DIMISSIONI GLORIA SCACCHI. LA MIA VERITA’

LA CONSIGLIERA DI MAGGIORANZA HA DEPOSITATO LE DIMISSIONI E SI E’ SPOSTATA SUGLI SCRANNI DELL’OPPOSIZIONE. LA MAGGIORANZA PERDE I PEZZI. ANCHE AUGUSTO ANGELINI, DIMISSIONARIO DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE, SEMBRA IN CONTRASTO CON LA CONSILIATURA DEL GOVERNO ARTENESE

La consigliera Comunale Gloria Scacchi, la scorsa settimana ha presentato le sue dimissioni da membro dell’attuale maggioranza comunale e, da indipendente, si è posta sugli scranni dell’opposizione. La sua prima dichiarazione è stata “non posso sedere a fianco di chi ha tenuto nascosta per mesi la situazione della entrale biometano”, riferendosi alla realizzazione della centrale al Colubro che il Consiglio Comunale un paio di anni fa aveva assolutamente vietata e che ora rispunta grazie a un documento firmato dal tecnico comunale alla realizzazione dell’impianto.
Consigliera, le tue dimissioni sono state un fulmine a ciel sereno. Ci spieghi approfonditamente il motivo?
“A seguito dell’operazione feudo – ha esordito la Scacchi – seduti in tavolo di maggioranza ho chiesto a tutti gli amministratori massima trasparenza per i giorni a seguire, chiedendo agli assessori un report ogni dieci giorni del loro operato. Non è venuta a mancare la comunicazione, questo non lo nego e Talone stava prendendo in mano la situazione in maniera nobile. Una maggioranza unita che poteva ricostruire il più possibile, in attesa del corso della giustizia. Il fulmine vero ha colpito me alla notizia di un parere sul biometano che <>. Queste parole mi hanno insospettita, a me e ad altri consiglieri. La mattina del martedì 16 febbraio mi presento all’ufficio urbanistica, non ero sola, c’era Angelini, Saucelli e Scaccia. Quel documento c’era e attestava parere favorevole nonostante un no unanime di due anni prima. Mi sono chiesta: <>. Perché nel frattempo non è stato fatto nulla affinché ciò cambiasse. C’era già una direttiva del 2017, per cui dopo il no all’impianto, sarebbe stato necessario porre in essere una clausola, anche la più stupida. Per esempio, nel 2017 viene indicato nella relazione della Green Park: <>, si poteva cambiare mettendo come clausola una distanza di 2 km dalle abitazioni, e questo avrebbe posto una fine a questo progetto. A seguito del no al biometano doveva essere fatta una variante al PRG che dura anni, come sappiamo, ma in attesa di risposta non avrebbe permesso il parere positivo dell’ufficio competente. Nel 2019 potevamo sbarazzarci per sempre del pensiero biometano in quanto il depuratore non presentava le normative ed era oggetto di non specifici elementi in sede di autorizzazione del 2017. Il 12 maggio 2020 viene dissequestrato il depuratore con richiesta di ampliamento. Mi sono dilungata sulla questione in quanto c’è stato uno studio delle carte che mi ha portato, giovedì mattina, a salutare da amministratrice tutti i dipendenti comunali, la sera in riunione di maggioranza ho chiesto le dimissioni dell’assessore competente e che se ne occupasse il sostituto attuale del sindaco da buon padre di famiglia. Sbagliato o disattento un assessore non può non capire cosa sta accadendo per una questione così importante. Scaccia non aveva capito cosa stesse accadendo? Scaccia non sapeva come procedere dopo il no unanime del consiglio comunale? Non abbiamo bisogno di persone che non sanno e a cui sfuggono dall’attenzione tematiche così importanti. Ho dato tempo venerdì e aspettavo che Talone togliesse la delega e l’accesso all’assessore nell’ufficio urbanistica predisponendo subito non un altro assessore tra i tre consiglieri che potessero prendere il suo posto, in attesa di capire come poter rimediare all’ennesima disattenzione di questa amministrazione. Ho sempre supportato e sopportato questa maggioranza in ogni decisione, ma davanti ad atti così importanti che sono stati affrontati superficialmente io ho deciso di prendere le distanze”.
Ritieni che questa consiliatura debba andare avanti?”
“Ritengo che questa consiliatura poteva andare avanti dopo l’operazione Feudo perché compatti avremmo potuto affrontare le problematiche della città quotidiane. Ma ad oggi si è ancora ridotti a rimediare ai fatti passati, conosciuti, tra l’altro, tramite giornali il più delle volte. La comunicazione manca. È sempre mancata. Potevamo riscattarci”.
E’ vero che con te avrebbero dovuto dare le dimissioni anche altri?
“Anche Augusto Angelini si è dimesso da Presidente del Consiglio. Il coraggio dà coraggio, lo dico sempre, anche sul lavoro. Ma non ero sola giovedì prima della riunione, avevamo deciso per la richiesta alle dimissioni dell’assessore. Giovedì sera ero la sola a parlare. Ma ciò mi ha dato ancora più forza per protocollare il distacco il lunedì mattina”.
Non vogliamo sapere i nomi, ma se fosse così ci sarebbe stato un voltafaccia, dovuto a cosa?
“Vedi io ho preso alle ultime elezioni 179 voti. Ma 179 voti sola non sono poi così pochi. Non sono stata vittima di accordi politici, di doppi voti e di giravoti. Io i miei 179 voti li conosco ad uno ad uno, credono in me, quando è uscito il caso mi hanno inviato messaggi: <>.<> . Mi sono sentita inutile per un momento”.
Come reputi questi tuoi due anni in consiglio?
“Io faccio sempre l’esempio del mio soggiorno a Lloret de Mar: c’era un bacarozzo che con la forza delle ali ha sgranato il muro ed è riuscito ad entrare in camera. L’ho preso e tirato fuori dalla finestra. Non è l’esempio dell’animale di per se, e la forza di quell’animale nel voler entrare ma con molte difficoltà. Nonostante ciò ho fatto un buon lavoro per la mensa, abbiamo ricevuto ottimi risultati, prima del covid andavo una volta a settimana alle cucine, tutti i giorni ad assaggiare i pasti, un gruppo seguito con le mamme. Per le Macere avrei voluto fare di più. Stavo mettendo le basi ma non è bastato il tempo”.
Cosa ti auguri per Artena?
“Con questa domanda potrei aprire un programma elettorale. Ad oggi chi ha sbagliato si prenda le proprie responsabilità, e lasci il paese a chi crede ancora un po’ nella politica”.