LA QUERELLE DEL “DISAVANZO”

FURIOSA POLEMICA FRA AMMINISTRAZIONE E OPPOSIZIONE SUI QUASI CINQUE MILIONI: RISPARMIO O DEBITO? ABBIAMO SENTITO L’ESPERTO DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

I recenti manifesti affissi dai gruppi di opposizione in Consiglio Comunale, e dell’amministrazione a firma del Sindaco, seguiti dai video del primo cittadino e da quello di Silvia Carocci, capogruppo di Artena Cambia, sulla storia del disavanzo, stanno creando una confusione nella comunità artenese.

Nel suo manifesto il sindaco ha parlato dell’accantonamento della svalutazione fondo crediti, che è il mezzo legale del bilancio per coprire il disavanzo, come un fondo di risparmio. La Carocci, invece, sostiene che il disavanzo accumulato rappresenti un debito.

Né, perdonateci l’ardire, si comprenda cosa sia realmente questo disavanzo o debito a seconda di chi lo cita: se è un bene per Artena o se rappresenta l’orlo di un baratro.

Per capirne di più, e soprattutto per avere un concetto scevro dai condizionamenti di parte, abbiamo chiesto a un esperto del Ministero dell’economia e delle Finanze di esporci in parole semplici di cosa stiamo parlando.

Ci spieghi per cortesia che cosa è un Disavanzo?

Per un Ente locale, il disavanzo di amministrazione è costituito dalla differenza negativa tra le entrate e le spese di un determinato anno, a cui va sommata la gestione dei residui attivi (crediti) e dei residui passivi (debiti). Per dirla semplicemente: occorre prendere il fondo cassa di un determinato anno e a questo aggiungere i crediti dell’Ente Locale e sottrarre i debiti dello stesso Ente locale. Sostanzialmente il disavanzo si determina quando si spende più di quanto si incassa”.

Si può evitare un disavanzo?

Certamente, basta spendere le somme che si ha certezza di incassare

Per concludere: cosa comporta per una città un disavanzo?

La legge (art. 118 del testo unico degli enti locali) impone l’obbligo di ripianare il disavanzo d’amministrazione (accantonamento fondo crediti –ndr). Pertanto un disavanzo comporta certamente minori servizi per la collettività, dovendo l’Ente Locale destinare le somme – che altrimenti avrebbe potuto spendere per rendere servizi alla collettività – alla copertura del disavanzo stesso”.

Senza alcun nostro commento, pubblichiamo quanto ci è stato riferito: ogni cittadino potrà trarre le proprie conclusioni.