PIU’ CHE PRESENTAZIONE E’ STORIA E CULTURA LOCALE

SECONDO ALBERTO TALONE, IL NOSTRO COLLABORATORE VITTORIO AIMATI E’ IL SERANGELI DEI TEMPI ATTUALI

Novembre scorso è stato un mese importante per la cultura della nostra Città. Ne parliamo diffusamente su questo giornale privilegiando, tra gli altri, tre avvenimenti di grosso spessore che hanno visto coinvolti altrettanti nostri concittadini. Due di loro, e questo ci fa indubbiamente piacere, sono collaboratori del nostro periodico.
Uno di essi è il nostro concittadino Vittorio Aimati, redattore prezioso di Altra Artena. Aimati, lo scorso 14 novembre, ha presentato alla stampa e al pubblico il suo ultimo libro, il diciannovesimo, che s’intitola “Ottocento, storie di quando eravamo Montefortino”.
Il libro è stato proposto attraverso un concetto di presentazione del tutto nuovo, attraverso, cioè, una rappresentazione recitata di parti del libro. Non di lettura, quindi, ma di vera e propria sceneggiatura, scritta anch’essa da Vittorio Aimati, che attraverso le voci degli attori ci ha portato all’interno del libro.
Il lavoro di Aimati fa seguito a “Novecento” che era stato pubblicato nel 2019, anzi a dire il vero è un prequel e non si esclude un ulteriore prequel: Aimati ha detto che sta cominciando a preparare “Settecento”, uno dei secoli più misteriosi nella storia della Città.
Il libro presentato a novembre è davvero interessante e curioso. Si possono leggere storie, racconti, aneddoti, leggende, miti che hanno caratterizzato il XIX secolo artenese.
Questi pezzi di storia locale sono stati messi insieme, legati da una voce narrante affidata ad Edoardo Aimati allievo della scuola di doppiaggio e recitazione Voice Art Dubbing, che introduceva ogni argomento che poi veniva sviscerato dallo stesso autore del libro, da Sandro Palone della compagnia Esso Chissi e da Aurora Ippoliti. I quattro hanno incantato il pubblico con il racconto di Paolina Borghese sorella di Napoleone e moglie di Camillo Borghese; oppure con primo miracolo attribuito alla Madonna delle Grazie di Artena o ancora hanno raccontato la notte che Garibaldi trascorse ad Artena, o la giornata che Mastro Titta, boia di Roma, passò sulla piazza della Vittoria in attesa di un condannato da decapitare. C’è stato spazio anche per il giorno dello sprofondo di Santa Croce, del cambio del nome della Città e, per ultimo, c’è stato spazio anche per raccontare il processo del secolo ai 33 artenesi nel luglio 1890, raccontato, però, con gli occhi della moglie di uno degli arrestati poi condannato.
Il pubblico, che nonostante l’emergenza covid e le ristrettezze imposte, è stato quello delle grandi occasioni.
Alberto Talone, che è stato il presentatore del pomeriggio, ha salutato tra gli intervenuti Luciano Lanna, filosofo, scrittore e giornalista che, insieme a Stefano Lanna, dirigente del Ministero dei Beni Culturali, è venuto a salutare Aimati. Tra il pubblico inoltre, c’era anche il famoso attore Giorgio Colangeli, con la consorte, la scrittrice e regista teatrale Mirella Bispuri. Colangeli invitato a salutare il pubblico si è detto commosso da quello che aveva visto e dall’intensità della partecipazione del pubblico e dell’intera cittadinanza di Artena. Alla serata ha partecipato un altro collaboratore del nostro periodico Renato Centofanti che ha scritto per il libro di Aimati una nota finale al racconto del Processo del Secolo.
Tra le musiche scelte da Sara Fabiani e Silvia Democratico, Alberto Talone ha concluso il suo intervento eleggendo Vittorio Aimati come il nuovo Stefano Serangeli di Artena, considerate le fonti testimoniali che lascerà a chi verrà dopo e la qualità delle sue storie.
L’intera manifestazione è stata inviata in diretta dalle pagine social dello scrittore e ha avuto centinaia e centinaia di visualizzazioni, a testimonianza che le storie di Artena/Montefortino rappresentano uno spettacolo godibile e un esperimento sicuramente da ripetere.