Il RITORNO…Dopo un anno torna a farci visita la Madonna delle Grazie di Artena

LA PROCESSIONE SI SVOLGERÀ TRA LE VIE DELLA CITTÀ, A PARTIRE DAL CENTRO STORICO, SABATO 20 MAGGIO DALLE ORE 17:00

Le processioni
… procedere a passo misurato, per via accompagnando un simbolo sacro, una reliquia, per lo più pregando, salmodiando, recitando le litanie, sacro corteo. In cammino dietro all’ immagine sacra. I primi cristiani si riunivano per portare i corpi dei martiri al sepolcro, gli ebrei realizzavano processioni per la Pasqua. Le processioni sono popolari si trovano in molte religioni. Nell’induismo in occasione della festa in onore del dio Shiva, in varie parti dell’India vi sono processioni con carri riccamente decorati che portano una statua del dio, mentre nel buddhismo è famosa l’Esala Perahera, che si tiene nello Sri Lanka, dove un dente appartenuto a Buddha viene portato in processione con la presenza di elefanti. Molte similitudini con le celebrazioni dei trionfi romani.
Partecipare a una processione è un omaggio e un riconoscimento pubblico della fede. La manifestazione privata della fede diventa pubblica, e le strade diventano una chiesa.
Le processioni sono tutte uguali, o almeno sono molto simili e praticamente tutte seguono una struttura ben delineata. Nulla è improvvisato. La gerarchizzazione è molto importante, e si sviluppa dall’elemento con minore importanza a quello più rilevante.
A Roma i cortei imperiali iniziavano con stendardi e musica per finire con l’imperatore divinizzato.
La prima cosa è l’annuncio della processione, c’è una persona che va davanti alla processione suonando una campanella, un tamburo o una raganella, simbolo del passaggio da un luogo profano a un luogo sacro, in altri è la banda a segnare l’arrivo della processione a ritmo di marcia.
Le processioni iniziano con la Croce di guida, che viene portata dai chierichetti.
Il culto della Madonna delle Grazie ad Artena risale agli anni compresi tra il 1400 e il 1500, ma la statua fu rinvenuta alla metà del 1600 da alcuni contadini. La sacra immagine, realizzata da un artista sconosciuto, scolpita da un solo blocco di legno di tiglio, a grandezza naturale; fu il bottino di un furto sacrilego, da parte di profughi e banditi scampati alle ire di papa Paolo IV o l’azione del frate di seppellirla in uno scantinato, prima di abbandonare il convento?
La processione della Madonna delle Grazie è famosa anche per i Cristi Infiorati. L’immagine della Madonna delle Grazie fu portata in processione la prima volta il 19 maggio 1731. (da licenza firmata da Giovanni Francesco Bisleti Vescovo di Segni il 12 maggio 1731). Nel 1744 furono stabiliti alcuni punti fondamentali che andavano rispettati durante la Processione e ancora oggi sono in vigore. Prima della Processione, la statua della Madonna deve essere adornata da una ragazza nubile, con un vestito di broccato e con un manto sontuoso; la deve ricoprire di collane e braccialetti d’oro donati dal popolo. La vergine deve essere posta su un’apposita macchina, pronta per uscire dalla Chiesa. Nello stesso anno si stabilì l’ordine della processione: apre il corteo il tamburino che scandisce anche il tempo dei passi; seguono immediatamente lo stendardo retto dai bambini più piccoli, vestiti da angioletti, da fratini e da suorine; quindi i comunicandi vestiti di bianco; subito dopo una schiera di paggetti (istituiti nel nome del SS. Sacramento da Suor Luisa Carbone nel 1915); poi vengono le ragazze vestite di bianco con un nastro celeste, quindi le spose e tutte le altre donne.
A partire dal 1857 durante la processione, per la prima volta furono introdotti i personaggi degli infioratori, che avevano il compito di addobbare con i fiori la cappella nella piazza principale, al centro della quale gli stessi realizzavano un pannello di fiori che riproduceva un mistero della Vergine. Nel 1861 gli organizzatori fecero eseguire un pannello che non fosse più stabile, ma che potesse essere trasportato affinché tutti potessero vederlo. Da allora nacque l’idea di ornare i Cristi delle confraternite con una moltitudine di fiori. Questa arte fu poi appresa da un membro di ogni confraternita che l’ha tramandata nel corso degli anni, ai figli, ai nipoti, ai pronipoti. Nata come abbellimento per festeggiare la sacralità del rito, con il passare degli anni questa tradizione si è sviluppata fino a diventare parte essenziale della processione che, oltre ad essere suggestiva, offre uno spettacolo di amore, di fede e di folclore religioso. La processione dalla chiesa di Santa Maria arriva a Fuor di Porta, entrerà nel Centro Storico fino a Piazza della Vittoria, per poi riprendere il cammino per via XX Settembre, dove proseguirà prima a Piazza Unione e poi a Piazza Galileo Galilei. Da qui tornando verso il Borgo, seguendo via Cavour e via Crognaleto arriva nella chiesa di Santa Croce, per rimanere in visione una settimane. Il 28 maggio sarà riportata nella chiesa di Santa Maria.
“chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora più buia di qualcuno, non è vissuto invano” (Madre Teresa di Calcutta).