2 APRILE. GIORNO DELLA CONSAPEVOLEZZA SULL’AUTISMO

BARBARA FONTECCHIA SENSIBILIZZA I NOSTRI LETTORI VERSO UN MONDO IN CUI LA DIVERSITA’ E’ PARTE ARMONICA DEL VIVERE INSIEME

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2007, ha stabilito che il 2 aprile diventasse la giornata mondiale dedicata alla consapevolezza dell’Autismo (ASD Autism Spectrum Disorder). E‘ per questa ragione che i più importanti monumenti del mondo, si tingono di blu. Questo colore ci ricorda che, ognuno di noi, può apportare il proprio contributo già solo conoscendo cosa sia veramente il Disturbo dello Spettro dell’Autismo. Dobbiamo anzitutto essere coscienti che l’Autismo non è una malattia ma una condizione legata ad un disturbo del neurosviluppo. L’intento dell’ONU è sensibilizzare ed incoraggiare tutti gli stati membri affinché vengano intraprese misure atte a costruire un senso di consapevolezza sociale. Questo perché, promuovere una cultura fondata sulla conoscenza, vuol dire favorire la diagnosi precoce e quindi interventi coerenti e tempestivi. Vuol dire dare maggiori opportunità in fatto di qualità della vita ai bambini con diagnosi. Vuol dire abbattere la paura ed il sospetto. Vuol dire muovere verso un mondo in cui la diversità, non solo è accettata, ma è parte armonica del vivere insieme.

Si calcola che 1 bambino su 70 abbia una condizione riconducibile alla ASD. I maschietti in numero 4 volte superiore rispetto alle femminucce. Sono bambini verbali o non verbali, consapevoli o meno, goffi o spigliati, timidi o chiacchieroni. Spesso con quozienti intellettivi sopra la media. Frequentemente assorti su interessi inusuali. Non raramente vessati ed oggetto di bullismo a causa delle loro particolarità. Sono bambini che poi diventano adulti. Gli specialisti preferiscono parlare di Autismi per indicare la varietà di caratteristiche, così ampie da far considerare ogni realtà come un caso a sé. E‘ stato infatti scelto il termine spettro per evocare la gamma di infinite sfumature intorno ad un colore. Nonostante quest’unicità, sono presenti ambiti in cui è maggiormente rilevabile il discostamento comportamentale rispetto ai neurotipici. I criteri diagnostici si basano infatti sulle variazioni in ambito comunicativo, sociale e percettivo. Proprio rispetto a quest’ultima componente, è importante far notare come i soggetti con ASD assorbano in maniera diversa le sollecitazioni del mondo esterno. Luoghi o contesti innoqui per i neurotipici, possono tradursi in un covo di stimoli difficili da gestire. Penso al sole abbagliante che entra da una finestra  e al suono della campanella. Alla confusione della mensa o al rimbombo di una palestra: contesti scolastici in cui è ancor più importante l‘attenzione dell’ambiente e l’organizzazione delle attività che devono essere gestite attraverso l’introduzione di mediatori. Sono state proprio le testimonianze di molte persone con ASD, a decrivere quali siano le condizioni che possono scatenare situazioni problema, tra l’altro accentuate se in assenza del linguaggio verbale. La relazione comunicativa, che in tali circostanze è ancora più importante, deve essere comunque alimentata. La semplice strategia basata sullo scambio di piccoli disegni dimostra come un‘immagine può valere più di mille parole. Eppure è paradossale pensare che proprio nell’ambito comunicativo, possa risiedere il genio mirabile di tanti soggetti con autismo. Nella storia hanno infatti sovvertito la modalità di comunicare. Penso ai racconti di Hans Crhistian Andersen, alla forza delle parole di Greta Thunberg nella lotta per la salvaguardia dell’ambiente. Penso alla Pop art di Andy Warrol e alla fisica di Albert Einstein, alle sinfonie di Mozart. Ecco! È allora evidente quanto il senso di perfezione legato alla tipicità possa consolidare il suo valore solo in un sistema interamente tarato su quel tipo funzionamento.