BUFERA BIOMETANO

PER UNA SETTIMANA LA CITTA’ DI ARTENA E’ STATA SCONVOLTA DA UN DOCUMENTO IN CUI IN CONTRAPPOSIZIONE ALLA DECISIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE, SI APPROVAVA LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANO BIOMETANO SUL TERRITORIO. DOPO LE PROTESTE DEI CITTADINI, IL DOCUMENTO E’ STATO REVOCATO

La questione del progetto di costruzione di una centrale per la produzione di Biometano nasce nel 2014, con la presentazione del progetto da parte della società srl Green Park, al comune di Artena. Da allora, sono passati più di 7 anni, tra lotta dei cittadini e del comitato ‘No al Biometano’, ogni struttura politica e rappresentativa presente ad Artena si è espressa contro questo progetto (che chiameremo Biometano per semplicità); il Comitato ha raccolto oltre 3000 firme di cittadini, faccio notare che ci sono più firme raccolte contro il Biometano, che i voti raccolti dalla lista ‘Artena Rinasce’ che guida l’amministrazione.
Artena ha un territorio vasto e fertile, predisposto per l’agroalimentare, da accompagnare a una crescita sia in quantità che in qualità della filiera. Abbiamo delle campagne leggermente ondulate, belle a vedersi e ancor di più da valorizzare con produzioni agricole, e su questo dobbiamo investire. Sulla qualità dei prodotti agricoli, sul buon vivere. Ecco, questo mi sembra non fosse ben chiaro al Sindaco e agli altri amministratori che hanno lasciato allignare, radicarsi nei vari uffici, quel progetto che doveva essere subito rispedito al mittente, in quanto in contrasto con una vocazione produttiva e di sviluppo possibile, legato all’agroalimentare. All’imprenditore che lo proponeva, il Sindaco avrebbe dovuto dire subito ‘caro imprenditore, questo tipo di impianti ad Artena non si possono realizzare perché sono in contrasto con la nostra vocazione agricola, e comportano delle esternalità (problemi intorno all’attività, traffico pesante, cattivi odori, svalutazioni delle abitazioni e dei terreni della contrada etc) fortemente negative. Parlando chiaro sin dall’inizio tutto questo gran caos non si sarebbe messo in moto, ma il sindaco non lo ha fatto, e nemmeno l’assessore competente perché, forse la loro cultura non concepisce uno sviluppo diverso, per loro poteva andare bene anche il Biometano, purché portasse qualche posto di lavoro; e qui sta la scarsezza di questa amministrazione, non avere un’idea di paese legata alle sue vocazioni. Avere un’idea di paese vuol dire capire subito ciò che è buono per i cittadini quando un imprenditore propone qualcosa, e quando invece no. Bisogna subito chiudere alla possibilità dove l’interesse cittadino viene messo da parte. Come dicevo prima, tutte le strutture politiche presenti ad Artena, le liste rappresentate in consiglio comunale, associazioni cittadine, l’intera contrada di Colubro, oltre 1000 persone, sono contrarie a questo Biometano, tenendo presente questa realtà di opinione, come si fa a pensare di procedere? Intanto l’imprenditore dovrebbe capire che non si può fare qualcosa contro l’intera cittadinanza e di conseguenza dovrebbe ritirare il progetto e chiudere la questione. Ma, al di là dell’acume strategico o sensibilità civile e sociale dell’imprenditore, chi ha gli strumenti normativi, deliberativi e decisionali per mettere fine a questa ipotesi di Biometano, è il comune di Artena. La consigliera Gloria Scacchi, nel comunicato fatto per spiegare l’uscita dalla maggioranza, ha delineato molto bene come l’amministrazione poteva mettere fine al progetto, intervenendo con strumenti decisionali che rendevano impossibile il procedere di tale operazione Biometano.
Concentriamoci un po’ sugli aspetti politici amministrativi della questione e sugli ultimi sviluppi. Il Sindaco ha delle responsabilità nel periodo iniziale della questione, nel non aver capito l’impatto che tale progetto avrebbe avuto sui cittadini. Certamente la reazione della cittadinanza, ben informata dal ‘Comitato No Biometano’ e anche dalle opposizioni in consiglio comunale, ha preso di sorpresa il Sindaco e la sua maggioranza, facendogli fare scelte formali contro il Biometano, come la delibera consiliare votata all’unanimità contro tale progetto. Attualmente il Sindaco e un Assessore sono agli arresti domiciliari, ma ad ottobre quando l’Ing. Salvatori, in Regione ha dato parere favorevole alla realizzazione del Biometano, erano nel pieno delle loro funzioni. Quel che resta della maggioranza investita da questo ciclone che si è scatenato, dopo la scoperta di un foglio dove il capo ufficio urbanistica ing. Salvatori, in una conferenza di servizi in regione dava parere favorevole alla realizzazione del Biometano. Questo parere è di ottobre e si è scoperto solo a febbraio! non lo sapeva Il Sindaco? il Vicesindaco? Non lo sapeva l’Assessore competente? Non lo sapeva nessun altro? Solo questo non sapere, quando devi sapere, è causa sufficiente per le dimissioni di chi di dovere, e cioè Sindaco, Vicesindaco e Assessore competente. Andiamo avanti, perché il ridicolo se non fosse grave è in agguato. Pochi giorni fa il Vicesindaco incontrando i cittadini di Colubro nella chiesa di S. Giovanni, ha definito quel ‘parere-fantasma’ una ‘stupidata’, diciamo che è molto comprensivo con chi la stupidata l’ha pensata e messa in opera. Ovviamente che non sia una stupidata, ma invece una furbata finita male, è sotto gli occhi di tutti, che nessuno sapesse non è da prendere neppure in considerazione. Le conseguenti dimissioni del presidente del consiglio comunale, con affermazioni a dir poco di fuoco nei confronti della maggioranza e di alcuni di essi che avevano voce in capitolo, confermano che tutto era tranne che una ‘stupidata’. Quando poi, qualche giorno fa il Vicesindaco si è presentato in regione per affermare la contrarietà del consiglio comunale intero, rispetto al Biometano, viene a sapere dalla dirigente preposta che, Lei e quindi l’ente regionale non sapevano niente della contrarietà assoluta di Artena. Non sapeva la regione che, una delibera di consiglio votata all’unanimità era contraria; non sapeva della raccolta delle firme, più di tremila. Non sapeva niente! Chi non ha mandato niente in regione, chi ha omesso di fare il proprio dovere?
A questo punto, sembrano molto chiare le responsabilità della ‘Maggioranza’, a partire dal Sindaco e a seguire, tutti quelli che avevano a che fare col dossier-Biometano. Non hanno fatto quello che era necessario per difendere gli interessi degli artenesi. Queste negligenze o mancanze, per le ricadute che potrebbero avere sulla nostra collettività esigono che, gli interessati dovrebbero trarne le conseguenze e farsi da parte, senza indugi. In queste condizioni di operatività amministrativa ridotta ai minimi termini, di lancio degli stracci tra consiglieri, di sfiducia con dossier e pareri fantasma; tutti i consiglieri della maggioranza dovrebbero prendere coscienza che restare in questo pantano è inutile e dannoso. Dannoso per Artena, e anche per loro stessi perché, pian piano rischiano di perdere anche la reputazione da consiglieri, visto le cose che stanno emergendo a loro insaputa. Quando andare avanti è peggio che fermarsi, forse bisognerebbe pensare alle dimissioni collettive dell’intero consiglio comunale, che sarebbe cosa saggia visto lo sgretolamento continuo dell’amministrazione.

IL PARERE E’ STATO REVOCATO

Scriviamo un’ultimora che ci pare necessaria per completezza di informazione.
Alla Regione la pratica del Comune di Artena in riferimento all’impianto biometano è presente, corredata dalla petizione delle firme, e, soprattutto, dal parere negativo alla realizzazione dell’impiano, di ben 41 pagine, prodotto dalla responsabile del tempo, la dirigente D.ssa Bubbico.
Quella pratica è ormai conclusa e archiviata con il parere negativo da parte del Comune, del responsabile del servizio e della Regione.
Quando la dirigente regionale afferma che non c’è alcun atto, si riferisce probabilmente a una eventuale nuova pratica il cui iter è iniziato con il parere positivo dell’attuale tecnico comunale Salvatori nella conferenza di Servizi dello scorso ottobre 2020. Per dovere di cronaca e correttezza professionale c’è da dire che il 26 febbraio il responsabile Salvatori ha revocato il suo precedente parere positivo emesso in data 14 ottobre, confermando la contrarietà del Comune di Artena alla realizzazione dell’impianto.