UN PAESE CHE ASPETTA SOLO DI CAMBIARE

COSA E’ CHE TIENE INSIEME QUESTO GRUPPO DI CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA FORMALE, VISTI L’INEFFICENZA AMMINISTRATIVA, LA MANCANZA DI UN PROGETTO DI PAESE, IL DISTACCO DEI CITTADINI ESAUSTIO E SFIDUCIATI, LA TOTALE CECITA’ NEL NON VEDERE L’ASSENZA DI VITA SOCIALE, CIVICA E CULTURALE NEGLI ULTIMI TEMPI

Ad Artena il tempo scorre, l’estate è andata via con le sue giornate roventi, l’autunno comincia a far sentire il primo freddo, solo una cosa resta sospesa, la malinconica condizione del Comune, che per scelta dell’amministrazione si trova bloccato e senza futuro, se non un grigio tirare a campare attaccandosi a ogni tipo di appiglio. Cosa è che tiene insieme questo gruppo di consiglieri di maggioranza formale – perché quella sostanziale non ce l’hanno – visti l’inefficienza amministrativa, la mancanza di progetto di paese, il distacco dai cittadini esausti e sfiduciati, la totale cecità nel non vedere l’assenza di vita sociale, civica e culturale negli ultimi tempi? Certo, qualcosa li cementa oltre ogni logica resistenza, perché stanno ‘strappando’ molto rispetto alle regole e procedure consiliari, certamente il più eclatante degli ‘strappi’ è il voto tracotante di un vice sindaco esterno al Consiglio Comunale: ovviamente tale tracotanza se l’accolla tutto il gruppo che lo sostiene, in primis il Presidente del Consiglio Comunale. Li cementa forse la volontà di usare quei 5 milioni che il ministero dell’Interno gli ha dato, perché Artena risultava essere abbastanza disastrata? Forse pensano che asfaltando le strade (tra l’altro da verificare se quelle che stanno asfaltando rispondono a un criterio di priorità e necessità) riescono a farsi la futura campagna elettorale così potranno dire ai cittadini della gran cosa fatta? Tutte domande legittime vista la caduta dei livelli di qualità della vita di Artena, di un Comune che non riesce ad avere uffici ben organizzati per dare risposte ai cittadini, un Ufficio Tecnico sfibrato che non riesce a soddisfare le esigenze dei Tecnici locali, con forti ricadute negative sui lavori da iniziare e anche dei lavori che rientrano nel Bonus 110%. Addirittura qualcuno ben informato, lascia trapelare che potrebbe rientrare nel suo ruolo il Sindaco Felicetto Angelini, e tutto questo dilatare sui tempi dell’approvazione del Bilancio di previsione, non servirebbe ad altro che a incrociare i tempi della sua, diciamo, restituzione alla funzione di Sindaco. Possibile che sono così bravi ad organizzare questa melina per arrivare a dama? Ammettendo che ciò avvenga, e personalmente non lo crediamo per niente, certo non sarebbe un granché avere un Sindaco che rientra nel suo ruolo avendo ancora delle ipotesi di reato legate al ruolo che svolgeva. La logica dice che no, questo molto difficilmente avverrà, ma gli amministratori pensano di sì, in fondo pensano anche che un non-consigliere può fare il consigliere votando; quindi possono benissimo pensare tante cose anche in contraddizione tra loro o che vanno contro la logica. Allora forse si comincia a capire perché ad Artena serve un cambio radicale: potrà avvenire tra alcuni mesi, o tra due anni, ma è indispensabile un cambio culturale per la guida del paese, perché questi amministratori sono rimasti indietro sotto tanti punti di vista. Oggi la cittadina ha bisogno di un modo diverso di fare politica amministrativa ed è necessario che una Visione di paese emerga con forza e diventi maggioranza nel paese. L’ultimo capitolo imbarazzante – per chi sa imbarazzarsi – è stata la vicenda dei Beni Comunali da mettere in vendita (dicono alienabili). Ora, diciamo che incaricare dei tecnici (il Cep, ente attualmente con problemi di natura finanziaria) di redigere una lista di Beni Comunali vendibili e poi inserire quella lista, senza controllare cosa ci sia dentro, in una delibera di giunta approvata, è qualcosa di non commentabile, è una pesca a strascico dei Beni da vendere o da mettere in vendita. E questi dovrebbero guidare questo paesello? Dell’ex Granaio non diciamo niente, ne abbiamo parlato abbastanza, ma la domanda semplice da farsi è: perché si è stilata una lista di Beni Comunali da mettere in vendita? Forse perché l’amministrazione Angelini/Talone ha prodotto un bel po’ di debiti? Eh sì, sembra proprio di sì. Quanto hanno detto e scritto su questi problemi finanziari? Comizi e manifesti, raccontando ai cittadini che non c’erano debiti. Invece è accaduto come alla povera Grecia, quando la TROIKA le fece vendere anche il porto del Pireo ai cinesi per far quadrare i conti. A noi è toccato il Commissario ad Acta (io che non conosco il latino mi son dovuto informare per capire che funzione ha), che ha fatto stilare due pagine di fogli excel di Beni per appianare la gestione della consiliatura Felicetto/Loris. Vedremo nel prossimo Consiglio Comunale lo stato della situazione finanziaria del Comune, guidato ormai da sette anni dalla coppia Felicetto/Loris: se, come sembra, hanno prodotto un bel po’ di debiti sulle spalle dei cittadini, quasi quasi ci vorrebbe una ClassAction cittadina nei loro confronti; sicuramente non si può fare, però si può benissimo mandarli a casa alle prossime elezioni quando queste ci saranno. Artena deve lasciarsi alle spalle qualsiasi amministratore produca debiti e poi vende i Beni comunali per ripianare il Bilancio; oppure non rispettosi delle regole basilari della democrazia rappresentativa, come un viceSindaco esterno che non può votare in Consiglio Comunale, invece lo ha fatto, con il consenso del Presidente del Consiglio Comunale. Questo basta e avanza per dire loro che non meritano il ruolo che rivestono, forse non ne capiscono il valore rappresentativo e istituzionale. Proposta per il consiglio comunale che uscirà dalle future elezioni (tra mesi o due anni): il Presidente del Consiglio Comunale dovrà essere espressione della minoranza, come garanzia di un buono e regolare funzionamento del Consiglio stesso. Non bisogna aver timore di sgambetti, o bastoni fra le ruote, perché solo chi ha la forza delle Idee e di un Progetto Ampio, può cambiare e guidare bene questo paese. Chi avrà l’onore e l’onere di avere la maggioranza dovrà avere anche una giusta visione della democrazia e del fondamentale ruolo che deve avere l’opposizione e riconoscerglielo. Solo cosi la dialettica Istituzionale e Politica sarà fruttuosa e feconda per la Città. Qualcuno dirà, parli come se la consiliatura fosse finita, vero, non è finita nei fatti, ma politicamente è terminata. Non sappiamo quanto durerà il suo tramonto, ma è nel pieno della stagione che volge all’Inverno. Nel frattempo sarebbe bene divulgare qualche informazione ai cittadini su cosa è scritto in quel documento di previsione che dovrà essere discusso e poi votato in Consiglio Comunale tra qualche giorno. Quando il governo nazionale si appresta a portare in parlamento la legge di Stabilità (ex legge finanziaria) nei giornali se ne comincia a parlare un paio di mesi prima, sarebbe il caso di farlo anche qui ad Artena, cominciare a parlarne nei canali informativi che abbiamo. Altrimenti i cittadini arrivano al Consiglio Comunale e non sanno niente di quel che si discute, lo apprendono in quel momento e non va bene. Non pensiamo ci sia un segreto istituzionale, quindi un po’ di informazione per i cittadini può far solo che bene. La politica artenese si cambia, cambiando anche le abitudini dei rappresentanti.

Renato Centofanti – Gioia De Angelis