COVID AD ARTENA. DATI CHE NECESSITANO DI CONFERME

La malattia prolifera anche tra i nostri confini. I numeri parlano che ad inizio novembre i positivi erano 41 tra ospedalizzati e rinchiusi in casa. Un morto, che si aggiunge a Osvaldo Romolo, e un guarito. Queste cifre, però, hanno necessità di essere verificate.

Dopo la lettera che Felicetto Angelini, sindaco di Artena sospeso dal Prefetto per i fatti giudiziari della scorsa settimana, che lo stesso aveva inviato alla ASL RM 5, sottoscritta da altri sette sindaci delle Città limitrofe, in cui si lamentava una carenza d’informazione in riferimento ai casi di Covid nella nostra Città e in quelle degli altri firmatari, anche il sindaco facenti funzioni, Loris Talone, chiamato a sostituire Angelini, ha denunciato la stessa carenza informativa. Per ovviare a questa assenza di comunicazione, Talone ha chiesto l’intervento dei medici di famiglia che sono gli unici che hanno il polso della situazione. Questo per mettervi al corrente che i dati che vengono pubblicati, anche su Facebook, potrebbero essere non rispondenti alla realtà, e i malati di covid ad Artena potrebbero essere di più. A dire il vero, dai primi giorni di novembre vengono pubblicati nuovi dati. Al 5 novembre, ad esempio, la tabella di Artena prevedeva due malati ricoverati in ospedale e 39 altri positivi a casa, oltre a un guarito, un decesso e un caso in quarantena. Questi dati, però, non sembravano rispondenti alla reale situazione, considerando che in quarantena precauzionale in quella data ci sarebbero dovuti essere ancora alcuni alunni di classi dell’Istituto Comprensivo di Artena. Non sta ai giornali pubblicare dati così importanti, né sta alla scuola che con certezza una volta appurato il caso, lo ha segnalato agli organi sanitari competenti. Non sta nemmeno al Comune, ed infatti la stragrande maggioranza dei Comuni italiani, non comunica alcun dato, soprattutto se i dati forniti alla
comunità non sono certi. L’unico Ente preposto a informare i cittadini della reale situazione artenese deve essere la ASL RM 5. L’assenza di tali dati non consente di conoscere lo stato reale di salute dei cittadini, monitorare l’andamento della curva epidemiologica al fine di avviare tutte le attività necessarie a prevenire la diffusione del contagio, e in special modo l’attivazione di procedure straordinarie per la raccolta dei rifiuti in sicurezza, ma anche una sorveglianza più specifica dei soggetti posti in isolamento. Ad Artena, durante la prima ondata di virus, le informazioni erano chiare e giornaliere, questo ha permesso all’amministrazione di prendere i provvedimenti adeguati affinchè la curva della malattia non degenerasse. Il sindaco, al tempo, fu molto attento, anche se spesso criticato per quel bollettino che ogni sera campeggiava sulla pagina personale di Facebook e sul sito istituzionale. Qualcuno arrivò a dire che ci fosse una sovraesposizione del primo cittadino che rispose: “che aveva fatto tutto per il bene della comunità e per salvaguardare la salute dei cittadini”. In questa recrudescenza dell’emergenza, però la comunicazione ha latitato, e la riprova sono i numerosi casi che si sono susseguiti gli uni agli altri, senza che nessuno abbia potuto metterci un giusto rimedio. E’ la situazione nazionale che è tristemente grave e questo vuol dire che nessuno ha saputo fare il proprio dovere: i cittadini che in Estate hanno gozzovigliato usando poca coscienza e poco rispetto di se stessi e degli altri; il Governo che ha elargito sicurezze a tal punto da erogare un bonus vacanza, e i medici che non hanno saputo prevedere la portata della malattia.