RETE SOCIALE: UNITI PER AFFRONTARE E RISOLVERE LE CRITICITA’

Un’Associazione come la Rete Sociale è una “federazione” costituita dai rappresentanti o dai delegati delle singole associazioni che operano sul territorio di Artena

Nel nostro consueto appuntamento con le associazioni del territorio di Artena, oggi incontriamo il presidente dell’Associazione Rete Sociale, Matteo Riccelli. Cos’è una rete di associazioni? Quali scopi si prefigge? “Una Rete di associazioni non è altro che una “federazione” in cui l’assemblea è costituita dai rappresentanti e delegati delle singole associazioni (non solo di Artena ma di tutto il nostro territorio) e in cui ogni socio della singola associazione aderente è automaticamente socio della Rete. Si tratta di un raggruppamento di enti diversi, con scopi sociali ovviamente diversi tra loro, ma che facendo rete si prefiggono l’obiettivo di collaborare su progetti comuni e di avere un tavolo di confronto permanente sui temi sociali e associativi del nostro territorio”. Ad Artena quando si è costituita, e grazie a chi? “Lavoriamo alla Rete da circa 4 anni ma è stata costituita ufficialmente nel 2019. Inizialmente l’idea è stata sposata da un primo nucleo di associazioni, dando vita ad incontri per capire come potevamo “unirci” a livello legale e soprattutto capire quali potevano essere i reali obiettivi verso cui tendere. Se la rete esiste oggi è grazie ai presidenti delle associazioni aderenti dal primo momento che hanno messo in gioco risorse economiche e la propria disponibilità a collaborare, e al primo presidente della Rete, Luigi Biagi, che ha avuto l’onere e la caparbietà di costituirla a livello legale e di reperire una sede per tutte le associazioni aderenti grazie al sostegno del Comune di Artena, che ci ha concesso un’immobile confiscato alla criminalità organizzata”. La vostra rete quante associazioni riunisce? “Ad oggi siamo 9 ovvero: Scout Artena, Comitato Centro Storico, Live Artena, Sbandieratori e Musici di Artena, Artena è Casa Mea onlus, associazione Genitori Artena, Ente Palio Artena, associazione Ferao, associazione Polygonal di Cori. Speriamo di ricevere ulteriori adesioni allargando il nostro raggio di azione ad altri comuni e territori”. Quali sono i progetti, i programmi che intendete attuare? “L’obiettivo primario è sempre e comunque
essere uniti e fare rete per affrontare insieme criticità e problemi del territorio e delle nostre associazioni, ma nel breve periodo abbiamo intenzione di sfruttare la sede concessa dal Comune per progetti volti alla formazione e di servizio civile, realizzare progetti volti alle fasce deboli della popolazione ma anche volti alla crescita culturale del territorio e alla sua valorizzazione turistica e artistica”. Quali sono le iniziative, gli avvenimenti che avete già realizzato? “L’emergenza sanitaria ha bloccato ovviamente anche noi sugli eventi pubblici che avevamo in programma. Durante il lockdown però abbiamo collaborato nella sistemazione del cimitero comunale e nella consegna dei buoni spesa tramite alcune associazioni affiliate, siamo riusciti a sistemare e ad aprire la Sede di Via della Torretta lo scorso agosto, in cui abbiamo attivato uno sportello a sostegno dell’emergenza abitativa grazie al SUNIA. E’ stata attivata una scontistica dedicata a tutti i soci della Rete, ed in ultimo abbiamo agito da capofila per l’iniziativa “15000 Luci Contro la violenza”. Non appena l’emergenza sanitaria si sarà attenuata attiveremo nella nostra
sede altri servizi tra cui InformaGiovani grazie al sostegno dell’associazione Polygonal. Mi preme dire che uno degli obiettivi primari era quello di “dare una casa” alle associazioni che non hanno una sede fisica, la sede della Rete è a disposizione di tutti gli affiliati per riunioni, eventi ed altre attività associative per ogni singola associazione”. Immaginavi una così grande partecipazione alla fiaccolata per Willy? “Sinceramente si, Artena sa tirare fuori il meglio di sé in questi momenti che sono ancora difficili e con fatica stiamo iniziando a superare. I fatti tragici di Colleferro, in cui siamo stati nostro malgrado coinvolti, devono farci riflettere sulle criticità nascoste e meno nascoste della nostra comunità, dobbiamo continuare a fare fronte comune contro la cultura della violenza e le associazioni devono avere un ruolo primario in questa battaglia. Dopo le manifestazioni e lo scossone sentimentale, c’è necessità di iniziare ad agire nel concreto in collaborazione con gli enti preposti, e noi saremo pronti a fare la nostra parte”. Come è nata l’idea delle 15000 Luci contro la violenza? “L’idea è nata dal presidente dell’associazione aderente Artena è Casa Mea, Cesare Bianchi, che mi ha coinvolto e subito ci siamo mossi tramite la Rete per contattare varie associazioni e reperire le autorizzazioni varie. Siamo rimasti molto felici del risultato ed è stata una serata emozionante per la grande partecipazione anche dei privati cittadini ma soprattutto per il messaggio che abbiamo lanciato nel buio. Approfitto per ringraziare pubblicamente chi ci ha aiutato sul campo ovvero Guido Vitelli che ha fatto da tramite con il Comune e le Forze dell’Ordine, Alessio Cioci, Jacopo Di Cori e Fabrizio Valeri per le riprese con i Droni e per il video che sarà pubblicato a breve, Raffaella Mele e Valentina Coculo per il supporto durantela serata”. Molte associazioni hanno partecipato, un’esperienza unica. Ti aspettavi questa entusiastica adesione? “Credo molto nel tessuto sociale di Artena, siamo un popolo a volte “difficile” ma che se si unisce può fare grandi cose. Il nostro limite è spesso non credere fino in fondo che con le nostre piccole azioni possiamo portare grandi cambiamenti nella nostra città. Vedere 28 associazioni unirsi per un piccolo obiettivo comune ci ha fatto emozionare e soprattutto ben sperare per il futuro, adesso dobbiamo continuare a stare tutti insieme, proporre altri progetti, anche più “leggeri”, e soprattutto dobbiamo continuare a dialogare e confrontarci per affrontare temi e problemi che vive la nostra città e il nostro territorio.

AMBTA CIPRIANI