LA PAROLA AI CITTADINI CHE CHIEDONO LE ELEZIONI AD ARTENA

UNA IMPORTANTE ASSEMBLEA CITTADINA SI E’ TENUTA IL 27 NOVEMBRE SCORSO AL PALAZZACCIO PER AFFRONTRARE LA SITUAZIONE AMMINISTRATIVA E POLITICA DELLA CITTA’

I rappresentanti delle minoranze in consiglio comunale hanno voluto incontrare i cittadini per confrontarsi su come procedere, per affrontare la situazione amministrativa e politica della cittadina. Sono stati protagonisti i cittadini intervenuti, con interventi accalorati, appassionati, arrabbiati e riflessivi.

Hanno preso la parola cittadini di varia età e ruolo sociale, tutti si sono mostrati delusi e amareggiati per la condizione di abbandono e malgoverno di Artena. La delusione per questo lassismo diffuso, l’indignazione civile nei confronti di amministratori dell’ex maggioranza che stanno lì a dispetto dei cittadini, e che non ritengono di dare le dimissioni vista l’inutilità dello stare in consiglio comunale, è una sentenza di condanna civile senza appello che viene dai presenti, e aggiungo da gran parte dei cittadini di Artena. Sono intervenuti: il sindacalista Angelo Calicchia; Franco Lucidi, pensionato con una lunga militanza nel partito socialista, che ha fatto un intervento appassionato sulle disfunzioni dell’amministrazione e dicendosi disposto ad andare in piazza per scuotere questo torpore cittadino; poi Paolo di Giorgio, cittadino di adozione che elenca le disfunzioni dei servizi, l’incuria delle strade e le discariche a cielo aperto, e denuncia una situazione di assenza diffusa e di illegalità. Di Giorgiofa notare che in tante parti d’Italia, alla carenza di personale di controllo, spesso si sopperisce con cittadini pensionati e non, che possono svolgere molte mansioni di appoggio nel controllo del territorio. È intervenuto Alessandro Coltrè, attivista politico e promotore di iniziative culturali, il quale ha fatto un intervento di denuncia di una maggioranza che curava solo i propri interessi di bottega e se ne infischiava quando per mancanza di una farmacia i cittadini erano costretti ad andare nei paesi vicini a comprare le medicine per curarsi; non ultimo ha messo in rilievo che la politica va fatta a viso aperto nelle piazze, cercando di smuovere l’abitudine di chiedere ad amici e parenti come votare e chi sostenere, mentre ci vorrebbe una maggiore consapevolezza nella scelta di rappresentanti e una maggiore partecipazione dal basso. Anna Mastrangeli, cittadina appassionata e indignata, chiede con forza le dimissioni del sindaco  e dei consiglieri di maggioranza. Davide Corsetti mette l’accento sulle abitudini cittadine a non partecipare alla vita politica, e individua in questo una carenza che non permette alla cittadina di crescere:porta ad esempio le ultime elezioni dove persone di qualità hanno preso pochi voti perché i voti vengono dirottati in base a conoscenze e clientele e non in base alla qualità dei candidati, quindi chiede una maggiore partecipazione dal basso per cambiare le cose. Poi prende la parola chi scrive, e cerca di portare il discorso oltre lo sfogo di una situazione misera e grigia, per guardare al futuro, dopo aver ricordato a Latini Erminio e Silvia Carocci di aver commesso un grande errore nel non formare una lista unica ed aver regalato una vittoria immeritata alla lista di Felicetto Angelini. Ho sviluppato un discorso verso il futuro, tenendo ferma la realtà artenese e su di essa agire, aprendo una fase costituente  per una lista che parta da una Visione di come vogliamo Artena tra 10 anni, e su quella visione proporre un Progetto e un Programma, incarnati in persone che sappiano far vivere quel Progetto dentro alla cittadina, sia al Centro che nelle Contrade, portando avanti il Progetto con capacità di divulgazione e coraggio nell’affrontare le difficoltà che ci saranno. Ancora, mettendo in rilievo che l’opinione pubblica cittadina è poco informata e disincantata, non dobbiamo vederla come una debolezza ma, la contrario, su quell’opinione pubblica si deve lavorare e relazionarsi; sapendolo fare con onestà e serietà, quella stessa opinione pubblica può diventare la forza per cambiare le cose. È una sfida e per questo serve coraggio. Poi è la volta della poetessa Martina Germani che, un po’ delusa da esperienze del passato dove con altri giovani hanno tentato qualcosa di nuovo, non avendo avuto buon esito, ha qualche dubbio su un possibile riscatto cittadino. Però sente la voglia di mettersi in gioco e provare ancora a fare qualcosa per il paese di cui è figlia e che ama.

Alla fine è la volta dei consiglieri comunali di opposizione, i quali volevano ascoltare i cittadini. Erminio Latini dice alcune cose relative alla necessità di riportare alla gestione comunale, alcuni servizi appaltati a società esterne, CEP, gestione dei lumini votivi del cimitero, illuminazione pubblica, e l’importanza di un piano regolatore fondamentale per lo sviluppo cittadino. Ultima interviene Silvia Carocci, che rappresenta la lista di minoranza più numerosa: elenca le deficienze dei servizi offerti ai cittadini, chiede ai cittadini di richiedere personalmente ai consiglieri di maggioranze di dare le dimissioni per permettere al paese una rigenerazione attraverso le elezioni. Informa i presenti che proporrà ai consiglieri di maggioranza di firmare le dimissioni insieme con le opposizioni per far decadere immediatamente il consiglio comunale, per accelerare la via alle elezioni.

Ora una riflessione da chi scrive su un giornale online va fatta, a margine dell’assemblea nel suo complesso e delle dichiarazioni finali di Erminio Latini e Silvia Carocci.

Ho notato una indecisione nel decidere una strategia chiara, una difficoltà ad essere protagonisti con decisioni nette e chiare e direi anche provocatorie. Ritengo la frase di Silvia Carocci, che ritengo ancora la leader di una possibile lista di riscatto cittadino, che dice: ‘le dimissioni della minoranza non cambiano niente’, una frase debole, tutta piegata su una azione politica di regole e regolette, norme e basta. La politica cara Silvia è di più! È, a volte, rischiare una sconfitta personale, per vincere per il paese.

Come puoi essere cosi ingenua da pensare che i consiglieri di maggioranza siano d’accordo a sottoscrivere le dimissioni con i consiglieri di minoranza, quando da alcuni anni c’è una feroce lotta politica tra maggioranza e opposizione? Non è cosa da essere pensata né ipotizzata.

Potete scegliere, Voi consiglieri di opposizione,  tra una conservazione dello status quo,nebbioso e uggioso che niente dà ad Artena, e una scelta che ha certamente delle incognite, le dimissioni unilaterali. Vi faccio notare che, con tale atto, mettereste sotto i riflettori pubblici, l’operato negativo, abborracciato e lacunoso dell’ex Prefetto Piantedosi, ora Minsitro dell’Interno, voluto in quel posto dal segretario della Lega Salvini.

Noi cittadini, compreso io che scrivo su AltraArtena, facciamo valutazioni da cittadini arrabbiati, delusi, a volte sconfortati, ma certamente decisi ad operare un riscatto cittadino. Facciamo anche pressioni legittime su di Voi, che abbiamo sostenuto nelle elezioni precedenti, ma certamente sta a Voi decidere cosa fare del mandato che avete ricevuto dai cittadini artenesi che rappresentate. La notte può essere lunga, ma avete il dovere di decidere chiaramente cosa fare e prenderne le responsabilità.

Di tutte le parole che oggi sono state dette, tutte molto condivisibili, quelle che più mi hanno colpito sono di Franco Lucidi, anni 83, ‘se c’è da andare in piazza io ci sono’; e di Anna Mastrangeli ‘ve lo dico all’artenese, perché site più cafuni de mì, ve ne tenite da ì!’.  Quanto coraggio in queste semplici parole!

In politica serve cultura, oratoria, strategia, tattica, ma senza il coraggio non si va da nessuna parte.

Prima della chiusura dell’assemblea l’ex sindaco Erminio Latini ha dichiarato e messo per iscritto su un foglio, le sue dimissioni da consigliere, chiedendo agli altri consiglieri di minoranza che decidessero cosa fare. Il gesto di Latini pone agli altri una scelta, da tale scelta e decisione, dipenderà il futuro delle liste di opposizione e sicuramente anche la fase costituente per la creazione di una lista civica cittadina di riscatto sociale, amministrativo, legale, e civile.