IMPIANTO BIOMETANO AL COLUBRO

MA IL PAESE DI ARTENA E’ DAVVERO INTERESSATO A QUESTA VICENDA?

Dal numero straordinario dell’AltraArtena, un numero quasi monotematico sulla questione Biometano a Colubro di Artena, sembra che non sia successo quasi niente, però alcune cose sono avvenute.
Per prima cosa sento di dover fare i complimenti alla ‘NuovaTribuna’ che ha scritto due articoli molto interessanti e utili per completezza d’informazione e di confronto cittadino e politico nel paese. In un articolo viene posta la questione che ci sia il rischio (teorico) di una possibile approvazione da parte degli uffici regionali, rendendo vano e inutile un possibile intervento dell’amministrazione di Artena.
Ora, ammettendo che tutto non sia cosi automatico e comunque, la ricostruzione fatta possa avere qualche lacuna, se ce l’ha, la sola ipotesi che ciò possa avvenire senza che il comune di Artena possa fare alcunché è un’ipotesi funesta e dovrebbe far drizzare le antenne a tutti quelli che si occupano della vicenda. Invece dopo l’articolo suddetto, nel paese non c’è stata una sufficiente reazione da parte degli amministratori (maggioranza e opposizione) nè da parte dei politici locali. Non mi sembra di aver visto nemmeno reazioni sui social, insomma un’indifferenza soffusa sembra avvolgere la questione.
Sempre la Tribuna, e gli si deve rendere onore per questo, ha scritto un altro articolo dove, prendendo a prestito il famoso motto draghiano del ‘Whatever it takes’ (tutto ciò che è necessario), ha elencato una serie di azioni – per es. rendere quel terreno di interesse pubblico per realizzare un progetto utile alla contrada, e altre iniziative di pubblica utilità, ovviamente prevedendo un giusto indennizzo per il proprietario del terreno- che l’amministrazione potrebbe mettere in atto per rendere la possibilità del Biometano a Colubro di Artena, impossibile.
Dopo questo articolo, ugualmente si è sentito poco sulla questione, insomma la stessa vaga indifferenza. Questa indifferenza, cosi mi sembra, ha quasi l’aria di lasciar intendere che la contrada di Colubro sia stata lasciata da sola, certo il Comitato No Biometano fa il suo è la sua ragione sociale, ma la questione è sopita, non viene dibattuta, non si sollevano argomentazioni acute e forti come quelle lanciate da La Tribuna, e sembra che nessuno – politici, rappresentanti in comune, nè i social – ne abbia raccolto la forza politica. Non è un caso che Colubro sia visto come una contrada che debba pagare il fatto che ha votato, principalmente, per questa maggioranza che sul Biometano ha sempre parlato con doppiezza e ipocrisia, e quindi merita di essere punita? Questo sottopensiero si è sentito in giro, Adolfo Mele (M5S) lo rende esplicito sui social, provocatoriamente. Altri magari, e spero di no, lo pensano in privato, indispettiti di non essere stati votati a sufficienza a Colubro, e magari pensano che, per qualche posto di lavoro si siano fatti infinocchiare da Felicetto Angelini e Company. Questi ragionamenti non dovrebbero avere ragione di essere fatti da chi si presenta a raccogliere il consenso dei cittadini, perché se non si raccoglie quanto si spera, dipende molto da come ci si presenta e cosa si propone, e come si parla ai cittadini di un determinato posto con una determinata situazione economica e sociale. Per converso, attualmente si dovrebbe essere più impegnati nel difendere gli interessi di una contrada in difficoltà, primo sul Biometano poi sui servizi che meriterebbe, visto le dimensioni e i problemi anche sociali emersi con la questione Willy. Colubro va aiutato dalla politica Artenese, con un progetto specifico di miglioramento sociale e culturale della contrada, sempre dimenticata, vista solo come serbatoio di voti, e poi lasciata a se stessa. Ci vuole una presa di coscienza cittadina e della politica. Chiedere le dimissioni di questa maggioranza non ha più senso perché, sono sordi e insensibili allo sbando nel quale ci hanno portato, sono incapaci di capire che una vita politica cittadina ha bisogno di informazioni, e quindi nemmeno capiscono le ricadute negative del loro arrocco, difendono qualcosa che non è nient’altro che quella piccola sedia in consiglio comunale, vista come un arrivo a qualcosa di importante. Invece andrebbe vista quella sedia, come scomoda, perché esige un impegno serio, fattivo, creativo, e un onere da onorare con la capacità di amministrare, ma non solo; anche di rapportarsi con i cittadini, far sapere quello che avviene nella vita del Comune, comunicare i progetti e le difficoltà, insomma essere guida e partecipe della vita della cittadina. Invece di tutto questo niente, Zero Assoluto. Per una vita civile di una cittadina serve un’opinione pubblica, e come si forma un’opinione pubblica se non con un rapporto con chi li rappresenta, con un’informazione costante delle scelte politiche e amministrative, con una trasparenza degli atti e delle scelte. I cittadini devono avere la possibilità di informarsi su giornali, e poter fruire di altre forme di partecipazione e riflessione. I politici tutti, sentano il dovere di non negare interviste e informazioni fondamentali affinché i cittadini possano venire a conoscenza di questioni che li riguardano, e potersi fare delle opinioni il più possibile valide e fondate. Ogni sistema democratico funziona se c’è un’opinione pubblica libera, informata, responsabile e partecipe; vi sembra che ad Artena queste cose fondamentali siano presenti? o vengano promosse? Mi sembra proprio di no, e per questo c’è molto da fare se vogliamo un’Artena al passo con i tempi. Serve una forte presa di coscienza ed è necessario un cambio di prospettiva, è indispensabile aprire un forte impegno cittadino nel preparare una stagione politica nuova, e che sia un rinascimento della cittadina.