DOPO QUELLA DI GESU’ ORA E’ NECESSARIA LA RESURREZIONE DELLA NOSTRA CITTA’

Nuovi cittadini e nuove generazioni per far risorgere la nostra Città

Scusate. Scusate davvero l’improprio e – forse – improvvido paragone, tra una cosa così grande e nobile e una cosa così piccola e meschina. Non se ne abbia a male alcuno: dopo la Resurrezione di Cristo redentore, attendiamo anche quella della nostra città. E’ Pasqua, consentiteci questo dolore di pancia mal contenuto; consentiteci di essere cittadini scevri da ogni condizionamento; consentiteci di sbuffare dopo anni di aria trattenuta. Questo è un bellissimo Paese ma ormai è morto e non serve il dottore, serve il miracolo. Serve che qualcuno scoperchi la pietra tombale del sepolcro e permetta alla Città di respirare aria nuova. A scanso di equivoci che certamente si ingenereranno perchè conosco bene i miei polli, non sto parlando di politica e di amministrazione. Almeno non solo di quello. Sto, invece, dichiarando apertamente ai miei concittadini che è ora di prendere le redini in mano della nostra città, ognuno per quanto di competenza e mettersi alle spalle questi ultimi anni in cui Artena ha vissuto di luce opaca. Una luce talmente fioca che non ha saputo illuminare il cammino di nessuno di noi che, come formiche dirette al formicaio, ci siamo uniformati, abbiamo abbassato la testa e seguito un percorso storto. Colpa nostra, principalmente, che non abbiamo avuto l’orgoglio di reagire come città e come comunità. Non abbiamo mai alzato la testa perchè condizionati da amicizie, da cattive compagnie, da un rigurgito di omertà. Non diamo sempre e per forza colpa al politico o all’amministratore di turno che avranno pure loro responsabilità ma se la Città è invisa – e lo è – in gran parte del comprensorio, la colpa è nostra che non abbiamo mai fatto sentire il nostro calore a un concittadino meritevole, che non abbiamo dato partecipazione a una situazione che ne aveva bisogno perchè colma di qualità. Se la Città il sabato o la domenica resta vuota da essere definita “un mortorio” non è sempre e solo colpa di chi ci governa e chi lo ha fatto in passato: assumiamoci le nostre responsabilità di cittadini un poco menefreghisti, altrettanto invidiosi, per nulla partecipativi.
Ad Artena si riesce a litigare per il Palio, per la festa della Madonna, per il Centro Storico, per le cose belle che abbiamo e che andrebbero solo valorizzate per permetterci di campare con turismo e cultura, elementi che nessun altro luogo dei dintorni può vantare.
Noi dovremmo dimetterci da Cittadini di Artena perchè non meritiamo una Città così bella che facciamo morire un giorno dopo l’altro.
E allora mi aspetto nuove generazioni e nuovi cittadini che scoprano il sepolcro e facciano risorgere la Città.