“I consiglieri di maggioranza pensano veramente di tirare a campare, in attesa che cessino le misure cautelari e si torni a governare come se nulla fosse successo?”
Lunedì 30 novembre si è tenuto il primo consiglio comunale dopo gli arresti del trenta ottobre in un clima del tutto surreale. Ci siamo trovati di fronte ad una maggioranza muta, in cui si percepiva evidente l’assenza del capo. Avevamo presentato nei giorni scorsi – prima che fosse convocato il Consiglio – una mozione per chiedere la costituzione di parte civile del Comune di Artena nel processo, ma è stata ignorata. Per questo e per altri nostri protocolli rimasti senza seguito alcuno, nonostante la legge preveda termini di riscontro ben precisi, scriveremo nei prossimi giorni al prefetto. Una sessione di bilancio, quella di lunedì, senza fare prima una commissione e in cui sono state portate delibere pronte da settembre ma che guarda caso solo adesso sono state tirate fuori dal cassetto e sottoposte al consiglio. La parte più delicata ha riguardato l’approvazione del debito fuori bilancio causato all’ente dalla sentenza che ha dato ragione alla dott.ssa Gatta. Questo aspetto lo avevamo già rilevato a luglio ma allora i consiglieri di maggioranza hanno fatto spallucce approvando una delibera in cui si diceva che “non c’erano debiti fuori bilancio”. Oggi si sono smascherati da soli perché hanno approvato il debito causato da un “atto illegittimo” (così recita la sentenza), sconfessando nei fatti quello che loro stessi hanno votato il 30 luglio. La situazione amministrativa di Artena è del tutto insostenibile considerando, tra l’altro che, per la responsabile del servizio finanziario lunedì era l’ultimo giorno nel nostro comune proprio come per il segretario comunale a cui solo la prefettura potrà prorogare l’incarico. C’è un clima di incertezza e di sfiducia a cui si aggiunge l’incapacità della maggioranza di gestire questa fase visto che sono riusciti a fare confusione anche sulla convocazione del consiglio comunale che sul manifesto era a porte chiuse e negli avvisi inviati ai consiglieri, a porte aperte. La possibilità della diretta streaming, chiaramente, è pura fantascienza. Il diritto dei cittadini a partecipare alle riunioni del Consiglio, neanche a parlarne. Questo è il quadro che emerge e a questo punto mi chiedo: “Quanto ancora si pensa di andare avanti così?”. L’amministrazione di una comunità è una cosa seria e soprattutto non può essere subordinata ai tempi della giustizia. I consiglieri di maggioranza pensano veramente di tirare a campare, in attesa che cessino le misure cautelari e si torni a governare come se nulla fosse successo? Come se non ci fosse un’indagine in corso che coinvolge più di venti persone, legate al nostro Comune? Come se la macchina amministrativa non sia completamente a terra, con un fuggi-fuggi di responsabili e i dipendenti ormai stremati da questa assenza di governo? Mai come in questo momento la nostra città ha bisogno di responsabilità. Era necessario provare a ragionare sui temi più importanti per la tenuta sociale ed economica di Artena: la farmacia comunale, l’isola ecologica, le attività commerciali e produttive, la gestione dell’emergenza covid, il sistema scolastico, il nido comunale, la questione del cimitero, per citarne alcuni. Ci aspettavamo da parte del vicesindaco un’apertura al dialogo, invece c’è stata mostrata l’ennesima chiusura a qualunque confronto, fosse anche solo in una riunione di commissione. Non possiamo far finta che per ricostruire queste macerie ci vorranno anni ed impegno. Bisognerà anteporre il bene pubblico all’interesse dei singoli, bisognerà fare sacrifici e scelte oculate. Ma soprattutto la prima cosa da fare oggi è mettere un punto e cambiare pagina. Questa esperienza amministrativa è chiaramente finita. Quello che non capisco è il prolungamento di questa agonia che la maggioranza motiva come “atto di responsabilità” nei confronti dei cittadini, nel quale io leggo invece solo ostinazione e miopia politica.
Silvia Carocci