UN MESTIERE NUOVO CHE E’ VECCHIO COME IL MONDO

Influencer: figura in grado di influenzare, in senso positivo, i potenziali clienti di un prodotto o servizio semplicemente parlandone o raccomandandolo

Un Influencer è una figura in grado di influenzare, in senso positivo, i potenziali clienti di un prodotto o servizio semplicemente parlandone o raccomandandolo. Il meccanismo, è ben più vecchio degli ambienti digitali: opinion leader, trend setter, testimonial sono gli antenati degli influencer e hanno da sempre sfruttato l’influenza sociale per incidere sulle scelte di un gruppo di riferimento. Si decide di acquistare un prodotto consigliato da un influencer perché ci si fida di lui e del suo giudizio, per affinità di gusti, interessi, stili di vita. Si diventa influencer avendo una community affezionata, con cui si interagisce attivamente, da cui si è considerati un modello di riferimento o una figura di fiducia. Ci sono agenzie che fanno da ponte tra le aziende che hanno budget da investire e i potenziali influencer, infatti, scegliere l’influencer giusto è fondamentale per poter avere ritorni concreti. Si diventa influencer in virtù di una serie di caratteristiche personali: le capacità di persuasione, mantenere relazioni sociali proficue, essere riconosciuti come professionisti o esperti in un determinato campo. Ci sono diversi tipi di influencer: gli esperti di settore, che se esercitano una certa influenza nella scelta di prodotti o servizi è proprio per la propria competenza tecnica; gli attivisti, che vantano, conoscenze e saperi specifici in un determinato campo su materie di interesse pubblico-sociale; chi detta la moda o gli anticipatori di tendenze, figure a cui piace appunto essere sempre aggiornati sulle novità e che sono tra i primi ad adottarli; i personaggi famosi, che possono influenzare abitudini e scelte di consumo non tanto in virtù di una precisa competenza, quanto perché rappresentano nella maggior parte dei casi un modello d’ispirazione. Un’altra distinzione importante, ha a che vedere con la dimensione della community dell’influencer. Ci sono macro influencer, in genere quelli famosi e che hanno molti seguaci o un’audience vasta, e micro influencer e nano influencer che puntano, più alla nicchia. Le strategie, nel caso in cui si coinvolga un nano influencer o in cui si abbia a che vedere coi macro influencer, sono diverse e spesso sono gli obiettivi a essere diversi: un’azienda che voglia investire in influencer marketing, deve valutare di volta in volta a che tipo di influencer affidarsi e cosa chiedergli di fare. È un falso mito, del resto, che guadagnare come influencer sia facile e non richieda grande fatica. Il lavoro quotidiano di queste persone, professioniste almeno, è un lavoro sì di creatività ma, anche, di programmazione, strategia, community management. Dopo il brief iniziale con l’azienda o il soggetto con cui si intende collaborare, nella maggior parte dei casi è proprio l’influencer che individua un piano editoriale e la tipologia di contenuti più adatti per la sua community. Se c’è un vantaggio nell’influencer marketing, del resto, è che raramente è percepito come invasivo o disturbante: l’efficacia dei messaggi di un influencer, in altre parole, deriva dal fatto che è considerato spontaneo, genuino, come se marchi e prodotti o servizi che questo consiglia non possano che essere oggetto di una scelta personale e spontanea appunto. Accettare collaborazioni con brand che si apprezzano davvero e i cui valori e messaggi sembrano in linea con la propria immagine, così, è un buon punto di partenza. Ogni contenuto, però, deve essere pensato per conservare e trasmettere questa spontaneità. A seconda del tipo di accordo chiuso con l’azienda, comunque, l’influencer si occupa personalmente di realizzare i contenuti, collaborando infine al bisogno con altre figure professionali: fotografi, video maker, eccetera – e occupandosi della diffusione sui canali social. I compiti dell’influencer, però, non sono ancora finiti: se si tratta di micro e nano influencer, gestire la community è essenziale per assicurarsi quel rapporto diretto e fiduciario che è alla base stessa dell’influencer marketing. Per diventare un influencer la prima cosa da coltivare è la reputazione. Non bisogna solo circondarsi di follower e postare contenuti interessanti, ma anche leggere le risposte, dialogare con gli amici in modo da coinvolgerli nelle discussioni, rispondere alle richieste e dare consigli. Solo in questo modo i follower cominceranno a considerare l’influencer come un vero contatto importante e a lasciarsi influenzare dal suo parere. L’influencer può quindi essere una vera e propria professione nel settore marketing e come tale va affrontata in modo serio e professionale. Affidare la diffusione dei propri contenuti ad un buon influencer può significare il successo per una campagna di marketing online, con ottimi risultati dal punto di vista dell’aumento delle visualizzazioni e dei contatti e con costi molto ridotti rispetto alla pubblicità tradizionale. In Italia sono quasi 50 milioni le persone online ogni giorno, e 35 milioni sono attive sui canali social, vale a dire più del 58% della popolazione.