FALLIMENTO DELLA CONSILIATURA ANGELINI

MUNICIPIO. AI DOMICILIARI SINDACO E ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI. L’OPERAZIONE FEUDO SQUASSA IL COMUNE

Un fatto di una gravità assoluta ha messo sotto sopra l’amministrazione di Artena, con l’arresto del Sindaco Felicetto Angelini e dell’Assessore Domenico Pecorari, è stata messa una ipoteca fallimentare sulla seconda consiliatura di Angelini. Questa vicenda giudiziaria denominata dalla Procura della Repubblica di Velletri ‘Operazione Feudo’, sta lasciando sconcertati ed esterrefatti i cittadini della nostra Comunità, per la gravità delle accuse e per il numero delle persone coinvolte nelle pratiche atte ad ottenere ciò che interessava agli accusati. Le accuse sono: concussione, tentata concussione, falsità ideologica, corruzione per l’esercizio della funzione, e corruzione per un atto contrari ai doveri d’ufficio; tutti questi reati sarebbero stati perpetrati da vari soggetti e in collaborazione tra alcuni, coprendosi a vicenda.

Ciò che lascia sconcertati maggiormente, è la vastità delle persone coinvolte, Sindaco, Assessore, consigliere di minoranza, segretaria comunale, funzionari a vario titolo, presidente di una cooperativa che gestiva le pratiche per il condono edilizio, un imprenditore che cercava di ottenere qualcosa che non avrebbe dovuto, vigili che strappano le multe, insomma, uno scenario di corruttela e complicità.

La cosa che lascia ancora più sconcertati, da quello che dice il Gip nell’ordinanza, è la normalità con la quale certi comportamenti illeciti venivano posti essere, testuale: “ Le condotte contestate, rilevano una particolare tendenza a delinquere priva di remore e freni inibitori al fine di procurarsi ingiusti profitti” (fonte Askanews).

Tutto questo, non può non porre all’attenzione della politica locale un problema di ceto politico e dei suoi comportamenti, di responsabilità civica e politica e profondo senso delle istituzioni. Le accuse, secondo il Gip, riguardano dei comportamenti diffusi e non occasionali e questo getta un’ombra ancora maggiore sull’intera vicenda. Sia chiaro che, le accuse sono solamente accuse e la legge farà il suo corso, gli accusati potranno difendersi nelle sedi opportune, la nostra Costituzione riconosce la non colpevolezza fino a prova contraria ed è un principio sacrosanto che sempre va rispettato.