ALLA SBARRA I PRESUNTI ASSASSINI

Omicidio Willy, il dibattimento è giunto quasi al termine ad aprile la sentenza di primo grado

Willy avrebbe compiuto 23 anni il 20 gennaio, i suoi cari non possono festeggiare, per la seconda volta, il suo compleanno. Per uno strano gioco di incastri, o coincidenze, in poche settimane si torna a parlare del ragazzo capoverdiano, prima per lo scempio… non so come altro definirlo… del murales a lui dedicato qui ad Artena, con la “scomparsa” di quella che era la parola chiave, che dava un senso a tutta la vicenda: “CORAGGIO”. Ci auguriamo che presto si ponga rimedio a questo sfregio, e si provveda nel contempo ad eseguire opere che salvaguardino il murales stesso, aggredito dalla muffa.
Si è parlato di Willy, poi, riguardo alle iniziative presentate dalla regione Lazio, e sostenute anche dall’AS ROMA , la sua squadra del cuore, per contrastare il bullismo, e dalla street artist Laika, che ha donato al comune di Colleferro una sua opera dedicata al giovane cuoco, durante una cerimonia che si è tenuta il 21 febbraio alla presenza del sindaco Pierluigi Sanna, della consigliera regionale Eleonora Mattia, del vicesindaco e assessori del comune in cui, il 6 settembre del 2020, avvenne l’omicidio. L’opera raffigura Willy, che, cappello da chef in testa, dice “Non servo cibo ai violenti”.
Si parla ancora di Willy perchè il processo cominciato a giugno 2021, è alle battute finali. Vediamo di ripercorrere brevemente le varie tappe dell’iter giudiziario, precisando che in questo articolo non viene espresso alcun parere e nessuna condanna a priori, nessuna sentenza, perchè il nostro ordinamento riconosce l’innocenza dell’imputato fino all’ultimo grado di giudizio.
Partiamo dal 9 settembre 2020, data in cui ha luogo nel carcere di Rebibbia l’interrogatorio di garanzia disposto dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Velletri
I fratelli Bianchi respingono le accuse.
Il sostituto procuratore Coletti convalida gli arresti in carcere per i due fratelli Bianchi e Pincarelli, mentre assegna a Belleggia i domiciliari, avendo raccontato nell’interrogatorio di garanzia successivo all’arresto, una versione ritenuta credibile, con dettagli che hanno alleggerito la sua posizione, come emerge dalle 14 pagine dell’ordinanza. Per quanto riguarda Belleggia, la sua posizione nel corso del processo è alleggerita anche dal fatto che su 22 testimoni, 14 confermano la sua presenza sul posto, ma dicono di non averlo visto colpire il ragazzo, altri 3 testi, a domanda precisa si smentiscono, solo 3 testimoni affermano di vederlo colpire Willy, ma sono considerati dal G.I.P. inattendibili, oltre al fatto, che come risulta dalle trascrizioni dalle intercettazioni, dichiarano “i Carabinieri sanno che ci siamo messi d’accordo per incolpare Francesco Belleggia”. L’avvocato Marzi in un’intervista al TG5 commenta le parole dei fratelli Bianchi, che negavano ogni coinvolgimento : “..Paradossali le parole dei due fratelli, il giovane non è morto perchè è inciampato facendo footing”.
5 febbraio 2021. I fratelli Bianchi si avvalgono della facoltà di non rispondere alle domande dell’interrogatorio che segue l’ordinanza del G.I.P. Giuseppe Boccarrato, su richiesta della procura. Pincarelli revoca il mandato al suo difensore, e procede alla nomina di un altro avvocato. Il capo di imputazione passa da omicidio preterintenzionale (art.43 codice penale, omicidio commesso oltre l’intenzione, esempio:il colpevole voleva solo picchiare, senza uccidere, ma il soggetto muore a seguito delle ferite) a omicidio volontario (art. 575 C. P. ), con l’aggravante dei futili motivi legata alle circostanze in cui avvenne il pestaggio, e ciò rende impossibile, per i limiti imposti dalla legge n. 33/2019, accettare la richiesta di rito abbreviato formulata dai legali degli imputati. La Procura di Velletri inoltre dispone la copia forense dei telefoni cellulari, per esaminare messaggi e telefonate, e infine procede alla chiusura delle indagini preliminari e alla richiesta di rinvio a giudizio ed emette nuova ordinanza di custodia cautelare.
Il 4 giugno 2021 il presidente del collegio penale dispone che il processo si debba svolgere a porte chiuse
Il 10 giugno 2021 ha luogo la prima udienza, sono presenti il padre, la madre e la sorella della vittima, oltre agli avvocati. I fratelli Bianchi intervengono in videoconferenza dal carcere di Frosinone. In aula solo Belleggia. Sono accettate le istanze della famiglia e dei comuni di Colleferro, Artena e Paliano, di costituzione di Parte Civile (atto fondamentale che consente alle persone offese di partecipare al processo, divenendone parte e poter chiedere risarcimenti).
Belleggia chiede perdono, ma l’avvocato della mamma di Willy, Domenico Marzi, afferma che “. . . questo non è il momento del perdono, ma di accertamento della verità”.
Il 23 giugno 2021 in Corte d’Assise di Frosinone parte l’attività istruttoria vera e propria, l’avvocato Marzi afferma che saranno ascoltati sei testimoni del P. M.
Il 22 luglio 2021 l’avvocato Marzi chiama al banco dei testimoni un amico di Willy, Federico Zurma, che si era trovato nel mezzo della discussione che sarebbe poi sfociata tragicamente nel pestaggio. Il ragazzo dice che rimase impaurito e impietrito. E’ il turno poi di un altro giovane, Alessandro Rosati, che racconta:”Willy era fermo, assolutamente passivo”. E ancora Cristiano Romani: “. . . dopo il calcio ho visto Willy cadere a terra”. Poi ci sono altre testimonianze di Matteo Larocca e Jorghe Zequiri.
Il 24 settembre 2021 è Marco Romagnoli, un amico strettissimo della vittima, che ricostruisce gli ultimi istanti della vita del povero ragazzo, avevano visto Federico Zurma cadere dalle scale. Racconta che le ultime parole di Willy sono state: “C’è qualcosa che non va!”.
8 ottobre 2021. L’udienza è aperta con la consulenza del maestro di Karate Giovanni Bartoloni, consulente della Procura, che dopo aver esaminato le lesioni riscontrate sul corpo della vittima, afferma che trattasi di lesioni causate da colpi caratteristici delle arti marziali, e che il calcio nel petto può essere stato dato solo da un soggetto lucido ed allenato.
18 novembre 2021. Il processo entra nel vivo, con la deposizione dei due fratelli Bianchi, presenti in aula, e usciti per la prima volta dal carcere di Rebibbia, e per la prima volta incontrano Francesco Belleggia, loro accusatore, e Pincarelli. Il primo a deporre alle 10,30 è Marco Bianchi, alle 12,30 il fratello Gabriele ricostruisce gli avvenimenti succedutisi la sera dell’aggressione. Francesco Belleggia conferma le dichiarazioni rese nell’interrogatorio di garanzia. L’udienza è lunga, si assiste ad un rimpallo di responsabilità, i due fratelli scaricano le colpe su Belleggia, il P. M. Giovanni Taglialatela interroga Marco Bianchi.
3 dicembre 2021. è la volta dei testi della Difesa, il P. M. Francesco Brando interroga Michele Cerquozzi, Omar Shabani, Vittorio Tondinelli.
13 gennaio 2022. Le intercettazioni del settembre 2020 mettono in dubbio la credibilità dei testimoni della difesa, dato che non coincidono con le testimonianze di altri testi.
27 gennaio 2022, l’udienza salta causa COVID.
24 febbraio 2022, ultima udienza istruttoria, con il confronto fra i Medici Legali, della Procura e della Parte Civile, le cui conclusioni non concordano sui colpi letali inferti a Willy, per l’esperto della Procura furono quelli alla schiena, per quello della Parte Civile fu solo il colpo al torace, quello alla schiena era dovuto alla caduta, dopo il primo calcio al torace, E Poi la testimonianza di Davide Veglianti.

E questo allo stato dei fatti, a breve quindi sapremo come la giustizia è intervenuta, per stabilire la verità, attribuire eventuali colpe, e comminare le relative pene, ma soprattutto far luce su questo bruttissimo episodio.

Ambra CIPRIANI