PENDOLARI SCOLASTICI E LAVORATORI SEMPRE PIU’ MORTIFICATI

LE ASSENZE DI ISTITUTI SCOLASTICI AD ARTENA E LA CARENZA DI MEZZI DI T RASPORTO SONO OSTACOLI CHE SI DEVONO AFFRONTARE QUOTIDIANAMENTE CON RIPERCUSSIONI NELLO STUD IO E SUI POSTI DI LAVORO

Pagare un biglietto per viaggiare come polli nelle stie non è dignitoso per chi paga ma anche per chi offre il servizio

Artena: Comune italiano di 15mila abitanti. Vasto territorio. Presenti numerosi ristoranti, bar, pizzerie. Abbiamo una libreria, un centro anziani, una biblioteca. Di certo non possono mancare scuole elementari e scuole medie. In tutto questo, però, ciò di essenziale che è assente sono le scuole superiori.

E tale assenza cosa comporta? Innanzitutto grandi difficoltà negli studi per chi è del posto; inoltre implica che qualsiasi ragazzo tra i 13 – 14 e i 18 – 19 anni è vincolato a viaggiare quotidianamente nelle città limitrofe per poter frequentare l’istruzione secondaria di secondo grado; e ciò, a sua volta, genera l’allontanamento dal territorio da parte dei giovani che stabiliscono le loro realtà al di fuori di Artena, sgretolando sempre di più la possibilità di connettersi tra loro, mancando così l’opportunità di creare una comunità unita e stabile.
I mezzi di trasporto sono ormai parte integrante delle nostre giornate e della nostra routine. Tra le 7 e le 8 di mattina i ragazzi occupano le fermate di Artena nell’attesa dei mezzi “Cotral” che li trasportano a scuola, e tra le 13 e le 15, quando, pian piano, ripercorrono tutti le stesse fermate per tornarsene a casa.

In questo percorso quotidiano si riscontrano tuttavia degli ostacoli costanti e limitanti che ognuno di noi deve affrontare.
Ad esempio?
1.L’impegno economico: Oltre a pagare una quota annuale per poter studiare, gli abitanti di questo territorio, sono anche costretti a dover pagare regolarmente un titolo di viaggio per
poter raggiungere le sedi di studio di riferimento.
2.Carenza di collegamenti: Le scuole più vicine sono situate tra Colleferro, Velletri, Valmontone e Frascati. All’incirca sono tutti 20/30 minuti di distanza da Artena, eppure ogni giorno una grande maggioranza di studenti impiegano ore per andare e tornare. Perché? Il problema che si riscontra maggiormente è la carenza di mezzi sulle linee “Cotral” in orario scolastico, con disposizioni di orari spesso scomodi.

3.Violenza sui mezzi: La poca disponibilità di corse provoca reazioni incivili da parte degli studenti; tra queste abbiamo l’accalcarsi di fronte alle porte scorrevoli dell’autobus, spingere via il prossimo nel tentativo di entrare prima degli altri per occupare i posti a sedere o ancora alzare le mani sui ragazzi più piccoli, sempre per il medesimo motivo. Qui indubbiamente il problema consiste nella maleducazione e nella mancanza di rispetto delle persone stesse ma c’è anche da sottolineare che se i mezzi di trasposto pubblici fossero meglio organizzati, in base agli orari di chiusura delle scuole, potremmo tutti riscontrare meno problemi di questo genere.

4.Ripercussioni rendimento scolastico: Per fare un punto della situazione possiamo dire che, dopo cinque/sei ore scolastiche, ciò che aspetta gli studenti è altro tempo ancora occupato tra spostamenti, scali, attese e violenza, per poter arrivare alle fermate interessate. Tutto ciò richiede uno sforzo fisico e mentale non indifferente che per quanto spesso si dia per scontato esso influisce notevolmente sullo studio pomeridiano dei giovani. Una mente stanca e poco rilassata non ha le stesse abilità cognitive che può possedere una psiche tranquilla, stabile e ben riposata.

Abbiamo visto fino ad ora a cosa devono sottoporsi i ragazzi di Artena per frequentare le scuole superiori, ma il resto della popolazione come si muove? Negli ultimi anni, sempre più persone si sono trasferite in paese attirati dalle agevolazioni economiche sugli affitti delle case e degli appartamenti, ma anche dalla posizione geografica di Artena, comunicante con le altre città. Molte di queste persone lavorano fuori dal territorio. Una fetta di questi lavoratori fa parte di coloro che quotidianamente si muove tramite mezzi di trasporto. Qui, oltre all’impegno economico per il titolo di viaggio e alla stanchezza procurata dal continuo spostamento, si riscontrano ancora altri due ostacoli: 1. Fuori dagli orari scolastici le linee di servizio sono disposte in maniera irregolare, 2. Gli eventuali ritardi delle corse ricadono sempre nella mancanza di puntualità da parte dei dipendenti sui posti di lavoro, con rischio di ricevere richiami o ancor peggio licenziamenti.

Raccolgo qui per voi delle testimonianze rilasciate da alcune interviste effettuate a giovani che usufruiscono o hanno usufruito dei mezzi pubblici.
Greta, una ragazza di 25 anni, dice: <>
Miraugusta racconta: <>.
Lucrezia, una studentessa universitaria, dopo aver espresso le difficoltà per arrivare alla sede di Tor Vergata , ci lascia la sua idea su come si potrebbe incrementare il trasporto “Cotral”: <>
Ma in tutto ciò, di chi è la responsabilità della carenza dei mezzi? Del servizio “Cotral”? Di chi non paga il biglietto? Delle amministrazioni che non si preoccupano di richiamare il problema?

CHIARA SABA