ARTENA, E’ TEMPO DI PROPOSTE E DI PROGETTI

Dopo l’assemblea pubblica/comizio della maggioranza, mettiamoci alle spalle l’esperienza della consiliatura Angelini/Talone. Poniamola nel dimenticatoio e archiviamola senza indugio alcuno


Ad Artena, due settimane fa è andata in scena un’assemblea, che era un comizio collettivo e non un’assemblea. Non è stata data la parola a nessuno dei presenti, quindi diciamo che, il titolo del manifesto si è dimostrato una presa in giro; ops tale assemblea, in forma di comizio. A tale assemblea, ha partecipato Felicetto Angelini Sindaco tuttora interdetto dalla pubblica funzione, e ormai sono due anni e passa che lo è, ma lui, indefesso, dice che non darà mai le dimissioni, lo dice pensando di fare un figurone e non si accorge che, oltre al danno grande procurato ad Artena, fa pure una figura barbina, agli occhi di chiunque abbia un po’ di sale in zucca.
In quell’assemblea, il nervosismo era evidente negli interventi dei sodali di Felicetto Angelini, che ormai avviluppati al loro condottiero, si sono fatti portare in un vicolo cieco, adesso forse se ne rendono conto e ciò li rende molto nervosi, ma ormai si sono giocati la loro reputazione politica e amministrativa, per stare accanto al loro Sindaco…interdetto. Il grave non è l’interdizione in sé, ma le conseguenze di ciò e cioè, il paese in abbandono dove la sfiducia è tanta, e il disservizio regna sovrano. Il tutto perché alla radice del comportamento del Sindaco-interdetto e dei suoi sodali, c’è l’idea malsana e negativa, del tipo del ‘clan’ che si difende da tutto e da tutti pensando di essere ‘il centro delle cose’, invece, non sono, Loro, nemmeno ‘la periferia della periferia’ di un pensiero collettivo e costruttivo. Tale comportamento mostra una forte avarizia nei confronti dei cittadini di Artena, e una generosità ‘non meritata’ nei propri confronti. Questo modo d’essere, diciamo che si può chiamare ‘Egoismo personale’ a danno delle esigenze cittadine.
Era doveroso dire qualcosa di quell’assemblea, ma ora la mettiamo da parte, perché l’esperienza della consiliatura di Felicetto Angelini e Loris Talone va messa nel dimenticatoio, e va archiviata senza indugio.
Quello che segue è un abbozzo di ‘manifesto’ politico cittadino, a un anno dalle prossime elezioni comunali, un suggerimento non richiesto, ma come cittadino libero e spirito libero, sento il dovere di ‘lanciarlo’ nell’agone pubblico, a un anno dalla prossima campagna elettorale. Si devono portare alla discussione pubblica i temi da affrontare, e cominciare a delineare un ‘Progetto di Paese’.
Questo ‘Progetto di Paese’ deve cominciare a delinearlo quel gruppo che fa capo a Silvia Carocci e Erminio Latini, con l’aggiunta di Augusto Angelini, che da anni portano avanti una opposizione tenace in consiglio comunale. Per ora gli unici che sono in campo politicamente, sono Loro, e tutto lascia supporre che Silvia Carocci possa essere la capolista di una Lista che li raggruppa. Questo essere l’unico punto di riferimento per i cittadini è certamente un vantaggio importante per questo gruppo, ma proprio perché hanno un vantaggio di posizione è importante impostare un ‘Progetto di Paese’ complessivo, e contemporaneamente cominciare un’opera di ascolto e poi di proposta, presso le contrade di Artena. Va sviluppato un rapporto di frequentazione e relazione con i presidi cittadini, con le associazioni, i giovani e le forze produttive del paese.
Qualche pensiero lo voglio dedicare alle forze economiche di Artena. A partire dalla consiliatura di Mario Petrichella, nel 2010; un gruppo di imprenditori scese direttamente in politica e in quella consiliatura ricoprirono ruoli importanti, con risultati discutibili. Alla fine di quella consiliatura, conclusasi un anno prima per le dimissioni del Sindaco Petrichella, quel gruppo di imprenditori e anche altri imprenditori, scelsero l’appoggio a Felicetto Angelini, erano le elezioni del 2014. E pure nelle elezioni del 2019, hanno riconfermato l’appoggio alla Lista Artena Rinasce con a capo Felicetto Angelini, tale consiliatura dopo un anno e mezzo è stata oggetto di una inchiesta giudiziaria denominata ‘Feudo’, che ha interdetto il Sindaco e sbrindellato la maggioranza e la relativa giunta comunale. Ora, penso sia tempo di fare delle profonde riflessioni da parte degli imprenditori. Una comunità ha bisogno della forza produttiva e della capacità di creare valore, e della concretezza degli imprenditori, questa capacità non va lasciata alla deriva, e non va lasciato – da parte di chi vuole un ‘Rinascimento Artenese’- che si ponga di nuovo a sostegno di avventure occasionali prive di sostanza politica e di preparazione amministrativa. Come la Politica deve porsi la questione di come portare le ‘Forze economiche’ dentro un ‘Progetto di Paese’, cosi gli imprenditori devono porsi cosa vogliono fare da grandi. E cioè, dopo il fallimento del ‘Loro’ intervento diretto nella politica amministrativa, e dopo le ‘errate scelte’ nel sostenere la lista Artena Rinasce con a capo Felicetto Angelini; continuare a fare da supporto a chi sbaglia sempre nell’azione amministrativa, rischia di essere veramente colpevole oltre che miope. E chi fa attività economica a qualsiasi livello, deve saper intuire e capire e soppesare bene, le condizioni nelle quali si trova ad operare. E Poi, bisogna sempre ricordare il valore sociale dell’impresa, che è un caposaldo della nostra cultura civile e costituzionale. Questi temi, è tempo che ad Artena vengano affrontati pubblicamente, con libere discussioni e confronti, la Politica deve saper esercitare il ruolo che gli spetta e cioè, guidare e amministrare con saggezza e lungimiranza per il bene collettivo, e quindi, deve saper affrontare anche la questione di come rapportarsi nei confronti delle forze economiche che, dal 2010 in poi hanno sempre fatto scelte che si sono dimostrate miopi.
Si deve aprire un tempo nuovo. La politica, quella più avveduta e seria, dovrebbe saper affrontare la questione delle forze produttive, trovare i modi per interloquire pubblicamente con gli artigiani e le imprese locali, per farne un perno della riscossa cittadina. Un ‘Progetto di Paese’ ambizioso che guardi al presente e alle prossime generazioni, non può fare a meno del mondo imprenditoriale, degli artigiani e commercianti, e quindi, si dovrebbero attivare da subito incontri, confronti, relazioni, per far emergere idee e proposte che poi, la politica dovrebbe saper elaborare per delineare un ‘Progetto di Paese’.
Questo percorso andrebbe fatto senza timori, senza furbizie, senza risentimenti del passato, ma con la disponibilità generosa di chi, sente di dover portare avanti un vero e profondo ‘Rinascimento di Artena’.

renatocentofanti@libero.it