Le stelle che la sera scorgiamo alzando il naso al cielo  vengono ammirate nella medesima angolatura da questi viandanti. Ognuno con la propria storia, con i propri pensieri, con il proprio sogno di viaggio. 

Provenendo da Lariano e procedendo verso Valmontone, il tracciato interseca l’area di Artena dal 52esimo al 58esimo km del cammino. Visitando il sito dedicato www.camminodisantommaso.org, si può accedere ad uno spazio in cui vengono illustrate le tappe ed i riferimenti per intraprendere il viaggio. Parlando con il presidente di questa associazione, Fausto Di Nella, ho avuto modo di conoscere un’iniziativa di cui sono promotori. Già dallo scorso anno, è possibile infatti “adottare” un km del cammino. L’adozione da simbolica si trasforma in concreta. Ogni “padrino” attraverso una piccola donazione, contribuisce alla mappatura e segnalazione del percorso. Con l’iniziativa avanzata lo scorso anno è stata conclusa l’operazione su tutto il territorio abruzzese. Si conta di concludere entro l’anno la stessa iniziativa nel Lazio. Si può inoltre contribuire, per quanto possibile e fattibile, a manutenere il tratto che ci si è affiliato. L’individuazione di Artena come luogo di sosta del cammino è recente e c’è molta speranza di trovare persone entusiaste, così come già in Genazzano ed in altre terre laziali. 

Artena è rinomata per la sua ospitalità. Penso che questa città abbia tutte le caratteristiche per diventare un polo di accoglienza ed un punto di riferimento per chi intraprende questo viaggio. La realtà dei cammini ha un grande potere: è capace di trasformare attraverso l’entusiasmo  del viandante anche piccole realtà come la nostra, perchè vale bene pensare che la condivisione culturale sia il nostro volano di rilancio. Mi piace pensare che presto ad Artena, così come già accade in molte città d’Europa, si inneschi una gara tra comune, commercianti, parrocchie per apporre il timbro più bello sulla credenziale: orgoglio e testimonianza per tutti i pellegrini del mondo.