ANCORA UN’INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA SI MATERIALIZZA NEL COMUNE DI ARTENA. SOTTO ESAME IL RENDICONTO FINANZIARIO DEL 2020 E IL BILANCIO PREVISIONALE DEL 2021
Di questa inchiesta, all’epoca dei fatti, scrivemmo che tutta la questione dei bilanci, consuntivo e preventivo, faceva acqua da tutte le parti, sia nel merito che nelle firme, avvenute senza il tempo materiale di approfondire. Dei dettagli di questa inchiesta hanno parlato molti giornali, anche nazionali, ed è inutile restare nel campo della cronaca, per il sottoscritto, visto gli innumerevoli articoli scritti su queste cose. Ciò che mi preme (ci preme) mettere in rilievo, è l’assurdità, nondimeno reale, di quello che da due anni succede ad Artena, una cittadina di 14000 abitanti che viene amministrata (malissimo) da sette eletti di maggioranza, incuranti e insensibili agli eventi giudiziari, incuranti e insensibili alla immobilità amministrativa, incapaci di fare un esame e rendersi conto che proprio non ha senso la loro permanenza al comune. È solo un puntiglio infantile, che sembra dire ‘abbiamo vinto le elezioni e quindi restiamo a prescindere…’; appunto atteggiamento capriccioso e privo di semenza. Nemmeno entro nella banalità del dire che tutti sono innocenti fino a prova contraria, è ovvio e lo sanno pure i sassi e quindi bypasso.
In questa storia del comune di Artena, la questione è politica e anche un po’ morale (da cosi fastidio richiamare la morale personale e l’etica pubblica?), comunque principalmente politica. Ma che si intende quando si dice questione politica? Sembra una frase fatta, senza gran significato, quasi un buttare la palla in tribuna; non è così, e parliamone allora. La Politica prende il nome dalla città, che i greci chiamavano Polis, quindi semplicemente la politica è l’arte (nel senso di applicazione con impegno e etica pubblica all’azione di cura e condotta della città) del gestire la città di cui si è parte e dalla quale si è ricevuto il mandato per svolgere tale ruolo. Durante lo svolgimento di quel mandato rappresentativo, se avvengono situazioni per cui non c’è più una relazione adeguata tra la rappresentatività della città, e quindi dei cittadini, e nel caso di Artena i rappresentanti della maggioranza che aveva vinto le elezioni, sono rimasti in 7 (8 col voto discutibilissimo dell’ex vicesindaco) su 13 iniziali, è questa la questione politica fondamentale, non sono più rappresentativi di niente, e infatti non riescono a fare niente, sono immobili. Ma se non riesci a fare niente per la città e comunque vuoi restare li per essere chiamato assessore o altro, significa che la qualità di questi rappresentanti è molto bassa direi sotto al ginocchio, come avrebbe detto un personaggio della banda di Renzo Arbore. E qui si pone un’altra questione politica, che in fondo è il rovescio della stessa, e cioè ‘come mandarli a casa anche se non hanno voglia di andarci?’ Una cosa è avere un voto in più in consiglio comunale da parte di altri che rappresentano la minoranza, altra è una pressione cittadina fatta di partecipazione e richiesta popolare delle dimissioni, di chi ormai non rappresenta che se stesso. Qui sta il nodo del presente e del futuro della nostra cittadina, lasciamo le inchieste giudiziarie ai loro attori e avvocati e prendiamoci cura della nostra collettività, delle sue debolezze che sono molte e anche delle potenzialità. Una grande debolezza è appunto la sua incapacità a partecipare e farsi sentire dal basso, andare in piazza ed esigere rispetto da parte di chi l’ha trascurata e in alcuni passaggi pure umiliata. Questo, se su questo si è d’accordo, dovrebbe essere la base per le future elezioni, che rappresenteranno il rilancio per un nuovo rinascimento di Artena, oppure… ad altro nemmeno voglio pensare. Quindi non idealizziamo la nostra comunità, perché non è l’ideale, ma questa è! Vediamone i punti deboli e miglioriamoli, vediamone le qualità e sviluppiamole. Ci vuole senso della realtà e sogno insieme. Ma ci vuole la coscienza che le prossime elezioni sono domani e bisogna cominciare a lavorare, ma ci vuole qualità e progettualità, e molto coraggio. Basta braccino corto, ci vuole il coraggio di rischiare per una stagione nuova ad Artena e per Artena.
Giriamo pagina…