FACCIAMO CHE IL 2023 SIA FECONDO DI IDEE

Artena, un anno è passato invano e il Comune è ancora senza una guida eletta. Nella città la politica latita, il confronto è assente. Non è tempo di saccheggiare ma è tempo di costruire. È difficile in questo paese cambiare, ma si può certamente, le qualità umane, culturali, professionali e imprenditoriali ci sono, ma devono saper creare ‘un’orchestra polifonica’ e questa è la sfida che attende la cittadina di Artena.

Il 2022 è passato e il comune è ancora senza una guida eletta dai cittadini. C’è un commissario a tempo, e per la verità sembra a tempo indeterminato. Una ex maggioranza sorda e muta, dà uno spettacolo desolante ed è incapace di dire qualcosa su un debito di circa dodici milioni, come si evince dall’ultimo consiglio comunale. Chi, se non loro (la ex maggioranza), che governano Artena dal 2014! Questo silenzio fa capire bene la pochezza di tale classe dirigente, incapace di essere responsabile e degna di tale nome, per di più vigliacca di fronte alle macerie lasciate.
L’operato della minoranza è stato, a mio parere, debole e privo di coraggio, quel coraggio che avrebbe dovuto consigliare loro di aprire un fronte nei confronti della Prefettura e delle decisioni prese dall’allora Prefetto Piantedosi. Ma si sa, chi pensa che i rappresentanti delle istituzioni vadano sempre rispettati, è sempre pronto ad accodarsi a decisioni improbabili e forse anche antidemocratiche di tali rappresentanti; e ciò non va bene per le comunità.
Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (Salerno), ucciso nel 2010, durante la sua attività di sindaco ebbe un confronto duro col Prefetto di Salerno; non entro nel merito della questione, quel che conta è l’atteggiamento tenuto dal sindaco. Quando il Prefetto non intendeva capire le sue rimostranze, decise di riconsegnare fascia tricolore e chiavi del comune nelle mani del Prefetto; a quel punto le cose andarono diversamente e il Prefetto cambiò atteggiamento. Vassallo leggeva Parmenide, suo conterraneo, e l’Odissea, ed era un pescatore, sapeva unire il duro lavoro e l’altezza del pensiero. Perciò sapeva scontrarsi pure con i rappresentanti delle istituzioni. Questa visione è mancata ai capi dell’opposizione.
Dopo aver ricordato un episodio di un grande Sindaco, spero che chi abbia voglia e coraggio per affrontare le difficoltà di un comune sull’orlo del dissesto (forse fallimento?), cominci ad uscire allo scoperto e a proporre una Visione chiara del paese. È tempo di mettere da parte le critiche paesane e provinciali per proporre un indirizzo strategico alla cittadina, poi i programmi ne discenderanno a cascata, ma serve un disegno generale da seguire.
Di possibili candidati in giro non se ne vedono, l’unica persona che sembra aspirare al ruolo di Sindaco è Silvia Carocci, sconfitta nelle elezioni precedenti da Felicetto Angelini, per errori di strategia elettorale; pesa ancora la mancata unione con Erminio Latini (questa ormai è storia).
Manca un anno e pochi mesi alle elezioni amministrative, ed è tempo di chiedere a Silvia Carocci ed Erminio Latini, come pensano di regolarsi per le prossime elezioni?
Di questo dissesto finanziario del comune, che ne pensano? Come pensano di affrontarlo?
Ovviamente questa domanda riguarda chiunque si metta a disposizione di Artena nelle elezioni. Su questa cosa vanno dette delle parole chiare, e ci si deve chiarire tra politici e poi riportare ai cittadini bene e chiaramente ciò che si vuol fare di questo debito. So bene che la questione fa tremare i polsi, ma non è rimandabile a dopo le elezioni. Deve essere un dibattito portato nelle piazze, insieme a una visione di futuro, a fare la differenza tra le liste civiche o politiche in gioco.
Ma ad Artena la politica latita, è emblematica la notizia riportata dai giornali locali dell’apertura di un circolo di Fratelli d’Italia, il maggior partito italiano che esprime la Presidente del Consiglio: ebbene dopo mesi da tale notizia, non si è avuta nessuna presenza pubblica dei suoi rappresentanti, nessun accenno alla situazione di Artena; perché tale silenzio? Non è che quel ‘possibile’ Circolo di FdI, verrà messo a disposizione di un ceto politico, l’ex maggioranza, per riciclarsi e ripresentarsi alle prossime elezioni cittadine? Non è che invece di essere una presenza nuova, si concretizzerà come un’operazione vecchia e strumentale di personaggi che hanno dimostrato incapacità e arroganza, spregio delle regole e scarsa etica pubblica? Perché l’Etica pubblica mette la collettività al centro della sua azione e riflessione!
In questa tornata elettorale, gli intrallazzi tra rappresentanti di comportamenti clientelari e settori di imprenditori non funzioneranno, perché Artena è cambiata, pur nel vuoto politico e nell’incapacità amministrativa. Gli stessi imprenditori che hanno determinato le ultime 3 elezioni ad Artena, con risultati assolutamente negativi, hanno maturato una maggiore coscienza civile e sociale, hanno capito che una comunità ha bisogno di un’amministrazione seria, efficiente, dinamica e moderna nella testa, per creare le condizioni di sviluppo economico e buona vivibilità cittadina. Ma questa classe imprenditoriale va guidata dalla Politica, va portata su un sentiero virtuoso da percorrere insieme, nel rispetto delle differenze ma sapendo che il fine è il miglioramento culturale, civile, sociale ed economico di Artena.
Non è tempo di saccheggiare, ma è tempo di costruire, con Visione, determinazione e capacità, tenendo coesa e solidale la cittadina.
Spostando lo sguardo dalla politica alla società artenese, si deve riconoscere che le energie spontanee e volontarie hanno prodotto molte iniziative culturali e ludiche, alcune ovviamente più seguite di altre.
Ma un’analisi su questo spontaneismo diffuso va fatta, ed è un’analisi non molto lusinghiera. La maggior parte di queste iniziative venivano seguite sempre dai ‘tifosi’ dei vari promotori; difficilmente un gruppo che organizzava qualcosa di culturale, lo vedevi poi a una iniziativa proposta da altri, che a loro volta disertavano le altre iniziative. Insomma ogni gruppo o ‘persona organizzante’ pensava più a una propria crescita di gruppo (e ciò lo trovo legittimo) che a un confronto con altri gruppi interessati alle stesse cose.
Come si cresce se non ci si confronta e anche scontra? Se ognuno pensa che quello che propone lui (si intende sempre un gruppo) valga di più e non prova a vedere ciò che fanno gli altri, è un pensare stupido, in quanto non fecondo, perché non entra in rapporto dialettico con l’altro.
Perché per sviluppare le idee, i ragionamenti, le Visioni, serve vedersi, confrontarsi, non ignorarsi sperando nel fallimento delle altrui iniziative, questi sono atteggiamenti infantili e non portano niente di positivo per la comunità.
Nella culla della cultura occidentale, l’antica Grecia, un elemento fondamentale della conoscenza era l’antagonismo, questo ce l’ha insegnato Giorgio Colli, inteso come confronto per fare le cose (fossero ragionamenti o oggetti) meglio di altri, ma per farle e proporle meglio di altri, devi vedere le cose fatte e sentire i ragionamenti. Altrimenti si è semplicemente concentrati su di sé in modo stupido, e ribadisco stupido, non la persona, ma la modalità.
Esiodo nella Teogonia diceva che: ‘Il vasaio ce l’ha con il vasaio, l’artigiano con l’artigiano, il mendico invidia il mendico, e il poeta il poeta’. Perciò devi vedere il vaso dell’altro per farlo meglio…
È difficile in questo paese cambiare, ma si può certamente, le qualità umane, culturali, professionali e imprenditoriali ci sono, ma devono saper creare ‘un’orchestra polifonica’ e questa è la sfida che attende la cittadina di Artena. È tempo di alzarsi e parlare, per indicare una strada e una meta, lo si deve alla comunità di Artena per un riscatto Morale e Sociale, di cui c’è assoluto bisogno.