ARTENA CHE SCRIVE, ARTENA CHE LEGGE

UNA SERIE DI APPASSIONATI SCRITTORI TRA PRESENTE E PASSATO

Lettrice appassionata da sempre, andando a ritroso nei miei ricordi vedo pile di Topolino, Tiramolla, Il Monello, Nembo Kid, L’Intrepido…poi Piccole Donne, Pollyanna, Senza Famiglia…e poi David Copperfield, Cime Tempestose, fino ad arrivare ai mostri sacri della mia adolescenza: Moravia, Vittorini, Levi, Sciascia, Pasolini, ed ora i contemporanei Baricco, Carofiglio ecc. Quindi sono per me imperdibili gli incontri con gli autori e le presentazioni dei loro libri, che ormai da anni, si svolgono ad Artena, grazie alla Biblioteca Comunale e all’assessorato Cultura. Si sono succeduti nomi più o meno illustri e ora ho una discreta collezione di volumi con dedica.
Qui però vorrei fare una panoramica, sicuramente incompleta, degli scrittori Artenesi perchè ritengo sia giusto puntare i riflettori su quella che è la parte buona del nostro paese, che sa distinguersi dando il meglio di sè. Perchè Artena oltre ad avere musicisti, artigiani, artisti, compositori, sportivi, ballerini eccellenti che si fanno onore, Artena scrive, e scrive col cuore, con passione, e ci vuole passione e coraggio per farlo, perchè il regresso culturale di questi tempi, è palpabile un po’ ovunque, programmi tv, stampa ecc., e questo svilimento, appiattimento, dissuaderebbe anche un redivivo Manzoni dal prendere la penna in mano.
E allora comincio con Alberto Asor Rosa, cittadino onorario, artenese di famiglia, che ha scritto un libro meraviglioso su Artena al tempo della guerra. Ricordo che Asor Rosa è stato senza dubbio uno dei più grandi intellettuali italiani e forze il più grande studioso di letteratura italiana del novecento.
Passo poi a Luciano Lanna, che nel 2004 è stato vicedirettore de “L’Indipendente”, e tra il 2006 e il 2011 direttore responsabile del “Secolo d’Italia” e vincitore del premio Lucini. Di lui posso citare “Fascisti Immaginari” del 2003, e “Il Fascista Libertario” del 2011.
Ricordo poi Piero Proietti e il suo “L’ anarchico che non uccise il re”, la storia di Pietro Acciarito e del processo che seguì al suo fallito attentato. Di lui abbiamo anche il saggio “Missionario in Cina” e il romanzo “La fisica della felicità”.
Il giovanissimo Alessandro Coltrè (con Chiara Chimisso) col suo “M’è rimasto impresso”, ha raccolto le voci di Artena per un “quaderno di comunità, le memorie orali di Artena”, in pratica venticinque storie sotto forma di dialogo, e prima aveva pubblicato “Capocotti”.
Antonella Vaiani nel 2018 con “Oltre l’obiettivo”, racconta come guardare la vita attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica.
Carlo Cadderi, cittadino onorario di Artena ha pubblicato il primo libro storico su Artena nel 1973. Gino Bucci ha pubblicato negli anni settanta libri di storia e di politica riguardanti il nostro Paese.Don Amedeo Vitelli, anche lui ha pubblicato libri su Artena; così come ha fatto Ermanno Colazza, Padre Girolamo Mele, Padre Tommaso da Montefortino, Padre Silvio Caratelli e prima di loro Stefano Serangeli.
Il cav. Giuseppe Bucci, custode delle memorie degli ultimi conflitti mondiali, ha raccolto in due suoi lavori foto e testimonianze, raccontando la vita, la prigionia e purtroppo spesso anche la morte dei nostri concittadini impegnati nei vari fronti.
Ma per chi volesse conoscere il nostro paese dalle origini ad oggi, un aiuto viene dalla vasta bibliografia di Vittorio Aimati. Sono ben venti i suoi libri, di cui diciotto su Artena. Vi voglio ricordare quelli con cui ha vinto premi in Italia e in Francia: “Arato e seminato col sale”, “Il Paese maledetto”, “La vicenda di Vincenzo Campi ed Edoardo Colanicchia”, “Profumo di Cielo – biografia di un uomo buono, Padre Giuseppe Vitelli”, “Artena 1870-1970, il secolo che nessuno ha raccontato”, oltre a: “Garibaldi a Montefortino”, “Artena in cartolina”, “Ritratti, Gli uomini che fecero Artena”, “Artena,itinerari e passeggiate”, “Don Amedeo Vitelli, l’artenese del xx secolo”, “Ottocento”, “Novecento”. Tra gli scrittori annoveriamo anche Raffaele Bucci, Raffaele Palone, Bruno Sorani, Pio Fiorini, Aurelio Guglielmetti, Davide Talone, Alberico Marcelli, Don Paolo Di Re, Annabella Bucci, E poi gli studiosi che hanno raccontato Artena attraverso saggi e articoli: Alfredo Serangeli, Pacifico Felici, Alberto Talone, Matteo Riccelli,
Ma come disse qualcuno anni fa, siamo un popolo di poeti ed annoveriamo fra i nostri rimatori Martina Germani Riccardi, che con il suo “Le cose possibili” ha realizzato quella che è per lei una necessità, come lei stessa dice in un’intervista: “…per me scrivere è una necessità assoluta e semplice”.
Le sue poesie sono ospitate da “Interno Poesie” e dal blog Oggiabbiamocapitoche. Martina ha curato anche la direzione artistica del Live Artena. Tra i poeti annoveriamo Renato Centofanti che ha scritto due belle raccolte: “La polvere nei sandali” e “Versi d’amore e altri versi”, oltre a un libro sul PD locale “Le occasioni perdute”. Tra le poetesse mi preme ricordare, ancora Daiana Vaiani con la sua raccolta “Pensieri dispersi” e Maria Grazia Grilli e la sua raccolta “Il punto è nel cuore”.
Per l’ottava rima il nostro paese vanta il poeta e cantore Ezio Bruni, classe 1940, anche lui prolifico, ha scritto tra l’altro un abbozzo di grammatica artenese in “Mpesticcio de grammatica artenese” e poesie in dialetto. “Sprazzi di vita” del luglio 1987, “L’intimo di un cuore”, nel 1990, “La ragnatela genetica, della contrada Macere”. “Tutto della mia vita ti rivelo, senza levar dall’accaduto un pelo”, “Il poeta in quarantena” che sta per essere stampato, una sorta di Decamerone , infatti ogni giorno della pandemia pubblicava sulla sua pagina facebook alcune ottave.
A questi scrittori poeti aggiungo Roberto Spaziani e i figli, anche loro valenti autori di un vocabolario di dialetto artenese; il compianto David De Vecchis, autore di un saggio: “Artena dopo l’unità”, e Costantino Pompa che quest’anno ha pubblicato “I giorni della spada”.
Infine ci sono tantissimi autori non artenesi che hanno scritto di Artena: Daria Borghese, Lorenzo Quilici, Roger Lambrechts, Cecilia Brouillard, Jean Gadeyne, Martina Baglini, Filippo Trolli, Luca Calenna, Angelo Luttazzi, Francesco Montuori, Raffaele Marchetti, Alfredo Serangeli, Rita Agostini, Federica di Folco, Consuelo Lollobrigida, Chiara Chimisso, Massimiliano Valenti, oggi direttore museale.
Spero di non aver dimenticato qualcuno o qualcosa, ma ora vengo al titolo di questo articolo: Artena che scrive lo abbiamo chiarito, resta da definire la seconda parte Artena che legge. Tutto nasce da una bellissima sorpresa che ho avuto, non solo io, ma penso anche L’Associazione rete Sociale, il gruppo scout e la biblioteca di Artena, che hanno organizzato gli ultimi due incontri con le autrici, Sara Calì e la giornalista Federica Angeli. In entrambi i casi la sala del Granaio era gremita, tanti giovani, tante facce nuove, quindi Artena legge, non solo, ma a breve, avremo una libreria, a conferma. Le ultime presentazioni sono state un successo, la dottoressa Angeli con il suo libro su Willy ha raccolto consensi ed entusiasmi, e la settimana precedente anche la nostra concittadina, la professoressa Sara Calì, ha visto accorrere un pubblico numeroso alla presentazione del suo “Il gatto di marmo”, una raccolta di racconti che per vivacità e delicatezza ricorda una miniatura. Sara è autrice anche di un saggio su Guido Gozzano, pubblicato su Sincronie, Levia Gravia, nuovi argomenti, e “Il vasto singhiozzare del mare” un saggio sui legami tra Pascoli e D’Annunzio.
Ricordo a tutti che il 1° ottobre avremo un’altra presentazione questa volta in piazza, dove sarà presentato un libro edito da Gangemi, dal titolo “Artena, passato, presente e futuro”. Anche qui non bisogna mancare!
Per concludere mi auguro che l’amore per la lettura non sia un episodio occasionale ma che le prossime presentazioni, i prossimi incontri con gli autori riscuotano un successo sempre maggiore, vogliamo la sala strapiena, per cui continuate a scrivere e noi continueremo a leggere.

Ambra CIPRIANI