I GIORNI DELLA MEMORIA. ISTRUIRE PER UN FUTURO MIGLIORE

Gli insegnamenti che derivano dal ricordo di questa tragedia servono a educare al rispetto dei diritti umani, ancora oggi spesso infranti

Il 27 gennaio di ogni anno ricorre un anniversario che il mondo non può permettersi di non celebrare. Nel 2005, rifiutando ogni negazione dell’Olocausto, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto questa data, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, come Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto. In quell’occasione le Nazioni Unite hanno inoltre esortato gli Stati membri a istituire programmi di educazione e formazione per perpetrare la memoria di una delle pagine più buie della storia del mondo, al fine di evitare che tragedie di questo tipo potessero ripetersi, condannando fermamente tutte le manifestazioni di intolleranza e di violenza contro persone o comunità su base etnica o sul credo religioso. Nel 2007, si è reso necessario per le Nazioni Unite adottare anche una risoluzione per condannare qualsiasi forma di negazione dell’Olocausto, un momento di non ritorno per la storia del mondo, che ha segnato una frattura profonda con cui ancora oggi ci troviamo a fare i conti. Gli insegnamenti che derivano dal ricordo di questa tragedia servono a educare al rispetto dei diritti umani, ancora oggi spesso infranti, e a tenerci lontano dai pericoli di ogni forma di estremismo. La negazione di questi fatti a cui spesso assistiamo è allarmante ed è più volte sostenuta da campagne social che diffondono antisemitismo e discriminazione. Non è un caso se il tema della Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto di quest’anno è “Giornata della memoria: istruire per un futuro migliore”. È bene dunque ricordare che circa sei milioni sono stati gli ebrei sterminati, con il consenso dello Stato. Ma dobbiamo ricordare che anche altri gruppi sono stati vittime in questa tragedia: i Rom, i Polacchi, i Russi e i Neri. Altri ancora sono stati perseguitati per altri motivi: i disabili, i Testimoni di Geova, gli omosessuali o le donne e gli uomini che avevano idee politiche diverse. Purtroppo, ancora oggi ci troviamo di fronte a tantissime forme di discriminazione e intolleranza, contro ebrei o contro altre comunità su base etnica, religiosa, sessuale, di genere. Intolleranze che non sono state ancora sradicate e di fronte alle quali non si può restare inerti. La responsabilità delle donne e degli uomini di oggi è, dunque, andare oltre il ricordo e la memoria. È necessario insegnare alle vecchie e alle nuove generazioni a lottare ancora per l’affermazione dei diritti umani nel mondo.

Risoluzione adottata dall’Ass. Gen. ONU sulla memoria dell’Olocausto (A / RES / 60/7, 1 novembre 2005)

Onorando il coraggio e la dedizione mostrati dai soldati che hanno liberato i campi di concentramento, Riaffermando che l’Olocausto, che ha provocato l’omicidio di un terzo del popolo ebraico, insieme a innumerevoli membri di altre minoranze, sarà per sempre un monito per tutte le persone sui pericoli dell’odio, del fanatismo, del razzismo e del pregiudizio, 1.decide che le Nazioni Unite designeranno il 27 gennaio come Giornata internazionale annuale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto; 2.sollecita gli Stati membri a sviluppare programmi educativi che inculchino le generazioni future con le lezioni dell’Olocausto al fine di aiutare a prevenire futuri atti di genocidio, e in questo contesto elogia la Task Force per la cooperazione internazionale sull’istruzione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto; 3. respinge qualsiasi negazione dell’Olocausto come evento storico, in tutto o in parte; 4. elogia gli Stati che si sono attivamente impegnati nella conservazione di quei siti che servirono da campi di sterminio nazisti, campi di concentramento, campi di lavoro forzato e prigioni durante l’Olocausto; 5. condanna senza riserve tutte le manifestazioni di intolleranza religiosa, incitamento, molestie o violenza contro persone o comunità basate sull’origine etnica o sul credo religioso, ovunque si verifichino; 6. chiede al Segretario generale di stabilire un programma di sensibilizzazione sul tema “Olocausto e Nazioni Unite” nonché misure per mobilitare la società civile per la memoria e l’educazione dell’Olocausto, al fine di aiutare a prevenire futuri atti di genocidio…..