VIVA LA NOSTRA BANDIERA

BISOGNA PAGARE QUALSIASI PREZZO PUR DI TENERE ALTO IL NOSTRO TRICOLORE

La nostra Bandiera ha avuto negli oltre due secoli di vita una storia travagliata, come quella che ha segnato, ancora prima dell’Unità d’Italia, il nostro Paese. Nei due secoli e più trascorsi dalla sua nascita il nostro Vessillo ha cambiato la sua forma ma mai i suoi tre colori. Era il 7 gennaio del 1797 quando a Reggio Emilia nasceva storicamente il nostro Tricolore, la nostra Bandiera. In occasione del 224° anniversario dell’adozione del nostro vessillo, a causa della pandemia, le celebrazioni ufficiali non si sono tenute se non in forma ridotta e in presenza di poche Autorità. Il nostro Tricolore nasce come vessillo militare, adottando due dei colori simbolo della città di Parigi (siamo in epoca napoleonica): il rosso, il bianco della monarchia e il turchino, che verrà da noi sostituito dal verde. Durante le guerre napoleoniche, nell’ottobre del 1796, la Legione Lombarda adottava il vessillo tricolore e solo dopo pochi mesi a Reggio Emilia, appunto il 7 gennaio 1797, il “Congresso fondativo della Repubblica Cispadana” deliberava di adottare i tre colori lombardi a bande orizzontali e ad essi veniva attribuito non più la sola rilevanza militare, ma diveniva il simbolo politico e istituzionale. La Bandiera tricolore nasceva però con forma e ordine diversi e solo successivamente diveniva la bandiera ufficiale: prima la bandiera della Repubblica Cisalpina, poi della Repubblica Cispadana, quindi della Repubblica Italiana e, solo dopo, del Regno d’Italia. Il primo Tricolore ufficiale, come vessillo, veniva abbandonato con la Restaurazione, che stabiliva il ritorno dell’uso degli emblemi dell’Antico Regime. Nonostante ciò, rimanevano in uso i tre colori anche se sotto la forma diversa. Durante il Risorgimento il vessillo tricolore ma a bande orizzontali continuava ad essere l’emblema di libertà sia nei moti del 1830-31 a Bologna e Reggio Emilia, sia nel 1831 nella Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Soltanto nel 1848 durante i moti rivoluzionari l’impiego del Tricolore cominciava a diffondersi in tutta la Penisola. Ma nel 1847, il 10 dicembre, Goffredo Mameli utilizzava per le vie di Genova la Bandiera Tricolore a bande verticali. Da quel momento il tricolore cominciava ad essere utilizzato, in forme e in occasioni più o meno ufficiali, in tutta Italia: a Palermo, a Torino, a Venezia, a Milano e a Napoli. A Torino nel gennaio del 1948, al Teatro Carignano, durante la festa da ballo, le sale venivano decorate con i tre colori della bandiera. Persino a Roma, dove veniva deciso di ornare la Bandiera pontificia bianca e gialla “con la cravatta dei colori italiani”. A Torino, durante i festeggiamenti per la liberazione di Milano, la popolazione acclamava Carlo Alberto che, dalla sua loggia reale, sventolava una sciarpa tricolore e disponeva, il giorno dopo, di adottare la bandiera tricolore come vessillo per l’esercito di terra. Era proprio il 1848 l’anno in cui la Bandiera tricolore iniziava ad essere una insegna ufficiale nel Regno di Sardegna e l’8 maggio diventava a tutti gli effetti la sola Bandiera nazionale, con l’aggiunta dello scudo dinastico dei Savoia, bordato di azzurro sulla banda bianca. Nella spedizione dei Mille il Tricolore veniva utilizzato non in forma ufficiale e dopo l’Unità d’Italia veniva confermato come Bandiera nazionale. Si dovrà arrivare, però, al referendum del 2 giugno 1946 perché il Tricolore, privo dello stemma sabaudo, venga adottato come Bandiera della Repubblica Italiana, provvedimento confermato nel 1947 dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi con poteri di Capo provvisorio dello Stato. Il 27 dicembre 1947 viene sancito che il Tricolore è la bandiera nazionale. Infatti, l’art.12 della Costituzione stabilisce: “La bandiera della Repubblica è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. Nel 1998 con la legge n.22, art.2 viene poi disciplinato l’uso del Tricolore negli edifici pubblici, unitamente alla bandiera dell’U.E., negli organi costituzionali e di rilievo costituzionale, nei Ministeri, Regioni, Province e Comuni, scuole, università e uffici giudiziari. Ma perché vennero a suo tempo scelti i colori verde, bianco e rosso? Sui motivi della scelta sono state spese molte parole: motivi poetici, sentimentali, geografici e politici. Il Berchet afferma che “il verde è la speme tant’anni pasciuta, il rosso la gioia d’averla compiuta, il bianco la fede fraterna d’amor”. Il Dall’Ongaro ritiene invece che “I tre colori della tua bandiera non son tre regni ma l’Italia intera: il bianco l’Alpi, il rosso i due vulcani, il verde l’erba dei lombardi piani”. Altro ancora “il bianco la fede serena alle idee che fanno divina l’anima nella costanza dei savi; il verde la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de’ poeti; il rosso la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi”. Un’altra suggestiva interpretazione – presente in vecchi sussidiari di scuola – vuole che “il verde rappresenti la distesa dei nostri prati, il bianco le nevi e i ghiacciai alpini, il rosso il sangue dei patrioti e dei soldati versato per la Patria nelle numerose guerre”. E se, molto meno poeticamente, i tre colori derivassero da quelli della bandiera francese, con la sostituzione del verde al turchino? Ipotesi e nulla di certo se non che il verde rappresenterebbe la speranza di un’Italia libera e unita e la nostra macchia mediterranea, il bianco sarebbe il simbolo della nostra fede e delle nostre montagne innevate, mentre il rosso rappresenterebbe il sangue versato e le sofferenze patite dagli italiani per il raggiungimento della libertà e dell’Unità d’Italia. Una sola cosa è certa: il Tricolore è la nostra Bandiera da sventolare orgogliosi, è la “rivendicazione universale dei diritti dell’uomo”. Certo, ognuno è libero di sventolare la bandiera che vuole, che gradisce, che meglio lo rappresenta, ma sempre a fianco a quella della propria Patria, della propria Nazione. La Bandiera ha un significato forte, simbolico e di orgoglio di appartenere alla Nazione che ti ha dato i natali e alla quale “orgogliosamente” appartieni. Il Tricolore non è uno straccio multicolore ma rappresenta la storia travagliata della tua Patria, nata dal sacrificio di milioni di uomini e donne che hanno offerto negli anni la propria vita perché essa sia quella che ora è. Nel bene e nel male. La nostra Bandiera tricolore parla, racconta, gioisce, soffre e…manda un messaggio. Forte, per chi sa ascoltare. Per altri…