ARTENA È UNA CITTÀ VIVIBILE?

UNA SITUAZIONE DI PERENNE CRISI NEL’AMBITO DEI SERVIZI, EPPURE I CITTADINI ARTENESI HANNO FAME DI SERVIZI EFFICENTI

La nostra città è in perenne crisi nella fornitura dei servizi ai cittadini. Negli anni nulla o quasi è cambiato. Qual è a oggi la situazione in tempo di pandemia? “Andrà tutto bene”, era l’augurio, la speranza che, più o meno spontaneamente, era inviato a gran voce o sventolato con lenzuola circa 10 mesi fa dai balconi, dalle piazze, da ogni parte del Paese. “Andrà tutto bene”, così ci auguravamo dalle pagine di questo giornale, nell’illusione che gli artenesi potessero avere finalmente dei servizi efficienti degni di una città a misura umana. Cosa è cambiato in questo tempo, peraltro afflitto da una pandemia che non accenna ad arrestarsi? Qual è la situazione del servizio offerto dalle Farmacie, quale quello del trasporto dell’Azienda Cotral, e le Poste Italiane finalmente funzionano? La raccolta dei rifiuti ottempera al contratto stipulato? Il malcontento dei cittadini per l’inadeguatezza dei servizi è noto a tanti e su facebook giorno dopo giorno si accumulano le critiche, ma anche i suggerimenti, dei cittadini. Nulla, o quasi, è cambiato. Questa la risposta da quando abbiamo sollevato il problema su queste pagine. I politici nazionali ci hanno insegnato in questo periodo di covid-19 una frase che dovrebbe rappresentare una flebile speranza: ” Si vede una luce in fondo al tunnel” che più di una speranza è una presa in giro. Ecco, anche da noi sui servizi si vede una debole luce in fondo al tunnel, ma questa volta è una luce di speranza. E la luce, debole, è sul servizio erogato dalle Poste Italiane. Da alcuni anni ormai Artena è stata declassata in città di serie B dal momento che gli Uffici postali da due che erano sono stati ridotti a uno soltanto (caso quasi unico nel circondario). Ciò ha comportato una riduzione di personale che ha influito profondamente nel funzionamento del servizio a discapito naturalmente dei cittadini utenti, ma la “luce” si inizia a vedere. Da poco l’orario di apertura degli sportelli è stato di recente prolungato fino al tardo pomeriggio, ma anche l’uso dell’apposita App ha consentito di limitare la numerosa presenza di utenti stazionati all’aperto in attesa del turno per recarsi all’interno per le proprie operazioni. La pandemia ci ha messo anche del suo. La nostra Amministrazione non è intervenuta minimamente per alleviare i disagi dei cittadini. Una lamentela frequente, però, è quella della consegna delle raccomandate: spesso viene lasciato l’ avviso senza accertarsi – o quanto meno senza attendere risposta al citofono – della presenza del destinatario. Le scuole, fra positivi e quarantene varie fra insegnanti e alunni, fra didattica in presenza e in “dad” va – dal 15 di marzo tutti in dad fino a dopo la Pasqua, poi chissà? -, a scartamento ridotto, ma va. E’ invece il trasporto pubblico che ancora non funziona e che rimane un punto interrogativo, un problema di difficile soluzione, anche se la situazione è leggermente migliorata, sia per la “dad” che per una maggiore frequenza delle corse dei mezzi e questo a beneficio degli studenti che da Artena devono raggiungere le sedi scolastiche del territorio. Sarà così fino a quando sarà necessario il distanziamento sociale all’interno dei mezzi, come previsto dalle norme anti covid. Rimane un mistero invece la famosa Isola ecologica, anzi le due isole, che sarebbero dovute entrare in funzione da diversi anni, secondo le promesse elettorali. La città avrebbe fruito finalmente di luoghi stabili dove poter conferire i rifiuti ingombranti. “L’isola che non c’è”, per il cui funzionamento pare che mancherebbe proprio poco. Rimane per ora la “eco stazione mobile” in piazza Livatino il sabato mattina e un numero telefonico, cui nessuno spesso risponde, per il “servizio su chiamata” per il ritiro a domicilio gratuito dei rifiuti ingombranti particolari. Molti cittadini si lamentano del ritiro “porta a porta” dei rifiuti. Tutto è migliorabile, certo, anche questo servizio lo è e lo potrà essere solo se, e principalmente, tutti noi avessimo un migliore senso civico, correttezza ed educazione e rispettassimo i giorni e i materiali da conferire. Chiudo il panorama dei servizi cittadini parlando di quello fornito dalle Farmacie. Artena dovrebbe avere quattro farmacie attive sul territorio e ne ha invece solo una, la Comunale, e un Dispensario, autorizzato in deroga dalla Regione Lazio. La Regione ha ultimamente riaperto i termini per “aggiudicarsi” l’apertura di una nuova farmacia. La crisi sanitaria in atto servirà a spronare i “volenterosi dottori” a investire in essa? Artena attende fiduciosa. “Fusse che fusse la vorta bbona!?” O, come si gridava a inizio pandemia, “andrà tutto bene”? I cittadini artenesi hanno… fame di servizi efficienti. Se i servizi forniti funzionano la città è definibile “vivibile”. E questo è il punto interrogativo che ci poniamo ormai da molti, troppi anni: Artena è una città vivibile?