SILVIA CAROCCI: “ARTENA HA BISOGNO DI UNA NUOVA PRIMAVERA, COSI’, PIANO PIANO SI STA SPEGNENDO”

Silvia Carocci, candidata a Sindaco nel 2019. E’ in Consiglio Comunale dal 2014, quando fu eletta nella lista Artena Cambia. Oggi è il capogruppo della lista in Consiglio ed è all’opposizione

Questa è un’amministrazione degli annunci. Si annunciano opere ed interventi che non arrivano mai o, se arrivano, sono sempre a metà.

Dopo aver sentito il Sindaco, nello scorso numero, e l’assessore Caschera in queste stesse pagine, è giusto sentire anche gli esponenti dell’opposizione. Cominciamo con Silvia Carocci, capogruppo di Artena Cambia. Come ti è sembrato l’operato dell’amministrazione Pubblica durante l’emergenza Covid? Sei d’accordo con noi che il Sindaco si è dimostrato all’altezza della situazione?
Permettetemi innanzitutto di ringraziarvi per questa intervista e di rivolgere a tutti voi un grande in bocca al lupo per questa sfida in cui vi siete lanciati. Tornando alle domande. Il Coronavirus ci ha messo di fronte ad una situazione che mai ci saremmo aspettati di vivere e i Sindaci italiani sono diventati il primo riferimento per le comunità che rappresentavano. Anche ad Artena è successo questo anche se il Sindaco si è trovato solo, senza la sua maggioranza, a gestire l’emergenza. Abbiamo evitato di fare polemiche durante la crisi coronavirus cercando di essere d’aiuto per la cittadinanza però è ovvio che ci sono state assenze eclatanti da parte dell’intera maggioranza. Ecco perché ci siamo messi sin da subito a disposizione del sindaco per dare una mano. Come minoranza abbiamo dovuto sollecitare più volte la convocazione di un tavolo di confronto per discutere di problemi e questioni che quotidianamente ci venivano dalla città. Mai questa iniziativa è partita da un assessore. Ancora oggi mi chiedo perché in altri Comuni si riuniva il COC (centro operativo comunale) e da noi non è mai accaduto. Abbiamo dovuto più volte sollecitare lo spostamento delle scadenze dei pagamenti e prevedere esenzioni per i commercianti per il periodo di chiusura. La maggior parte dei Comuni hanno adottato tali delibere in giunta alla fine di marzo, noi lo abbiamo fatto alla fine di maggio quando l’emergenza era ben superata. Per quale motivo l’assessore Caschera non ha sposato la nostra proposta di consentire agli artenesi, in quei mesi di lockdown, di spostarsi nelle farmacie dei comuni limitrofi dato che la comunale da sola non riusciva a dare un servizio adeguato? Valmontone e Labico, per esempio, hanno fatto un accordo in tal senso che riguardava l’unico supermercato presente a Labico che non riusciva a coprire tutta l’utenza cittadina. L’assessore al Commercio Talone avrebbe dovuto coordinare sin da subito un tavolo di sostegno per i commercianti che alla fine si sono organizzati in tutta autonomia con una iniziativa di vendita a domicilio. Per quale motivo Pecorari non ha sfruttato il periodo di chiusura per fare opere di manutenzione ed arrivare alla riapertura con parchi e strade sistemate? E’ stato fatto tutto dopo, tutto troppo tardi. Personalmente, l’unico che salvo in questa storia è il Sindaco. La sua maggioranza non è stata in grado neanche di fare autocritica con gli assessori latitanti che si sono preoccupati più di approvare il regolamento sui chioschi pubblici – in piena pandemia – che dei problemi reali della città”.
Che tipo di opposizione farete da qui alla fine dell’anno? Vogliamo dire che molti, in disaccordo con questa maggioranza, vi rimproverano una opposizione poco concreta e un controllo dell’operato della maggioranza per così dire all’acqua di rose. Cosa rispondi?
Come sempre, un’opposizione costruttiva. Permettimi un piccolo sfogo, però. In una realtà come la nostra, cosa dovrebbe fare un’opposizione? Stare tutto il giorno ad inveire sui social contro qualsiasi cosa possa solo pensare la maggioranza con l’unico scopo di alzare i toni del dibattito, magari ottenendo uno scontro acceso e dare così soddisfazione a quelli che aspettano solo di vedere questo? Oppure dibattere nelle sedi dedicate cercando di ottenere qualche risultato per la comunità? Io mi sono candidata a governare Artena. Se avessi vinto avrei lavorato al mio programma di governo. Così non è stato ma lo spirito costruttivo non è venuto meno. Ecco perché per me fare opposizione significa contrastare quelle scelte non condivise che danneggiano la nostra comunità ma allo stesso tempo partecipare a quei progetti di crescita e miglioramento per Artena. La gestione scellerata della farmacia comunale da parte della maggioranza ci ha condotto a firmare un esposto alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti; non abbiamo votato il bilancio comunale e abbiamo fatto la nostra controproposta sugli aumenti spropositati delle tariffe della mensa scolastica e dello scuolabus voluti dall’assessore Talone; abbiamo tenuto un atteggiamento responsabile nella fase emergenziale con una serie di proposte, poi accolte, sulle scadenze tari, i rimborsi alle famiglie per i servizi non goduti, le esenzioni per le attività commerciali di IMU e TARI per il periodo di chiusura. E così continueremo. Non saremo contro a prescindere ma svolgeremo sempre il nostro compito di controllo e vigilanza su quello che viene fatto avendo come unico ed esclusivo interesse quello della nostra comunità”.
Dove trovi le più grandi manchevolezze di questa amministrazione, e, sii sincera, dove trovi eventuali lati positivi?
Questa è un’amministrazione “degli annunci”. Si annunciano opere ed interventi che non arrivano mai o, se arrivano, sono sempre a metà. Aspettiamo un dispensario farmaceutico da mesi, le strade sono tutte ridotte un colabrodo – prima fra tutte, Valle dell’Oste -, abbiamo investito oltre 1.5 milioni di euro per ristrutturare un campo comunale che ancora non vediamo finito e il campo al Colubro che ci è costato 80.000 euro è lì, completamente abbandonato. L’isola ecologica è diventata ormai una chimera. Il centro storico invece è rimasto com’era, anzi forse è peggiorato, senza servizi e abbandonato all’incuria. Eppure, già solo per il centro storico c’è un contratto con la società dei rifiuti che prevede espressamente il servizio di pulizia del centro storico ma nessuno, primo fra tutti l’assessore Scaccia, è stato in grado di farlo rispettare. Sicuramente, i nostri amministratori un grande lato positivo lo hanno: quello di prendersi i meriti per i lavori fatti da altri come nel caso delle strade che si stanno asfaltando in questi giorni, ad opera ed a spese esclusive di ACEA”.
Un giudizio personale su l’eterogeneità della lista civica che conduce il comune di Artena. E’ possibile, secondo te, riunire sotto una unica bandiera idee politiche così distanti come quelle che animano l’attuale maggioranza: con un sindaco di sinistra (PD ex PCI) un vice di destra, assessori di sinistra o presunti tali accompagnati ad assessori di destra?
E’ ovvio che visioni politiche opposte sono sempre un problema. Non lo dico io, lo dicono i fatti. La presenza di assessori di centro sinistra come Scaccia o Pecorari e di centrodestra come Caschera e Talone rende la convivenza complicata e questo si manifesta all’esterno con immobilismo amministrativo. In questi anni, tante volte si sono fatti passi avanti e poi passi indietro – vedasi la vicenda del palazzetto dello Sport o la recente questione della torre dell’acqua sulla quale non sono stati neanche in grado di fare una discussione in maggioranza. Questo perché avere delle idee politiche diverse inevitabilmente genera delle visioni diverse per la città. Per fare un esempio concreto, sulla gestione dei rifiuti questa diversità di visioni fa sì che c’è chi è per la gestione pubblica e chi quella privata. Il risultato? Incapacità di amministrare ed infatti la società che si occupa dei rifiuti sta per cambiare di nuovo. Da noi, purtroppo, da anni si è rinunciato a costruire delle liste politiche in favore delle liste civiche però chi si candida a governare una comunità dovrebbe ambire almeno a costruire una squadra che abbia di massima una visione politica unitaria anche perché è dimostrato che se manca una visione di base comune, la città si ferma. E Artena è ferma da tempo”.
Faccio la stessa domanda che ho fatto al sindaco e all’assessore Caschera a te. Si parla di una enormità di lavori da fare, ma nessuno guarda il vero problema di Artena. e per nessuno intendo Amministrazione, Politica, Istituzioni, Media, persone comuni, e cioè l’ampio dilagare di problemi sociali: droga, povertà, bullismo, prostituzione, ecc. ecc, Non ti sembra che il primo problema da risolvere sia proprio questo?
Questa è la domanda delle domande. Me la sono fatta spesso negli ultimi anni. Ho cercato di costruire la mia campagna elettorale su questi temi e non hanno attecchito. Ancora oggi mi lascia l’amaro sentire persone che ringraziano gli amministratori perché si stanno asfaltando le strade. E’ ordinaria amministrazione. E’ dovuto perché paghiamo le tasse. Piuttosto dovremmo lamentarci perché sono anni che in questa città non si fanno opere importanti, non si costruiscono luoghi che i cittadini possano vivere. Questa è una città che poco si indigna per il fatto che l’unico luogo di aggregazione è una sala della Parrocchia, il Palazzaccio. Non c’è un teatro, non c’è una sala polivalente. La Villa è lasciata all’iniziativa libera e volontaria di un’associazione che se ne occupa. Piana della Civita ce la ricordiamo solo per i gesti vandalici, dagli incendi alle devastazioni. Il nido comunale costa più dei nidi privati e nessun amministratore ci mette le mani. Non si riesce a chiudere il ciclo dei rifiuti. Abbiamo una sola farmacia per 15.000 abitanti. Nessuno dice niente. Il problema è questo. Una comunità che è abituata a non avere niente, non si aspetta niente. Ed è ovvio che nel vuoto, si insinua la criminalità organizzata che sulla droga, sullo sfruttamento della prostituzione, sulla povertà delle persone ci costruisce la sua ricchezza. Gli anticorpi a questo non li crei dalla sera alla mattina ma si deve iniziare a dare buoni esempi. Bisogna diffondere una politica della legalità, avviare programmi amministrativi di rilancio dell’economia locale, lavorare sulla cultura e sulla formazione, contrastare fenomeni di emarginazione, isolamento sociale e abbandono scolastico ma soprattutto, e questo è compito della Politica, agire sempre per il bene comune superando quell’idea per cui i diritti debbano diventare favori personali. Artena ha bisogno di vivere una nuova primavera perché così, piano piano, si sta spegnendo. Io credo che iniziative come quella che avete proposto siano piccoli semi per questa rinascita ma una grande responsabilità ce l’ha chi amministra la città che ha tutti gli strumenti a disposizione.
Mi auguro riesca ad avere anche la capacità di farlo
”.