DUE DI…BANDIERA

SONO I FRATELLI ALESSANDRO E LEO LATINI, TRA I MIGLIORI SBANDIERATORI D’ITALIA CHE FANNO PARTE DELL’ASSOCIAZIONE SBANDIERATORI E MUSICI DEL CARDINALE SCIPIONE BORGHESE DI ARTENA. SENTIAMOLI

Oggi vi presento l’intervista di Alessandro e Leo Latini. Fratelli, che insieme, da ormai quasi 15 anni, dedicano la loro vita alle bandiere, essendo Sbandieratori del gruppo “Sbandieratori e Musici Alfieri del Cardinale Scipione Borghese”. Ciao ragazzi.
La prima cosa che voglio chiedervi è da quanti anni praticate questo sport?
“Alessandro: Io sono stato il primo, invitato da amici che si allenavano vicino al campo sportivo dove io invece mi recavo per giocare a calcio. Ho iniziato all’età di 17 anni e in un primo momento ho iniziato come Musico, suonando la chiarina, carriera durata ben poco (una settimana) e sono subito passato alle bandiere. Il primo anno per me è stato di gioco, non ci mettevo certo l’impegno e la dedizione che ci dedico adesso. Il primo campionato, ad esempio, non mi sono esibito come singolo ma come squadra e ricordo benissimo che non sapevo neanche eseguire il gioco di gambe.
Leo: Io invece ho iniziato all’età di 11 anni, un anno dopo Alessandro un po’ per sfida (volevo superare Alessandro) e un po’ perché realmente volevo seguirlo essendo lui il fratello più grande”.
Come ogni coppia di fratelli che si rispetti e anche conoscendovi so che siete molto legati. Questo legame forte lo sentite anche quando siete nella coppia di sbandieratori?
“Leo: Si, il nostro legame è decisamente molto forte e penso che le bandiere abbiano contribuito a fortificare questo legame. Fare un’attività di questo genere, con l’intensità e la tenacia che ci mettiamo noi è sicuramente stato fondamentale per il nostro rapporto. Insieme abbiamo collezionato esperienze preziose, ricordi indissolubili. Ci siamo esibiti in tutta Italia, abbiamo vinto molte gare e altrettante ne abbiamo perse, ma anche questo è servito sia per il nostro rapporto sia come esperienza nella carriera.
Ale: Io penso che siamo molto più legati nella vita che nelle coppia, sia perché siamo fratelli sia perché la mia esperienza è quella di un figlio unico fino all’età di sei anni e l’arrivo di un compagno di giochi per me è stato fondamentale”.
Come è nata questa passione?
“Leo: L’arte della bandiera ci è stata trasmessa da Ottavio, un signore proveniente da Cava dei Tirreni e che per lavoro si trasferì a Montecompatri, paese nel quale fondò inizialmente il gruppo “Sbandieratori e Musici di Montecompatri”. Io lo vidi per la prima volta nel 2007 quando si esibirono alla scuola elementare di Artena. Naturalmente grazie anche alla curiosità che mi veniva vedendo Ale allenarsi a casa, così ogni tanto di nascosto gli rubavo una bandiera e provavo ad imitarlo.
Ale: Quello stesso giorno io incontrai Ottavio e il suo gruppo di Sbandieratori, lo incontrai insieme ai miei amici con i quali per gioco decidemmo di provare e si può dire che da li non ho più smesso”.
Prima Alessandro ha accennato alla vostra infanzia. In riferimento a questo, che bambini eravate? Ed ad oggi che vita state conducendo?
“Ale: Dicevo prima abbiamo sei anni di differenza. Come tutti i bambini sono stato geloso del suo arrivo. Veniamo poi da una famiglia in cui la nostra mamma, facendo la casalinga, è sempre stata presente nella nostra vita ed io ero abituato a tutte le attenzioni per me. Con il passare del tempo ho capito l’importanza di averlo nella mia vita e anche adesso che sono andato via di casa non passa un giorno in cui non ci chiamiamo o non ci vediamo, abituati da sempre a stare insieme. Ricordo con molta gioia le giornate sane a giocare a calcio nel giardino di casa, ma ricordo anche il cambiamento di queste partitelle. All’inizio vincevo sempre e con molta facilità. Più passava il tempo però e più questa facilità andava a scemare facendo così diventare queste partite infinite cercando di decidere chi fosse il vincitore. Questa tenacia nel migliorarsi negli anni l’ho vista anche nell’ambito delle bandiere, non passa un giorno in cui Leo non prova a migliorare qualcosa di se, e di questo posso solo che essere orgoglioso. Nella mia vita privata sono un sistemista informatico appassionato di computer.
Leo: Mi associo a ciò che ha detto mio fratello in riferimento all’importanza del nostro rapporto. Fin da piccoli siamo sempre stati in competizione tra noi, allacciandomi anche al racconto di Alessandro e delle partitelle a calcio, in giardino facevamo notte cercando di decretare il vincitore che solitamente era quello che tra i due non mollava visto la testardaggine di entrambi. Abbiamo avuto molte discussioni come accade tra fratelli, ma ci siamo sempre chiariti. Oggi discutiamo spesso in allenamento perché pretendiamo il massimo da noi stessi ma credo che il segreto sia proprio questo, non penso infatti che avrei ottenuto gli stessi risultati con un altro compagno. Chiaramente nel privato abbiamo intrapreso percorsi differenti, sia in ambito lavorativo sia di amicizie, normale vista la differenza di età. Nella vita privata sono uno studente di Ingegneria Civile ed attualmente sono volontario del Servizio Civile Nazionale presso il Museo Archeologico del nostro Comune”.
Quali competizioni avete in programma per questo periodo?
“Leo (parla per entrambi) : Abbiamo diversi appuntamenti fissati. Il 23 Aprile ci troveremo ad Ascoli Piceno in gara e poi alcune gare che stiamo valutando. Il 22-23 e 24 Luglio ci receremo di nuovo lì per affrontare il campionato di Serie A2, al quale partecipiamo con orgoglio insieme al nostro gruppo “Sbandieratori e Musici del cardinale Borghese di Artena” da ormai 10 anni. Occasione importantissima, infatti tramite questo si ottiene la Wild Card, fondamentale per l’accesso al campionato A1 per quanto riguarda le specialità di singolo e coppia tradizionale. Come esibizioni invece ne abbiamo in programma una il 7 Maggio insieme agli Sbandieratori e Musici di Velletri a Ponte Corvo e il 22 Maggio in occasione della Madonna delle Grazie ci esibiremo qui nel nostro amato paese presso Piazza della Resistenza”.
Ragazzi, cosa sognate per il vostro futuro da Sbandieratori?
“Ale: Quello che sogno… Beh sicuramente sogno che chiunque capisse che quello che facciamo non lo facciamo solo per noi stessi come molti pensano, ma che ci piacerebbe portare il nome di Artena almeno nella finale della massima serie dove si esibiscono i 10 più forti d’Italia. Non dico che non c’è un’ aspirazione anche personale, non si raggiungono gli obbiettivi altrimenti, ma ecco se penso ad un sogno per me è proprio questo. Siamo arrivati due volte a partecipare nella serie maggiore ma non siamo mai riuscite ad arrivare in una finale. Un altro sogno è di riuscire a lasciare un segno nel nostro percorso, sicuramente dopo che avremo fatto gli atleti cercheremo di mettere su un settore giovanile per far si che la bandiera rientri nelle attività dei giovani come lo è il calcio e qualsiasi altro sport.
Leo: Mi associo a ciò che ha detto Alessandro, inserendo in più che di riuscire a vincere il campionato di A2 potendo così recarci a quello di serie A1 che quest’anno sarà disputato a Querceta e che di riuscire a fare un’esperienza con la Nazionale Italiana. Con orgoglio possiamo dire che siamo stati convocati più volte ma che per cause di forza maggiori non siamo potuti andare. Più che sogni io penso che quelli elencati da me Alessandro siano obiettivi, quindi posso confermare tutto quello detto da lui aggiungendo appunto solamente che li chiamerei obiettivi.

Elena Mele