AFFAIRE CEP. TALONE HA VOTATO A FAVORE DEL PIANO DI RISANAMENTO

Ma nel verbale dell’assemblea del 30 luglio scorso il comune di Zagarolo dice che il CEP “ha un’esposizione debitoria nei confronti dei soci che si sono visti trattenere di fatto entrate che la società, nello svolgimento delle sue funzioni di riscossione, ha incassato a nome e per conto degli Enti stessi”. Nello schema del Piano votato anche da Talone viene dichiarato chiaramente che la società ha illecitamente trattenuto proventi percepiti per conto dei Comuni

L’aspettavamo per maggio. Ottobre si sta chiudendo ma, di rate e saldo della Tassa sui Rifiuti 2021, non ce n’è traccia.
I cittadini di Artena non riescono ad avere una relazione limpida con il pagamento di questa tassa. O forse è la politica che non sa garantire un congruo, pacifico e puntuale pagamento legato al servizio ottenuto?
Nel 2017 il ministero dell’Economia specifica attraverso una circolare che, nel calcolare la tassa sui rifiuti, la parte variabile non può essere conteggiata che una sola volta. Sono invece molti i comuni che fino a quel momento hanno erroneamente applicato la quota incriminata sia all’abitazione che alla pertinenza. Tra questi c’è Artena che, come altri, ha quindi improriamente riscosso una tassazione non dovuta. Numerosissime sono state le richieste di rimborso riferite agli ultimi cinque anni. Tutte, naturalmente, senza risposta. Ciò che è dato è dato e si passa oltre.
Lunga la diatriba anche con LazioAmbiente, la società incaricata della raccolta e della gestione rifiuti prima dell’introduzione del porta a porta. A fronte del cattivo servizio ricevuto, il comune di Artena passa dalle segnalazioni agli sconti che il sindaco Angelini si auto promuove. Si parla di circa due milioni di euro non pagati a Lazio Ambiente. Dopo discussioni e rinvii alla fine si patteggia. Al nostro Comune viene riconosciuto una considerevole decurtazione sulla cifra non ancora corrisposta e la possibilità di pagare la parte dovuta in comode rate. Rate? Ma l’introito già riscosso dove era finito? Le quote interamente pagate dai cittadini non sono state scansate con un impegno di spesa? Ai cittadini di Artena, quelli che hanno subìto concretamente il disagio del disservizio e che hanno pagato per intero il dovuto, alcuno sconto in bolletta. Un’altra rata di mutuo e si passa oltre.
E’ il primo giugno 2018 quando il Comune delibera l’affidamento per la riscossione dei tributi ad un consorzio di enti pubblici il CEP, godendo del diritto di rendicontazione e controllo in merito sia alle procedure di riscossione che all’andamento della contabilità. Il CEP provvederà alla riscossione dei tributi per conto del Comune di Artena e di altri Comuni limitrofi costituenti il consorzio, impegnandosi nel recupero di quei crediti dovuti e mai riscossi. Per la riscossione della Tari ordinaria il CEP godrà di un aggio del 4%. Per ogni riscossione proveniente da accertamento del 25%, così come per la riscossione della tassa o canone per l’occupazione del suolo pubblico (tosap/cosap).
Il CEP oggi, ha addosso gli occhi della Guardia di Finanza, è inondato dai debiti e nell’assemblea del 30 luglio 2021 ha cercato il supporto dei soci fondatori per una ristrutturazione del capitale. Ma non era nelle facoltà dei comuni controllare la bontà della contabilità del Consorzio? Non si è forse vigilato abbastanza prima di questo tracollo?
Il Comune di Artena era presente all’appuntamento di luglio nella persona del Sindaco F. F. Talone. Questi ha votato parere favorevole al piano di risanamento aziendale insieme ai rappresentanti degli altri Comuni presenti all’assemblea. Solo il comune di Zagarolo si è dissociato dal voto chiedendo invece delucidazioni e tempo per approfondire la questione. In particolare nell’allegato al verbale di quell’assemblea lo stesso comune perplesso evidenzia e fa verbalizzare: “….. La crisi (del CEP) si sostanzia nel fatto che ha un’esposizione debitoria nei confronti dei soci che si sono visti trattenere di fatto entrate che la società, nello svolgimento delle sue funzioni di riscossione ha incassato a nome e per conto degli Enti stessi. Infatti nello schema di piano di risanamento (quello votato favorevolmente da Talone) viene chiaramente dichiarato che la società ha trattenuto illecitamente i proventi percepiti a nome e per conto dei comuni ed anzi, ciò che appare ancor più inaccettabile e che segnala la necessità di continuare a farlo per garantire il proprio funzionamento…. ”. Questo vuol forse dire che non sono state riversate delle somme spettanti al comune per non mandare in aria il Consorzio?
Mi chiedo allora! L’affidamento al CEP ha giovato alle casse del Comune di Artena o la scelta ha arrecato nocumento? Al netto degli aggi dovuti da contratto, è derivato quel beneficio finanziario che permetteva al sindaco Angelini e al suo vice Talone di lanciare lo slogan pagare tutti per pagare meno, così come riportato in un articolo di una testata on line del settembre 2019? La guerra proclamata contro gli evasori è stata vinta? Il bilancio del comune di Artena, quello che ancora non viene approvato, è ferito anche da queste, a mio avviso, infelici scelte politiche?
E mentre si scivola, si scivola non ci resta che aggrapparci e aspettare per conoscere il nuovo capitolo che solo la grande gestione della monnezza ci sa narrare!