LE RUBRICHE: UN DISCO ALLA VOLTA. ENTER THE WU-TANG (36 CHAMBERS)

Wu-Tang Clan from the streets of Shaolin
1993, Staten Island, NY.

Quando si parla di hip hop, si devono considerare numerosi fattori e ce n’è uno che spicca più degli altri: rappresentare. Fino a quel momento Staten Island era una frazione qualunque di New York, non aveva l’importanza del Bronx o la fama di Brooklyn. Il rap newyorkese era confinato proprio in questi due luoghi e stava vivendo un momento di forte crisi dovuto alla popolarità del rap della costa ovest. Nel 1993, RZA, dopo aver debuttato con un singolo che non aveva avuto un buon riscontro in termini di vendite, decide di riunire in un unico gruppo i migliori MCs di Staten Island che fino a quel momento avevano percorso la propria strada da soli. Wu-Tang Clan è il nome e riecheggerà nell’aria per molto tempo. Dopo il primo singolo “Protect Your Neck”, la Loud Records offre loro la possibilità di incidere un album. Ispirati dai film di karate, le loro sonorità erano taglienti come katane, le loro rime si muovevano con la potenza e la velocità di un artista marziale. Il disco Enter The Wu-Tang (36 Chambers), prodotto interamente da RZA, viene rilasciato nel 1993 e, in quel momento il Wu Tang Clan era composto da 8 MCs: RZA, GZA, Ol’ Dirty Bastard, Method Man, Ghostface Killah, Raekwon, U God e Inspectah Deck. “Bring Da Ruckus” e si apre il sipario, seguita da “Shame On A Nigga”. Urla, horror, realtà. “Clain In da Front” e “7th Chamber”, ogni rima è una semtex che si attacca alla mente dell’ascoltatore ed esplode con la stessa potenza di un terremoto. Si abbassa la dinamica, “Can It Be All So Simple” che nel bridge recita “Dedicato ai vincitori e ai perdenti”. “Da Mistery Of Chessboxin” anticipa uno dei loro brani più rappresentativi del collettivo: “Wu-Tang Clan Ain’t Nuthing to F’ Wit” e il suo ritornello è forse il motto più amato dai fan. Arriviamo al pezzo più conosciuto dell’intera discografia e uno dei pezzi hip hop più popolari della storia: “C.R.E.A.M”. “Cash Rules Everything Around Me, C.R.E.A.M get the money, dollar dollar bill, y’all”. “Method Man”, “Protect Your Neck”, i due brani che hanno percorso prima degli altri le strade di New York. Il disco si chiude con la splendida “Tearz” e “7th Chamber Part II”. Spesso si parla di “mettere il nome sulla mappa” ed è uno degli obiettivi principali che ogni rapper cerca di raggiungere durante la sua attività musicale. Dal 1993 in poi, Staten Island è passata alla storia come il luogo che ha riportato in vita il rap newyorkese in quegli anni di oscurità e il Wu-Tang lo ha fatto proprio partendo dal buio delle loro sonorità. Nient’altro da aggiungere.
Wu-Tang FOREVER.

Niccolò Pecorari