I BARDI DI MONTEFORTINO E IL LABORATORIO STAR ACT

Nel 2022, parte il progetto Start Act, un laboratorio di recitazione destinato ai ragazzi di età compresa fra 8 e 15 anni della durata di tre mesi, da maggio a luglio. Il progetto è un percorso di livello base pensato per chi inizia e non ha mai recitato, molto utile per chi è timido, per chi è curioso e vuole mettersi in gioco, per chi vuole imparare a parlare in pubblico. Insegnanti di eccezione quali Daniela Abbruzzese, Francesco Valeri a Arianna Martinelli

L’associazione culturale “I Bardi di Montefortino” nasce come gruppo di musica popolare nel 2018 grazie all’idea del percussionista Nunzio Caratelli (anche voce del gruppo), del fisarmonicista Alessandro De Angelis e del percussionista Adolfo Valeri, con l’obiettivo di valorizzare la tradizione culturale artenese: dalla preservazione del dialetto all’esaltazione dei canti popolari del basso Lazio. Lo studio di registrazione Artenata, in Via Guglielmo Marconi, 47, è il luogo in cui l’associazione svolge diverse attività di carattere artistico e musicale, come lezioni individuali di batteria, percussioni, chitarra, violino, fisarmonica, basso e canto. Nel 2022, iniziano il progetto Start Act, un laboratorio di recitazione destinato ai ragazzi di età compresa fra 8 e 15 anni della durata di tre mesi, da maggio a luglio. Il laboratorio è un percorso di livello base pensato per chi inizia e non ha mai recitato, molto utile per chi è timido, per chi è curioso e vuole mettersi in gioco, per chi vuole imparare a parlare in pubblico.
Le lezioni saranno incontri pratici dove si potranno sperimentare di persona gli esercizi proposti, che si articoleranno in due momenti principali: l’attività in sala e l’attività all’esterno. L’attività in sala comprende esercizi di lettura, di comprensione e interpretazione del testo. Oltre a fornire gli elementi base di dizione, si svolgeranno esercizi per comprendere le modalità in cui la voce può essere utilizzata e controllata, anche tramite le diversità espressive, dando modo agli allievi di fare esperienze di doppiaggio su cartoni animati e film.
L’attività all’esterno prevede, invece, esercizi volti a sviluppare fiducia e rispetto reciproco, la conoscenza di cosa siano e rappresentino il movimento, lo spazio scenico e l’espressione corporea, nonché l’importanza della costruzione del personaggio, della dinamicità (o staticità funzionale) del tempo e del ritmo. Recitare significa mettersi nei panni di un altro e, nello specifico, del personaggio che dobbiamo interpretare. Significa immaginare come l’altro si sente, cosa vive, quali sono le sue emozioni, aiutando così anche a migliorare la capacità di comprendere il prossimo.
Gli esercizi, divertenti e movimentati, sono sia di gruppo che individuali; si svolgeranno in orario pomeridiano (ancora da definire) di due ore, con docenti specializzati nel campo dello spettacolo. Tra questi figurano Francesco Valeri, Daniela Abbruzzese e Arianna Martinelli. Il primo, attore e doppiatore, ha iniziato gli studi con la scuola Imprenditori di Sogni di Roma sotto la direzione di Sergio Basile e Giorgio Albertazzi. Ha proseguito gli studi con Rosa Maria Tavolucci, ex insegnante dell’Accademia Nazionale D’arte Drammatica Silvio D’amico. Lavora da due anni come doppiatore per film, serie Tv, cartoni animati per case di produzione come Rai, Mediaset e Netflix. Ha recentemente prestato la sua voce per la serie TV “Love Is In The Air” in onda su Canale 5.
Daniela Abbruzzese, doppiatrice con più di 25 anni di esperienza, ha prestato la voce in numerose serie TV e film. Tra i personaggi più celebri Olga nella telenovela argentina Violetta, Demi Moore nel film Another Happy Day. Da evidenziare anche i suoi lavori per numerosi spot pubblicitari prodotti da Tim, Poste Italiane e Mediaset, documentari in onda su Discovery Channel e Fox, nonché spot radiofonici di notevole importanza, come quello del Ministero Della Sanità.
Arianna Martinelli, invece, lavora e studia nell’ambito teatrale da più di 10 anni. Ha esperienza di Musical e canto ed è stata seguita da diversi insegnanti. Lei stessa ha insegnato recitazione per le scuole elementari e medie ed ha molta esperienza con i bambini.
“Penso che questo corso, così come tutte le altre attività da noi proposte, sia importante per l’intera comunità artenese” afferma Francesco. “Il nostro obiettivo principale è favorire la crescita personale e stimolare la creatività di ogni studente appassionato al mondo della recitazione e dello spettacolo”.
Ogni lezione verrà preparata dagli insegnanti con una passione tale da permettere agli allievi di imparare segreti e metodi della recitazione affrontando questo percorso come un momento di allegria e felicità da condividere, vivendolo piacevolmente e sempre con rinnovata intensità. Tutto quello che si farà durante il corso sarà giocare, cambiando voce e aspetto per poi tornare ad essere se stessi. Ciò che i bambini fanno è esprimersi con il gioco, che è un’attività naturale, un modo per dialogare e conoscere. Il gioco-teatro può avere spesso una funzione catartica, perché attraverso di esso si possono superare alcune paure, ci si può sfogare e scaricare tensioni. Esso può poi aiutare a crescere se si pongono attività – come in questo caso, adatte allo sviluppo evolutivo del bambino, cioè giochi che abbiano come scopo l’educazione alla responsabilità, all’autonomia e alla condivisione. Il gioco è educazione ed è indispensabile affinché tutti possano giocare e affrontare ciò che sarà, poi, il grande gioco della vita.
Recitare è una sfida. Accresce l’autostima, insegna a gestire l’ansia e le emozioni, è un modo per socializzare, arricchisce il linguaggio e il bagaglio culturale e aiuta a tenere allenata la memoria.
Un bambino insicuro e timido potrà trovare sul palco delle certezze che poi gli saranno utili per vivere con più serenità e soprattutto con autoconsapevolezza diverse situazioni della vita di tutti i giorni. Fare teatro o andare a teatro è sicuramente un’emozione, un’esperienza unica, ma è importante che il teatro sia vissuto anche nel quotidiano per poterne vivere ogni beneficio a 360 gradi. In un paese come Artena non dovrebbe mancare un teatro, uno spazio dove bambini, ragazzi e adulti possano intraprendere esperienze e fare conoscenze, uscire dalla routine giornaliera, essere se stessi o, viceversa, poter momentaneamente uscire da se stessi senza sentire il peso o il giudizio della società, già di per sé presente nelle case e negli animi di ognuno di noi.
La presenza di un Teatro Comunale sarebbe sicuramente un valore aggiunto non solo per il paese in sé, ma anche per una miglior riuscita di queste iniziative e attività proposte da chi, guidato da una passione di anni e dalla perseveranza, riesce a trovare le forze per mettersi in gioco e regalare, con i mezzi che hanno a loro disposizione, esperienze che altrimenti sarebbe difficile vivere senza spostarsi verso la Capitale o nei paesi limitrofi.

Sara FABIANI