C’E’ POCO DA STARE ALLEGRI

Il Sindaco di Artena è stato sottoposto alla misura del divieto di dimora, all’assessore Pecorari sono stati confermati i domiciliari. È caduto il reato di abuso d’ufficio, rinvio a giudizio per gli altri presunti reati

Per i patteggiamenti le condanne sono tra un anno e mezzo e due. Per il rito abbreviato una condanna a tre anni e una a sei mesi.

Viviamo come se…avessimo eletto sindaco Talone, ma così non è. Questa è una situazione anomala che non è ammissibile per un tempo così prolungato

Il 23 aprile si è svolta l’udienza preliminare per l’Operazione Feudo che vede indagate 21 persone del Comune di Artena, tre delle quali, tra cui il Sindaco Felicetto Angelini e l’assessore Domenico Pecorari, sono stati agli arresti domiciliari fin dal 30 ottobre. Al termine dell’udienza durata tutto il giorno, il Gup ha così deciso: cinque indagati che hanno chiesto il patteggiamento sono stati condannati uno a 2 anni, e quattro ad 1 anno e mezzo, tutti con la condizionale. Due indagati hanno chiesto il rito abbreviato e sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e a 6 mesi, sempre con la condizionale. Tutti gli altri indagati sono stati rinviati a giudizio; il Sindaco Angelini e l’altro indagato agli arresti domiciliari hanno chiesto la revoca delle misure cautelari, revoca alla quale il Pubblico Ministero si è opposto fortemente. Dopo qualche giorno il giudice ha disposto per il Sindaco l’obbligo di dimora al di fuori del territorio del comune di Artena, territorio attraverso il quale non può neanche transitare negli spostamenti che gli sono concessi. Non ha chiesto la revoca delle misure l’assessore Pecorari, c’è da chiedersi perché; queste restrizioni sono valide fino al processo fissato per giugno, quando un altro collegio giudicante stabilirà in merito ad esse. Vale la pena ricordare che le richieste di patteggiamento o di rito abbreviato pur non costituendo in se stesse un’ammissione di colpa, tendono ad ottenere la riduzione della pena fino ad un terzo; inoltre la pena già scontata ai domiciliari si sottrae a quella eventualmente comminata in seguito al processo. Per tutti gli indagati è caduta l’accusa di abuso d’ufficio ma sono rimasti in piedi tutti gli altri capi d’imputazione. Qualcuno ha vinto? Di sicuro c’è chi ha perso, ancora una volta il nostro povero paesello. Se nell’ambito di un’inchiesta denominata Operazione Feudo, vengono condannati un terzo degli indagati (7 su 21), che potremmo definire i valvassori e i valvassini… c’è poco da stare allegri!
Tempo fa abbiamo chiesto le dimissioni del Sindaco Felicetto Angelini, per un motivo politico – delle responsabilità penali, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, se ne occupa la magistratura e ognuno degli accusati ha il sacro diritto a difendersi come meglio crede – cioè politicamente si risponde ai cittadini, e in che modo lo si fa? Ma guidando la vita collettiva della comunità, ovviamente. Cercando di realizzare, con impegno e diligenza, ciò che si è promesso ai cittadini tutti, seguendo l’opera amministrativa di realizzazione di progetti concreti ed operando per la coesione sociale necessaria sempre, indispensabile in tempi di grande crisi come quella che stiamo vivendo. Questo alto compito, perché la carica di Sindaco è un alto compito comunitario, per i motivi succitati ma ancor di più per la prolungata assenza, non è di fatto in condizione di poter svolgere.
Non abbiamo prevenzione per nessuna delle persone alle quali il Sindaco, a suo tempo, ha conferito le deleghe, ma facciamo notare che un conto è l’operato di un delegato del Sindaco nel pieno delle sue funzioni, un altro è senza la presenza e la guida del Sindaco. In questa fase viviamo come se… gli artenesi avessero eletto Loris Talone sindaco, e ovviamente sappiamo che non è cosi. La funzione di sostituto qui si sta concretizzando in un tempo inaccettabile. Queste sono osservazioni politiche, relative al rapporto di rappresentato e rappresentante, possiamo anche dire tra i cittadini e a chi hanno dato il consenso necessario, date alcune regole, per guidare il paese. Non chiederemo le dimissioni dei consiglieri comunali, il consiglio comunale vive della sua dialettica, quello che sommessamente chiediamo al consiglio comunale e al suo Presidente è che permettano ai cittadini di seguire il lavoro del consiglio in streaming o in alternativa, registrarlo in video e metterlo sul sito del comune in modo che tutti possano informarsi.
Continuiamo a ritenere il sindaco Felicetto Angelini capace di capire il bene del paese, sensibile ai problemi sollevati nei nostri articoli, persona con una storia politica di grande spessore. Comprendiamo le grandi difficoltà alle quali deve far fronte, umane prima di tutto, poi politiche e giudiziarie.
Artena sta perdendo molto in questa situazione, il Sindaco ha la responsabilità politica di questo stato di cose, ma anche nelle situazioni più complicate si può fare la cosa giusta. Responsabilità significa rispondere a: quindi, rispondere ai cittadini di Artena.
Come farlo ovviamente sta al Sindaco. Noi come cittadini consapevoli e ragionanti stiamo sviluppando un discorso politico e comunitario.

Renato CENTOFANTI – Gioia DE ANGELIS