SONO TALMENTE INFLUENTI IN ITALIA E AD ARTENA CHE ORMAI NON CI SI FA PIU’ CASO. E’ IL PANE QUOTIDIANO, LA GIUNGLA DOVE CI SI MUOVE E ORMAI NEMMENO SENZA ATTENZIONE, CONSIDERATO CHE IL PESSIMO FUNZIONAMENT O DI QUALCOSA E’ SORPRENDENTE SE NON CI FOSSE
Prima di raccontare i disservizi del nostro paese, dobbiamo capire che cos’è un disservizio e perché in tutta Italia i disservizi sono così influenti. Quindi iniziamo dalla classica domanda…Che cos’è un disservizio? Intanto la parola disservizio è una parola arcaica nata nel XIV secolo e vuol dire “pessimo funzionamento di un servizio pubblico”. I servizi pubblici sono davvero importanti perché tengono in piedi la comunità, ma soprattutto rendono vivibile un paese, riuscendo ad essere una colonna portante nella vita quotidiana del cittadino. Esistono davvero tanti disservizi, dai disservizi delle banche, alle poste, ai servizi pubblici locali, i disservizi nella pubblica amministrazione, ed infine i disservizi nei trasporti nazionali. L’Italia ancora oggi è indietro rispetto al resto d’Europa per i disservizi ai cittadini, prendiamo l’esempio delle Poste Italiane, in qualsiasi parte d’Italia esiste un disservizio postale, anche ad Artena, ed è molto visibile. La Posta ad Artena, situata in piazza Galileo Galilei negli ultimi anni è stata al centro dei nostri tanti disservizi artenesi. Sono più di 30 anni che si trova lì eppure non è cambiato nulla, ricordo che fino all’estate scorsa la Posta era aperta solo di mattina e specialmente l’estate si trovavano centinaia di persone, adulti e anziani, aspettare di essere chiamati sotto il sole cocente. Questo disservizio fu eliminato, visto che il Comune di Artena riuscì dopo tante lamentele a trovare un accordo per aprire la Posta anche di pomeriggio. Eppure il disservizio della Posta continua ad essere visibile anche in questi giorni, visto che spesso accade che il postamat non sia ricaricato e molte persone non possono ritirare i soldi, questo qualche volta accade anche al bancomat delle banche presenti sul territorio. Questi sono disservizi secondo me che non dovrebbero neanche esistere, eppure come ripeto sono ben presenti in tutta Italia.
Un altro disservizio di cui vorrei parlare riguarda il Centro Storico, un luogo a noi tutti caro, ma lasciato in balìa del nulla, se non fosse per i volontari che ci abitano. Al Centro Storico ci sono tanti disservizi, ma io vorrei parlare di quello che riguarda gli anziani. Come ben sapete la pandemia ha cambiato tutte le nostre vite e gli anziani sono una generazione molto a rischio per questa emergenza sanitaria, eppure gli anziani che vivono al Centro Storico per farsi visitare o richiedere una ricetta, devono prendere la navetta ed arrivare ad Artena centro, tutto questo perché al Centro Storico non esiste un presidio medico per gli anziani, che sarebbe molto importante e necessario, per non mortificare gli anziani stessi che vivono il borgo. Vorrei anche ricordare l’anniversario del buco che si trova in Piazza della Vittoria, sono passati 2 anni da quando si aprì quella piccola voragine, eppure il problema rimane sempre, sottolineo che è anche pericoloso visto che lì ogni giorno passano gli scuolabus, la circolare e le auto dei cittadini che parcheggiano anche nelle vicinanze.
Un altro disservizio di cui vorrei parlare è incentrato sullo sport artenese, anche se negli ultimi anni lo sport locale ha ottenuto grandi risultati, soprattutto con la prima squadra di calcio Vis Artena che gioca ormai da qualche anno nella Serie D, oppure delle ragazze di 100% Danza che continuano ad ottenere ottimi risultati soprattutto fuori dai confini nazionali, la ricostituita squadra di Pallacanestro che si allena al Ponte del Colle nel pallone pressostatico, oppure la squadra di Rugby Artena che si allena alle Macere, ed il successo della nostra concittadina Daniela Scaccia che è diventata dirigente del consiglio direttivo del CONI della Regione Lazio. Mi auguro che la presenza di Daniela Scaccia a livello regionale del CONI possa portare dei benifici allo sport artenese. Ora però tocchiamo con mano le cose che non vanno nello sport artenese, innanzitutto è necessario ricordare il Palazzetto dello Sport. Una struttura in cui i lavori sono iniziati più di 14 anni fa e il cartello della fine dei lavori recitava ottobre 2005. Sono passati tanti anni ed oggi quella struttura è in stato di abbandono, si sono susseguite amministrazioni comunali eppure la struttura è rimasta sempre in quelle condizioni. A mio modesto parere ad Artena mancano anche gli spazi sportivi, che ci sono, ma sono molto vecchi, ecco perché chiedo agli amministratori di mettere mano al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e come Comune di Artena possono partecipare a bandi per la costruzione di nuovi centri sportivi.
Voglio concludere questo articolo con una frase di Alcide De Gasperi del 1949 quando da presidente del consiglio andò a Milano alla Fiera Campionaria, una fiera dove venivano esposti nei padiglioni le nuove innovazioni delle imprese italiane dell’epoca, rispondendo ad una domanda di un giornalista sulla ricostruzione dell’Italia, lui rispose cosi: “Politica vuol dire realizzare”. Ecco i disservizi esisteranno sempre, certo, ma il compito della politica è realizzare i servizi che servono ad ogni cittadino di ogni paese.
Jacopo G. FELICI