LE RELAZIONI AFFETTIVE CHE CI FANNO SENTIRE LEGATI ALLE PERSONE

Iperattività, aggressività, tendenza all’isolamento, difficoltà relazionali, autolesionismo, passività, ecc… questi segni di malessere, vanno capiti e bisogna intervenire adeguatamente. A scuola ma anche in altro ambiente, è necessario coinvolgere e sensibilizzare i genitori, mettendoli a conoscenza, con la dovuta delicatezza, dei comportamenti del figlio.

L’individuo ha bisogno di relazioni affettive che lo facciano sentire legato a persone, luoghi e cose, tende a cercare i suoi simili e a creare con loro dei rapporti affettivi.
La socialità si definisce attraverso l’interazione con gli altri, prima la famiglia, e poi negli altri contesti sociali nei quali, crescendo, si trova ad esprimere la sua personalità.
Socializzare è trasmettere alle nuove generazioni quel patrimonio culturale accumulato da una determinata società.
La socializzazione porta ciascun individuo a far parte di una società, da essa apprenderà e userà le norme, i comportamenti, i ruoli e le istituzioni.
Se in famiglia si costruiscono i primi importanti legami affettivi e si interiorizzano le norme e i valori più elementari, a scuola si costruiscono i primi comportamenti sociali, si sperimentano ruoli e si acquistano competenze.
Nei giochi di gruppo, caratterizzati dalle regole: il bambino impara a stare con gli altri, rispettando le esigenze e le regole.
L’attività ludica è importante nella socializzazione, consente al bambino di conoscere, di controllare e gestire i rapporti con gli altri, comprende i propri bisogni soggettivi e li media con quelli degli altri.
Attraverso il gioco di gruppo impara a relazionarsi. Iperattività, aggressività, tendenza all’isolamento, difficoltà relazionali, autolesionismo, passività, ecc… questi segni di malessere, vanno capiti e bisogna intervenire adeguatamente.
Coinvolgere e sensibilizzare i genitori, mettendoli a conoscenza, con la dovuta delicatezza, dei comportamenti del figlio.
Tra la fanciullezza e l’età adulta si situa l’adolescenza, delicata fase dello sviluppo che ha inizio con la pubertà.
In adolescenza si verificano rapide modificazioni fisiche, sessuali, psicologiche, cognitive e sociali, alle quali l’adolescente deve adattarsi.
In questa fase evolutiva si sviluppa e si definisce la propria identità personale. In questo periodo il gruppo dei coetanei, l’accettazione nel gruppo dei pari influenza in modo a volte determinante il comportamento dei singoli.
Lo sviluppo dell’identità si realizza anche esplorando i propri limiti fisici e psichici e le proprie possibilità; capita così che i ragazzi, per mettere alla prova se stessi, adottino comportamenti pericolosi quali: il consumo di alcolici, uso e abuso di sostanze di vario tipo, comportamenti devianti quali bullismo, teppismo, attività sessuale promiscua o non sicura, stile di guida spericolato, soprattutto se attuato nell’ambito di sfide fra pari o in gruppo.
Ancora l’adolescenza, proprio in quanto momento critico del ciclo vitale personale, coincide frequentemente con l’insorgere di disturbi e patologie tipiche, quali anoressia e bulimia, depressione.
A tutto ciò si aggiungono i disturbi legati alla dipendenza da internet e soprattutto dai social-network. Di rilevante importanza è il ruolo educativo della famiglia, della scuola e, naturalmente, il vissuto dell’adolescente. Interventi sociali, vanno programmati e attuati nell’ambito della legge n.328/2000, legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.
La legge prevede che siano erogati livelli essenziali di prestazioni (LEP).
I LEP sono interventi e servizi che devono essere realizzati a favore di categorie di persone in particolari situazioni di bisogno.