EVVIVAMMARIA MARIA EVVIVA, EVVIVAMMARIA E CHI LA CREO’

Per la 291° volta, è arrivata la Festa dedicata alla Madonna delle Grazie, ritenuta da tutti i fedeli la vera Patrona della Città.
Oggi, domenica 22 maggio, non è prevista la consueta Processione per le vie di Artena, per riportare la Sacra Immagine a Santa Maria. La Statua sarà posta ancora per sette giorni nella Chiesa di Santa Croce
. La Fede Mariana che ci descrive Alberto Talone

Fin dalla Chiesa apostolica il Popolo Santo di Dio ha venerato da subito la Madre di Dio, la Vergine Maria. La Madonna è sempre stata associata alla redenzione di suo figlio Gesù, anche se oggi si discute all’interno della Chiesa Cattolica se la Madonna può dichiararsi coredentrice del genere umano, papa Francesco ha ribadito di no.
Nel corso di duemila anni di storia del cristianesimo la chiesa ha dichiarato solamente tre dogmi di fede, riguardanti la Madonna, tutto il resto è frutto di devozione e pietà popolare. Nel 431 il concilio di Efeso ha dichiarato la maternità di Maria, ossia la Theotokos, cioè Maria Madre di Dio. Nel 1850 il beato Pio IX ha dichiarato l’Immacolata Concezione di Maria. Nel 1950 il venerabile papa Pio XII ha dichiarato l’Assunzione al Cielo in anima e corpo della Madonna.
Ho voluto fare questa premessa altrimenti confondiamo quello a cui dobbiamo credere e quello per cui onoriamo con la devozione e la pietà popolare la Vergine Santissima.
Artena, fin da tempi antichissimi, ha riservato alla Madonna il giusto posto che Le spetta, prova ne è la costruzione del santuario di Santa Maria delle Letizie, che molti storici e documenti fanno risalire al VII VIII sec. d.C., anche se certamente fin dalla predicazione degli Apostoli, gli abitanti di Montefortino hanno da subito venerato la Madre di Dio.
Nel corso dei secoli, poi, questa devozione è cresciuta fino ad arrivare ai nostri giorni come la venerazione della Madonna delle Grazie.
Il culto risale già all’inizio del 1500 quando secondo lo storico Stefano Serangeli, vi era un’Immagine della Madonna dipinta sul muro sulla strada ora del Borgo, sotto il titolo delle Grazie, anche se in verità era una Madonna che allattava e quindi era la Virgo Lactantis.
Verso la fine del XIV secolo e gli inizi del XVII è presente in Montefortino la Statua a della Madonna delle Grazie la cui devozione crescerà nei secoli arrivando fino a oggi.
Quando parliamo di devozione vogliamo dimostrare qualcosa di tangibile verso un Santo o, appunto, verso la Madonna. Come si esprime la devozione? Qui possiamo distinguere vari modi: con le parole, con i gesti, con gli atti materiali. Mi ricordo da bambino, quando andavo a Santa Maria e c’era la Chiesetta, il giorno dello scoprimento della Sacra Immagine c’era tantissima gente e in mezzo a queste persone erano presenti delle donne che stavano lì per chiedere una Grazia.
Al momento dello scoprimento gridavano a squarciagola verso l’Immagine: “Grazia Madonna, Grazia”. Era una cosa che faceva venire i brividi e lo ricordo perfettamente anche se è passato molto tempo.
Il gridare, il chiedere con insistenza, non ci deve meravigliare perché un figlio o una figlia quando sono nel bisogno si rivolgono alla Madre, e così noi chiediamo a Lei, nostra Madre Celeste. E può una Madre non ascoltarci?
Noi abbiamo bisogno di dimostrare la devozione anche con i gesti: il toccare, il baciare la statua ci mette in diretta comunicazione con la Madonna, perché il bene che Le vogliamo deve essere tangibile, lo deve sentire anche con i gesti. Se noi vogliamo bene a una persona, cosa facciamo? La baciamo, gli diamo una carezza, un abbraccio che sono gesti naturali. La Madonna in quel momento La sentiamo come una persona di casa, una persona che ci vuole bene. E’ così! Un abitante di un’altra Città non può provare lo stesso affetto che abbiamo noi, è naturale: noi ci siamo cresciuti, abbiamo “abitato” con Lei.
Anche i gesti materiali fanno parte della devozione: a una persona a cui vogliamo bene facciamo i regali, e così il popolo devoto omaggia la sua Madonna con doni e rappresentazioni floreali.
Gli Ex Voto, ossia gli oggetti in oro che Le hanno regalato, i quadri in argento che Le sono stati donati, vogliono rappresentare l’affetto, il grazie. Artena, oltre a questo, ha voluto, unica nel suo genere, omaggiare la Statua con la creazione dei Cristi Fiorati, per dire: “Cara Madonna ogni anno ti offriamo questo noi artenesi, con i nostri difetti e le nostre brutture. Ti vogliamo bene, ti vogliamo dimostrare, che tu nostra Madre, sei ancora la nostra Madonna. I petali che buttiamo lungo la strada sono le nostre ansie, le nostre paure specialmente in questo periodo di emergenza, e desideriamo che tu le veda. E allora tu Madre nostra, raccoglile e presentale al tuo figlio Gesù”.
Concludo con una frase presa dal libro “Storia della Madonna delle Grazie” scritto nella metà del 1800: “Quanti sono e saranno i montefortinesi, tanti sono e saranno i devoti alla Madonna”. Evviva Maria.

ALBERTO TALONE