LA COLLEGIATA DI SANTA CROCE E’ LA STORIA STESSA DI MONTEFORTINO

L’EDIFICIO E’ STATO COSTRUITO TRA L’VIII E IL IX SECOLO. E’ LA SECONDA CHIESA REALIZZATA IN PAESE DOPO QUELLA DEDICATA A SANTA MARIA DELLE LETIZIE

Descrivere la cronologia della chiesa di Santa Croce, è come ripercorrere la storia di Montefortino, del quale non si sa con precisione quando sia stato costruito il primo insediamento abitativo su questo sperone calcareo, e da quale signore nobile sia stato fortificato. Tutto questo avvenne tra l’VIII e il IX secolo dell’alto medioevo, dimostrato dai frammenti marmorei architettonici della chiesa di Santa Maria delle Letizie che, con le prime abitazioni e la fortezza, costruita sul punto più alto del monte, fanno parte del primo nucleo abitativo di Montefortino. Probabilmente verso la fine dell’alto medioevo, intorno al 986, Montefortino, come tutta la zona a sud di Roma, passò sotto il dominio dei Conti di Tuscolo o a una delle sue ramificazioni di parentela, probabilmente a Pietro della Colonna (che fu il primo ad assumere il predicato di “COLUMNA”) figlio di Gregorio II di Tuscolo e fratello di Tolomeo I della famiglia Conti di Tuscolo. A fornirci questi dati è un documento scritto nella chiesa di Santa Maria di Fluminara che reca la data del 17 Dicembre 1151, stipulato tra i Conti di Tuscolo e il papa Eugenio III. “Io Oddone Colonna, a nome mio e di mio fratello Carsidonio, con spontanea volontà, do in proprietà al cardinale Bernardo di San Clemente, che agisce in nome di Papa Eugenio III, la metà di tutta la città di Tuscolo e i diritti che io e miei fratelli abbiamo sul castello di Montefortino, che mi appartiene per un contratto che mio padre (Pietro della Colonna) fece col padre di Tolomeo II (Tolomeo I )”.
Con questo atto il feudo viene quindi ceduto al papato, ma l’importante documento ci informa che da prima del 1108, (anno di morte di Pietro”della Colonna), Montefortino apparteneva alla famiglia dei Conti di Tuscolo, e che alla morte del padre Gregorio II, i figli, Tolomeo I e Pietro, si divisero l’eredità e a Pietro della Colonna, tra gli altri possedimenti della famiglia, spettò anche Montefortino.
Secondo Stefano Serangeli, qualche anno dopo questa cessione, probabilmente tra il 1159 e il 1181, anni del pontificato di Alessandro III, si dette via alla fortificazione della città.
Il papa fece costruire la Rocca e probabilmente in questo periodo furono costruite anche le mura della città con le torri di vedetta che racchiudevano all’interno il primo nucleo abitato e la chiesa di Santa Croce, visto che la chiesa viene già citata il 2 Dicembre 1182 nella bolla papale di Lucio III (successore di Alessandro III). Nella bolla papale sono segnalati tutti i castelli e le chiese del territorio del quale aveva la giurisdizione il vescovo di Segni Pietro I: “…. in castro Montis Fortini..ecclesiam S. Crucis”.
Qualche anno dopo questa bolla, Montefortino passo sotto la famiglia dei Conti di Segni, questo avvenne quando il papa Innocenzo III, figlio di Trasimondo dei Conti di Segni (1198-1216), concesse il feudo al fratello Riccardo. In questi anni venne costruito il nuovo palazzo baronale, e probabilmente nello stesso periodo, venne fatta la decorazione cosmatesca nella chiesa di S. Croce, quando quest’arte di abbellire pavimenti, cibori, colonne ed altro, mediante tarsie marmoree policrome di forme svariate e fantasiose, si diffuse a Roma e nel Lazio ad opera di marmorari romani che ripresero questo stile di decorazione dall’arte Bizantina (il nome a questa nuova decorazione fu dato da Camillo Boito nel 1860 “decorazione cosmatesca” perchè era stata diffusa da marmorari romani della famiglia dei Cosmati).
Dal XIII al XV secolo si conoscono poche notizie di Montefortino e della chiesa di S.Croce. Gli storici riportano solo alcune discussioni avute per l’eredità tra i membri della famiglia dei Conti di Segni per il possesso di Montefortino. Questi nobili restarono comunque proprietari del feudo fino al 1 Febbraio 1495, quando il re di Francia Carlo VIII, dopo aver abbattuto Montefortino con l’artiglieria, privava Giacomo Conti del feudo e lo assegnava a Prospero Colonna, seguace del re nelle sue conquiste alla volta di Napoli. Con Prospero, (discendente dal ramo di Oddone Colonna), Montefortino torno in possesso dei Colonna, e Prospero affido a sua volta il feudo al nipote Giulio, figlio del fratellastro Girolamo e di Vittoria Conti.
Nel XVI secolo, con i Colonna tornati proprietari del feudo, Montefortino subisce uno dei periodi più brutti della sua storia a causa di alcuni conflitti avuti con il papato, che reagì con tre occupazioni e tre distruzioni.
La prima nel 1526 con papa Clemente VII (Giulio di Giuliano de Medici). La seconda nel 1543, con papa Paolo III (Alessandro Farnese). E la terza, la più violenta, nel 1557 con papa Paolo IV ( Gian Pietro Caraffa).
Prima di queste distruzioni, però, Montefortino ne avrebbe subita un’altra nel 1501 sotto il papato di Alessandro VI (Rodrigo Borgia) se Giulio Colonna, dopo un’accanita resistenza non si arrendesse, consegnando le chiavi della città al papa. Montefortino non venne distrutta ma il 15 ottobre, il papa donò il feudo ad uno dei suoi figli, Giovanni, avuto nel 1474, prima che diventasse papa, da Vannozza Cattanei. Tre anni dopo, nel 1504, con il papa Giulio II, Montefortino tornò in possesso di Giulio e Ottaviano.
Ad ogni distruzione, i poveri cittadini di Montefortino hanno sempre avuto la forza e il coraggio di riedificare il loro paese, e dopo questi tristi 31 anni, i proprietari di Montefortino alla fine del XVI sec. erano ancora i Colonna, anche se il feudo era stato diviso tra cinque contitolari della signoria : Orinzia, figlia di Marzio e le quattro cugine Porzia, Claudia, Tuzia e Virginia figlie di Giulio. Nell’ultima distruzione del 1557, l’ordine del papa era di demolire le abitazioni ma non le chiese.
La chiesa di S. Croce quindi non fu demolita e abbiamo notizia che 22 anni dopo la distruzione del paese, in un atto notarile fatto da Ulisse Ciuffa in data 11 Gennaio 1579 , nell’unico campanile allora esistente nella chiesa c’era anche un’orologio (probabilmente a 6 ore) e il documento riporta scritto a chi era affidata la sua manutenzione: “Magister Mattheus Gallus di….doni di Burgonovo si obbliga per un triennio alla manutenzione dell’orologio della chiesa di Santa Croce”.
Ancora altre notizie abbiamo riguardo al clero della chiesa, alcuni dei quali avevano dei benefici e tra questi: Pietro Bono 1551, Vincenzo Gambellara 1571, Giovanni Antonio Mele che fece erigere la cappella della Beata Vergine Lauretana a favore della confraternita del S.S. Sacramento, Pompeo Pompa, che oltre al beneficio di S. Croce aveva anche quello di S. Maria delle Letizie.
Montefortino fu tenuto dai Colonna fino ai primi decenni del XVII sec. anche se il suo territorio nel corso del XVI secolo oltre alle varie distruzioni del paese era passato tra morti, vendite, successioni e testamenti tra i vari proprietari della stessa casata, ed alla fine del 1500 proprietario di tre quarti del feudo era Marzio Colonna, pronipote di Ottaviano e figlio di Pompeo e Orinzia Colonna. Ma Marzio non fu un bravo amministratore e accumulò molti debiti che costrinsero il figlio Pier Francesco a vendere il feudo per saldarli. Ed è così che il cardinale Scipione Caffarelli, nipote del Papa Paolo V Borghese, il 30 Maggio 1614 acquistò la parte del feudo di Montefortino che apparteneva a Marzio, e con esso anche lo “jus padronato” delle sue chiese.