PARTECIPAZIONE LA PAROLA CHE RESTITUISCE LUSTRO ALLA FRAZIONE

DA MAIOTINI, A COMPLETEZZA DELL’ARTICOLO SCORSO, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA DANIELE TRULLI

Ringrazio ALTRA ARTENA - La Città che desideriamo, per avermi invitato a scrivere le mie impressioni e le mie riflessioni, con le quali spero di essere costruttivo e magari risvegliare qualche animo buono e intraprendente che vive tra i meandri di Maiotini. Riparto dal commento che ho lasciato su un tuo articolo, riguardante le interviste in contrada…:”evidentemente qualcosa non va…” e continuo analizzando i motivi, le sensazioni. Non possiamo nascondere il fatto che cambiano così in fretta i modi di vivere e gli interessi che purtroppo non ce ne rendiamo neanche conto, è vero, ma ogni tanto, dobbiamo fermarci e riflettere su dove viviamo e come viviamo. Non voglio parlare di passato perché non è mia abitudine, preferisco parlare di futuro e con esso di idee ma ancor prima, bisogna affrontare il presente. Lo dobbiamo alle tante persone che hanno edificato la nostra contrada e a quelli che ancora oggi lo fanno nonostante le molteplici difficoltà. Questo presente che sembra un po’ vuoto, spento, pandemia a parte. Ma ci siamo mai chiesti il motivo? Credo proprio di no. Forse perché siamo diventati tutti un po’ troppo allenatori quando si perdono le partite, oppure politici o addirittura filosofi quando si affrontano “certi discorsi”,  ultimamente anche magistrati e virologi, ma quando c’è bisogno di scendere in campo, passami questo termine, rimboccarci le maniche e rinunciare a qualcosa per il bene della collettività, cala il sipario e come al solito rimangono le solite figure a svolgere le solite attività che senza rendercene conto, sono la vita di tutta la comunità che viviamo noi e i nostri figli. La verità è che il presente è Assente e di fronte a questa mancanza rilevante ci nascondiamo dietro a: “sono sempre gli stessi” “quelle persone non mi piacciono” “ma tanto non cambia niente” “il Problema è Tizio, Caio e Sempronio”. Mettiamoci un punto e cominciamo a sentirci una Comunità, a collaborare, a mettere da parte pregiudizi, a sentirci fieri di fare qualcosa per noi e per i nostri figli, mettiamoci in gioco con la consapevolezza che si fa tutto solo ed esclusivamente per rendere più piacevole e interessante la nostra società. Nessun vincitore e nessun vinto. La libertà, è partecipazione come avrebbe detto Giorgio Gaber. Partecipazione. Solo così possiamo restituire lustro a quello che è la storia della nostra contrada. Buon 2021 a tutti ricco di gioie e soddisfazioni.

DANIELE TRULLI