TENSOSTRUTTURA. NON SI VEDE LA LUCE!

Dal 2016, in cui c’erano i primi proclami di lavori quasi ultimati, di fondamenta terminate e di installazioni congiunte alle caldaie, all’impianto di illuminazione e di riscaldamento, siamo arrivati al 2022 in cui quest’opera rischia di essere l’ennesima cattedrale nel deserto

Nella prima decade di Dicembre 2018 fu inaugurata la Tensostruttura di Ponte del Colle ad Artena.
Dal 2016, in cui c’erano i primi proclami di lavori quasi ultimati, di fondamenta terminate e di installazioni congiunte alle caldaie, all’impianto di illuminazione e di riscaldamento, siamo arrivati al 2022 in cui quest’opera rischia di essere l’ennesima cattedrale nel deserto.
Un’opera che doveva risolvere le difficoltà inerenti alla scarsa adeguatezza degli impianti già presenti e che doveva fungere da riscatto civico e socio-culturale. Era il vanto per il quale le istituzioni e le associazioni avrebbero dovuto lavorare in simbiosi per contrastare la povertà educativa, per una più ampia accessibilità riguardante l’offerta culturale e avere la presenza costante dei servizi sociali.
La nuova struttura doveva essere utilizzata dalle scuole ma anche dalle associazioni sportive di Artena e perché no, fungere da indotto e volano economico per il paese. Si poteva diventare più grandi e lo si poteva fare con un piccolo sforzo. Si poteva far parte di un progetto: oggi invece, molti cittadini e ancor di più, educatori, si sentono ostaggi di questo progetto.
Per il momento, sembrerebbe addirittura che qualche associazione sportiva che utilizza la tensostruttura di sera si sia fornita di torce elettriche per avere un minimo di luminosità per effettuare gli allenamenti!
Purtroppo, fu una inaugurazione illusoria per i seguenti motivi:
1-mancato allaccio del gas alla rete;
2-mancato allaccio della linea elettrica.
Per quanto riguarda l’energia elettrica si è pensato bene di allacciarsi “abusivamente” sulla rete dell’illuminazione pubblica gestita dalla CPL Concordia.
Quest’ultima tra Giugno e Luglio di quest’anno, accortasi dell’illecito, chiese l’immediato distacco della linea della tensostruttura dalla propria rete elettrica, rimanendo così tutt’oggi senza corrente e poiché il comune risulterebbe moroso nei confronti dell’Enel ogni altro fornitore di energia elettrica preferisce evitare ogni ulteriore allaccio dei contatori.
Per non tralasciare il fatto che la stessa scuola elementare e dell’infanzia non usufruisce della tensostruttura, in quanto sarebbero presenti irregolarità circa l’agibilità: se così fosse, chi firmò il collaudo della tensostruttura commise un grave illecito amministrativo e penale.
Non c’è cosa più amara per l’uomo che scoprire di aver creduto in un fantasma ed il sentimento che prevale è che sia quasi impossibile costruire se predominano frustrazione, amarezza e uno stato d’animo di impotenza.

GABRIELE NOTARFONSO