POSTE ITALIANE: MENO LETTERE PIU’ SERVIZI

“Servizio che provvede alla spedizione e alla consegna (!? n.d.a.) e/o trasmissione, nonché al ritiro e al recapito di corrispondenza (!? n.d.a.), pacchi, vaglia ecc.”, è questa la definizione di “Posta” della TRECCANI. Ma è proprio così? Ormai i cittadini si sono resi conto che l’attività istituzionale delle Poste Italiane non è più quella di un tempo, definita dalla succitata Enciclopedia. E noi artenesi lo possiamo testimoniare senza tema di smentita.
Ne avevo già parlato tempo fa su l’ “ALTRA ARTENA” e ho proseguito nella indagine sulla criticità delle Poste nella nostra città e nel territorio e ho scoperto cose molto interessanti sulle attività….extra istituzionali di questa antica Azienda (la pubblicità in TV e sui giornali non mente), che hanno superato abbondantemente quelle di un tempo che fu. La criticità di alcuni servizi forniti da Poste Italiane non è solo dovuta alle 1200 Ditte e/o Cooperative alle quali sono stati affidati – con responsabile negligenza per la loro scarsa affidabilità – molti servizi una volta erogati dalla Azienda madre, ma anche al ridotto numero del personale che opera. Infatti, l’attività principale delle nostre Poste si identifica nella “logistica” con la spedizione di pacchi ecc. propria di una e-commerce (Poste delivery), nei mutui e prestiti (Banche e Istituti finanziari), nella previdenza e assicurazione (Compagnie assicurative), nella telefonia e internet (Poste mobili), nei risparmi e negli investimenti, nei servizi digitali e nella fornitura…di luce e gas! Ecco, sono ormai lontani i tempi della sola consegna e ritiro della corrispondenza!
Nulla di male, anzi. Nei suoi 160 anni di vita Poste Italiane si è trasformata per rimanere al passo dei tempi, come certifica lo spot “Portiamo il mondo nelle tue mani”, dimenticando, o quanto meno trascurando, la consegna della corrispondenza ordinaria o raccomandata. Tutta colpa dell’Azienda? In parte sì, perché è venuta meno alla sua attività istituzionale – come definisce la TRECCANI – e ormai è …in tutt’altre faccende affaccendata! Fra acquisizione di società, compartecipazione ad altre, Poste Italiane cresce nei settori “bancassurance” con Net Insurance, dopo Lis – come ho accennato tempo fa – e Lottomatica e nel Network logistico, con tanto di hub sempre operativi 24 h su 24, è diventata la più grande realtà del comparto logistico italiano.
Con la Rete Punto Poste – uffici postali, tabaccai, negozi e supermercati Carrefour, punti Indabox, distributori IP ecc. -, Poste Italiane è presente su tutto il territorio italiano.
Peccato però che vengano chiusi o ridotti molti, moltissimi Uffici, come ad Artena quello del Centro storico e addirittura eliminate sul territorio italiano le tanto care “cassette postali”, che scenderanno da 46 mila circa a 29 mila. Allora, meno lettere….meno sportelli ma più, sempre più servizi e attività al di fuori di quelle istituzionali.
I tempi si evolvono, il mondo lo chiede. A proposito dell’addio a vecchie e care nostre abitudini, da un po’ di tempo c’è stata da parte delle Poste Italiane – piove sempre sul bagnato! – una radicale modifica ai francobolli, emessi ormai senza l’indicazione del loro valore facciale, sostituito questo dalle semplici lettere A e B, tanto per semplificare la vita degli utenti: lettera A per la corrispondenza ordinaria, lettera B per la posta prioritaria con spedizione tracciabile e veloce.
Tutto ciò comporta una difficoltà nella valutazione dei tanti e diversi tagli di francobolli per il loro continuo aggiornamento nel tempo.
La conseguenza per i cittadini? Affidarsi direttamente agli uffici postali per l’affrancamento. Addio, quindi, alle nostre antiche abitudini, ai nostri vecchi uffici postali che sono ormai sempre più vicini al malinconico canto del cigno. La criticità del servizio, alla fine, si limita solo nella consegna della corrispondenza, visto che tutte le altre attività vanno a gonfie vele. Dobbiamo allora rassegnarci?