LA VERA STORIA DELL’UOVO DI PASQUA

LA PRIMA SORPRESA ALL’INTERNO DEL CIOCCOLATO APPAR E IN FRANCIA: E’ NEL DONO FATTO A FRANCESCO I. ALLA ROTTURA DEL GUSCIO APPARVE UNA MIRABILE E NOBILE SCULTURA IN LEGNO CHE RAPPRESENTAVA LA PASSIONE DI GESU’. INIZIO’ COSI’ UNA GARA FRA I POTENTI DI FRANCIA A CHI FACEVA REALIZZARE LA MIGLIORE SORPRESA

L’uovo ha sempre avuto significati simbolici nell’uomo, fin dai tempi antichi. Infatti l’uovo ha rivestito il ruolo di ”simbolo della vita” e della sacralità sia nella credenza pagana che nella mitologia del passato. I due emisferi del cielo e della terra venivano considerati due emisferi che creavano un unico corpo, l’uovo. Gli antichi egizi, invece, ritenevano che l’uovo fosse il fulcro dei quattro elementi: l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco. Era tradizione il dono dell’uovo, dunque, in Medio Oriente (tra i Persiani) dove ci si scambiavano semplici uova di gallina al sopraggiungere della primavera. Ai Persiani presto si aggiunsero le popolazioni degli antichi Egizi, dei Greci e dei Cinesi. In queste popolazioni aveva una forte valenza cosmica quale esempio di perfezione e si ispirava decisamente alla fertilità della terra e dell’uomo, alla vita dunque.
Nella fertile Terra d’Egitto gli abitanti attribuivano ad esso un valore universale e cosmico. Infatti i corpi dei morti mummificati venivano posti all’interno dei sarcofagi, che fungevano da guscio protettivo durante il loro lungo viaggio dopo la morte terrena. Nella Mesopotamia, tra i due fiumi Eufrate e Tigri, addirittura la nascita della splendida dea dell’Amore, Astarte, trovava origine mitologica proprio da un uovo: secondo il mito, sul fondo dell’Eufrate alcuni pesci trovarono un uovo di straordinaria dimensione e a fatica lo sospinsero fino a riva, dove una colomba lo covò fintantoché si schiuse e da esso apparve a sorpresa la dea. Anche l’episodio mitologico della bellissima principessa Leda e il cigno aveva al centro la presenza simbolica di un uovo, anzi due: venne fecondata inconsapevolmente dal dio Zeus con le sembianze di un uccello e dall’unione nacquero due uova. Da uno uscirono Castore e Polluce e dall’altro Clitennestra ed Elena.
Addirittura secondo un mito indiano il mondo fu generato da un uovo covato in acqua da un cigno.
Lasciamo il mondo mitologico e avviciniamoci un poco a noi. In alcune necropoli etrusche dalle tombe sono venute alla luce uova decorate con figure umane fortemente stilizzate, mentre in altre sono stati trovati affreschi con l’immagine di un uovo fra le dita di un defunto sdraiato, che qui assume un valore augurale per l’immortalità.
A Cartagine sono state trovate delle uova di struzzo decorate con figure geometriche e floreali, mentre nell’antica Roma è noto che i contadini seppellissero sotto terra delle uova dipinte di rosso, colore scaramantico, al fine di augurarsi dalla terra un buon raccolto.
L’instabilità propria dell’uovo, dovuta alla sua forma particolare, rapportata all’uomo-essere vivente indica la sua condizione transitoria inevitabile, costretto a una situazione fuggevole in seno all’ordine cosmico precostituito.
La tradizione dell’uovo di Pasqua nell’usanza cristiana è iniziata tra i primi cristiani della Mesopotamia, che tingevano le uova di gallina con il colore rosso in ricordo del sangue che Cristo versò sulla croce. Nella cultura cristiana, ai tempi di Sant’Agostino, l’uovo assume un significato mistico legato alla Risurrezione di Gesù e simboleggia la fine della vita terrena e la rinascita a una nuova vita eterna o anche alla rinascita spirituale dopo una vita di peccato.
Il Cattolicesimo, poi, riprenderà la tradizione che voleva che l’uovo fosse un simbolo della vita, nuova prospettiva del Cristo risorto: l’uovo è simile al sasso privo di vita del sepolcro di pietra da dove sorgerà una nuova vita. L’uovo così diventa un simbolo di risurrezione. Nel XII secolo, molto probabilmente in Europa, inizia la consuetudine di regalare un uovo nel giorno di Pasqua, dopo averlo fatto benedire in chiesa. L’usanza comincia a fare breccia dapprima nel popolo per poi estendersi abbastanza rapidamente tra i membri della nobiltà e fra i ricchi i quali, però, si servono di prestigiosi artisti che metteranno tutta la loro bravura nel confezionare preziose uova. Pare, però, che solo nel XVI secolo si comincia a porre all’interno di questo “simbolo” la sorpresa ed è in Francia che appare per la prima volta la sorpresa all’interno dell’uovo donato a Francesco I. Alla rottura del guscio una mirabile incisione in legno raffigurante la Passione di Cristo appare in tutta la sua bellezza. Inizia, così, quasi una gara fra gli illustri personaggi nel far realizzare preziose uova con sorprese raffinate e costose, vere opere d’arte, vere uova-gioiello, in cui si cimentano cesellatori e orafi. Nel 1833 nasce la tradizione dell’uovo finemente decorato ad opera dell’orafo Peter Carl Fabergé, che ricevette dallo zar il compito di preparare un dono particolare e prezioso per la zarina Maria. L’orafo creò quindi il primo uovo Fabergé in platino smaltato di bianco contenente un altro uovo in oro, che a sua volta conteneva due doni: una splendida riproduzione della corona imperiale e un pulcino in oro. Nasce così la tradizione del dono di un uovo con all’interno una sorpresa. Iniziava l’amatissima usanza che ormai vanta oltre cinque secoli di storia. E voi, cari lettori, quale sorpresa avete trovato nel vostro uovo di Pasqua?