CENTRO STORICO. POLEMICHE PER I LAVORI DI PAVIMENTAZIONE

INTANTO SENTIAMO I CITTADINI COSA PENSANO DEI LAVORI DI RIFACIMENTO DI VIA CAVOUR DI FRONTE ALLA CHIESA DI SANTO STEFANO

La nostra collaboratrice Ambra Cipriani ha raccolto una serie di pareri sui lavori effettuati al Centro Storico di Artena. Pareri discordanti, come è giusto che sia. Abbiamo sentito la gente, le persone che abitano nel borgo più bello del Mondo (ndr) e che guardano alla loro “casa” con amore, e abbiamo sentito i professionisti, quelli, per intenderci, che hanno a cuore il centro storico di Artena che lo guardano con gli occhi dell’amore ma anche con con lo sguardo del tecnico.

Dopo neanche un mese,eccomi di nuovo a parlare dei sérgi,per la polemica che si è innescata dopo i lavori di rifacimento di alcuni vicoli e vie del paese: “Sérgio si, sérgio no,coimputati e correi i cigli”.
Da non addetta ai lavori assolutamente digiuna in materia, posso solo soffermarmi sul lato estetico, pratico, gli esperti sapranno giudicare meglio.Sentiamo intanto il giudizio o i commenti di chi vive nel paese.

DAVIDE COCULO – Premetto che non possiedo le conoscenze tecniche per valutare se effettivamente il lavoro svolto corrisponda ai canoni imposti dal Regolamento sull’ornato del Centro Storico che proprio all’art. 19 indica i criteri e i materiali da utilizzare per il ripristino delle pavimentazioni esterne. Esprimendo un parere puramente soggettivo e ispirato ai canoni dell’estetica, direi che si poteva fare meglio. Va da sè che questa non vuole essere una critica nei confronti della ditta che ha eseguito l’opera, senza alcun dubbio, a regola d’arte, piuttosto un appunto nei confronti del Committente: la disposizione poco sopra richiamata recita al secondo periodo: “Nel caso di ritrovamenti di tratti di ciottolato, tale materiale va interamente recuperato per essere riutilizzato nella nuova pavimentazione”. Mi domando dove sono finiti i ciottoli, se pur pochi visto la prevalenza del cemento in quel tratto, che erano già presenti in loco. Perchè non riutilizzarli? La stessa domanda preme rivolgerla per i ciottoli che un tempo lastricavano via Maggiore. Data la scarsità dei materiali, i sampietrini recuperati potrebbero essere utilizzati per lastricare i vicoli più piccoli e interni che si diramano dalle vie principali. In questi giorni ho sentito e letto commenti superficiali e ignari dell’interesse storico di quello che ci circonda, commenti del tipo “meglio questi che niente”. Io credo che accontentarsi soprattutto in riferimento alla qualità dei servizi pubblici, che possono consistere tanto in una banale manutenzione di una strada pubblica quanto in una prestazione sanitaria, sia il primo passo verso la rassegnazione e l’affievolimento dei diritti dei cittadini.
VIRGINIO CECE – Personalmente ritengo che sia un buon lavoro. Prima di giudicare e sparare sentenze (come hanno fatto molti INGEGNERI sui social) mi sono informato con varie figure tecniche che normalmente eseguono lavori stradali o che comunque hanno già operato in questi contesti storici. Ad oggi non c’è una cava che ha scalpellini manuali che eseguono sampietrini manualmente come 50 anni fa. Stesso discorso per i cigli, la pietra calcarea usata è imperfetta e comunque diversa in ogni sasso. Per i cigli forse si poteva usare un modello bucciardato, cioè meno perfetto, ma comunque parliamo di travertino, quindi è una pietra laziale nella maniera più assoluta. Una pecca è stata quella di non prevedere il rifacimento dei servizi sottostanti, o almeno predisporli: rete fognaria, rete idrica e fibra ottica, visto che è un’arteria principale. Probabilmente chi verrà tra 50 anni godrà dell’invecchiamento della pavimentazione.
FABIO CIPRIANI – La ditta che sta montando la pavimentazione è una ditta di operai che sanno fare il loro lavoro, i sergiaioli. Si vede che hanno gente che sà lavorare, per questo nulla da obiettare. Magari se si mettevano d’accordo Tim e Acea si poteva fare anche il cambio dei tubi fognari e delle utenze acqua, e un corrugato predisposto per la fibra ottica, però come selciato è montato a regola d’arte. Anche se non è un sampietrino vero e proprio, lavorano bene, con quello che hanno. Il selcio deve essere minimo 10 centimetri, questi sono di una media di 3 cm.
DANIELA RICASOLI – Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Per quanto riguarda i lavori che stanno facendo ad Artena, da Artenese mi soddisfa vedere rinascere quel posto magari con qualche aiuola fiorita fatta con i vecchi serci, intorno alle chiese.
GRAZIA VENDETTA – Per quanto riguarda i lavori al Centro Storico,ben vengano, anzi magari si rifacessero tutte le strade. Anni fa ebbi l’onore di ospitare nella mia struttura l’architetto Sergio Los, mi spiegò che nella pavimentazione del centro storico doveva sparire il cemento. Oltre al cemento secondo me dovrebbero sparire alluminio, fili elettrici penduli, edera attaccata a case fatiscenti…
ELISA TALONE – Sono soddisfatta dei lavori, perchè adesso non c’è più pericolo di scivolare, ma soprattutto perchè sono state riparate delle buche non indifferenti nel cemento. In quel tratto siamo caduti quasi tutti quando pioveva o ghiacciava,era un incubo!
MINO MASSIMEI – .Ben vengano manutenzione ordinaria,lavori pubblici e pulizia del centro storico. Ovviamente laddove i lavori riguardano questioni urbanistiche, si deve fare attenzione alla storia urbanistica del luogo in cui si fanno.
ANTONELLA COLTRE’ – Era ora che sistemassero per bene,io ci sono caduta su quei sérgi rovinati.
PAOLA FERSINI – Secondo me stanno benissimo, prima dovevi stare attento a camminare, credo che adesso si cammini molto meglio, se poi vogliamo parlare di antichità, la differenza c’è e si vede,ma sinceramente per me va bene anche così.
ASSUNTA DI RE – Per come era prima,va benissimo,s olo che un pò “de mpettata” è rimasta. Fino ad un certo punto hanno aumentato gli scalini e s’è appianata, poi, la distanza tra uno scalino e l’altro mi è sembrata quella di prima, la pendenza mi pare sia cambiata poco. Oggi per la prima volta l’ho fatta tutta e ho avuto questa impressione.Da incompetente, la messa in posa dei sampietrini mi piace
ANNA MASTRANGELI – Ci sono passata ed è bella,sempre meglio di come era.
ELVIRA GIOVANNOLI – A me piace più adesso che prima,era una via ripida e sono caduta un paio di volte, avevo paura a passare da quella parte, adesso ci passerò più spesso,hanno fatto un bellissimo lavoro, sono veramente bravissimi,complimenti.
IDA CIPRIANI – Come estetica ha un certo pregio, è in tema con il nostro paese, sa di antico e nello stesso tempo signorile, se sia anche duraturo non lo so.

ELENA RICCITELLI. Oggi sono passata per vedere la strada finita, a mio avviso è sicuramente più comoda  camminarci senza incorrere nel rischio di scivoloni o storte per le buche. Per noi che  la percorriamo tutti i giorni non è cosa da poco. Non posso dare un giudizio tecnico perchè non ho competenze in merito…però mi piace…invece ho sempre pensato se magari nel rifacimento delle strade fosse possibile(sempre nel rispetto delle caratteristiche architettoniche ed ambientali)creare degli scivoli nel mezzo, in modo da poter utilizzare carrellini per la spesa per il trasporto di oggetti, e anche per i passeggini dei bambini, da rendere così più agevole la vita quotidiana degli abitanti del centro storico.

Questo è quanto. Non sono esperta del settore (un mese fa per me SERGIO era solo un nome proprio ,maschile…), l’unica cosa che posso dire è che sicuramente, a parte l’estetica, o l’esecuzione del lavoro, o la idoneità dei materiali, avremo meno scivoloni, cadute, traumi. Grazie a chi mi dedicato parte del suo tempo.

AMBRA CIPRIANI