L’ALLEATO DEL COVID? L’EGOISMO

Osvaldo, Alberto e altre nostre nobili figure ci hanno lasciato per questa pandemia. Un prezzo troppo alto per Artena, sproporzionato a guardare le cifre nazionali. Eppure c’è chi riesce ancora ad essere scettico su quanto accaduto in questi undici mesi

Il nostro Paese ha lasciato un pegno enorme alla pandemia da covid che non potremo mai più riscattare. La nostra comunità ha sacrificato almeno dieci suoi nobili cittadini alla malattia, e venti volte di più sono stati gli ammalati tra prima e seconda ondata. È stato un prezzo clamoroso e doloroso, iniziato con Osvaldo che ha lasciato la moglie e quattro figli, il 3 aprile, ed è proseguito fino ad Alberto che per ultimo (speriamo davvero ultimo) se ne è andato l’otto gennaio scorso. Osvaldo e Alberto erano due ragazzi della mia generazione, con il primo ero andato a scuola insieme all’inizio delle medie, Alberto, invece, l’ho allenato. Era un portiere e come tale si comportava anche nella vita, quando saltava da un palo all’altro per stare sempre al fianco delle persone, con disponibilità e generosità. In mezzo, tra Osvaldo e Alberto, ci sono state altre donne e altri uomini, che hanno terminato il loro cammino terreno per l’infezione polmonare. Il prezzo che abbiamo pagato come comunità è stato alto, oserei dire sproporzionato. I dati parlano chiaro: in Italia sono morti causa covid il 3,5% di quelli che si sono ammalati, mentre ad Artena si è arrivati al 5%. L’esercizio numerico, però, è odioso in questi frangenti, perché dietro a ogni cifra c’è un nome, c’è una storia, un carattere, altre persone, una famiglia che ha perduto i suoi punti di riferimento. Bambini che restano senza padri o madri che restano senza mariti, nipoti privati dei nonni e generazioni intere provate da questo scempio innaturale. La pandemia è questa: un attacco di guerra allo spirito dell’UOMO, che non avuto nulla per difendersi, almeno fino ad ora, e che dovrà cominciare a farlo per evitare scenari peggiori. Eppure ci sono quelli che ancora non credono a quanto sia accaduto, quelli che pur non negando sono scettici, quelli che sono insofferenti (e indifferenti) alle regole imposte, che ne parlano come se queste imposizioni fossero state emanate da un regime totalitario, che usa la mascherina come i fascisti usavano il bavaglio o il manganello. E poi ci sono gli stolti… gli idioti…chiamateli come vi pare, quelli cioè che fanno vigilia in dodici e capodanno in venti, quelli che “non rinuncio a divertirmi, tanto io il covid non lo prendo”. Questi sono i più pericolosi, gli egoisti che non rinunciano alle loro abitudini e se né strafottono degli altri