UBI ERIT BIBLIOTHECA FRANCISCANA

ARTENA DOVE SARA’ LA BIBLIOTECA DEI FRATI?

Dopo il ritrovamento del graduale miniato trafugato dalla biblioteca Francescana del Convento vogliamo raccontarvi la storia di quel luogo

Dopo il ritrovamento del graduale miniato del 1633 di Montefortino (Artena) in una casa d’aste a Firenze, trafugato dalla biblioteca Francescana di S. Maria di Gesù, voglio raccontarvi qualcosa sulla biblioteca e della sua lunga storia.
C’era una volta, (inizio il racconto con la tipica espressione utilizzata nell’introduzione delle fiabe).. C’era una volta, tempo fa una bellissima biblioteca ricca di libri e prestigiosi volumi antichi e manoscritti. Questa fu voluta soprattutto per le insistenze di padre Girolamo Bucci (Girolamo da Montefortino) che la realizzò ampliando un’ala del convento francescano, dove una volta c’era un fienile, sopra il coro della chiesa di S. Maria di Gesù. Lo stesso padre Girolamo la rifornì di libri, di manoscritti e incunaboli, e dopo che fu eletto il 10 novembre 1707 nel capitolo provinciale di Frascati ministro provinciale, l’arricchì ancora con opere filosofiche e teologiche e con i migliori libri Scotisti che al suo tempo esistevano, creando così una bellissima biblioteca ricca di opere pregevoli che gli stessi frati in seguito, avevano la premura di adeguarla alle esigenze degli studiosi che volevano consultarla. Una cinquantina di queste opere, rare e pregevoli, difficilmente reperibili nelle più grandi biblioteche di Roma, furono anche prese in prestito dalla commissione scotista con sede nel Pontificio Ateneo Antoniano di via Merulana a Roma. Nella biblioteca si conservavano gelosamente tutti i manoscritti di p. Girolamo da Montefortino, i manoscritti di Stefano Serangeli riguardanti la storia di Montefortino e la Selva Genealogica con notizie riguardanti le famiglie di Montefortino fino agli inizi del XVIII secolo e documenti vari sulla fondazione del convento. Ma come ogni fiaba, ci sono momenti belli e momenti brutti, e il primo di questi brutti momenti fu quando Napoleone Bonaparte, con decreto imperiale del 13 settembre 1810 fece chiudere i conventi e requisire libri e opere d’arte custodite nel loro interno. Quattro anni dopo, nel 1814, caduto Napoleone, i frati poterono riavere i loro beni e tornare nel convento. Un secondo brutto momento è ricordato nel manoscritto “cronache del convento di Montefortino (1847- 1810) riportato nelle memorie di Padre Benigno da Montecomprati. (anche questo manoscritto era conservato nelle biblioteca francescana) dove racconta la presenza di Garibaldi con le sue truppe a Montefortino tra il 18 e 19 Maggio 1849. Scrive p. Benigno:…-il convento fu abbandonato per paura dai frati e quando vi ritornarono nel mese di Luglio trovarono il convento che era stato manomesso e depredato di ogni cosa dalle truppe Repubblicane, ma più ancora dai paesani…la libreria soffrì di notevoli danni, e vi furono rubate le opere migliori oltre un buon numero di mutilate…(fogli di libri ). Una ventina di anni dopo il terzo brutto momento.
Il 7 Luglio 1866, con regio decreto n.3036, vennero soppresse le corporazioni religiose, al decreto fece seguito il relativo regolamento di esecuzione approvato il 21 Luglio 1866 n. 3070. e l’articolo 24 del Regio decreto sanciva:“I libri e manoscritti, i documenti scientifici,gli archivi, i monumenti, gli oggetti d’arte o preziosi per antichità che si troveranno negli edifici appartenenti alle case religiose e agli altri enti morali colpiti da questa o da precedenti leggi di soppressione, si devolveranno a pubbliche biblioteche o a musei nelle rispettive province, mediante decreto del ministro dei culti, previ accordi col ministro della pubblica istruzione”
Con l’occupazione di Roma da parte delle truppe Italiane (20 Settembre 1870) e l’unione dello stato della chiesa al resto dell’Italia, anche il convento di Artena subì per legge la sorte di tutti gli altri istituti religiosi presenti in Italia. Al sequestro e all’incameramento del patrimonio librario e artistico posseduto dagli ordini religiosi del nostro territorio fu preposto commissario governativo Ettore Novelli di Velletri, uomo politico e poeta, che era anche stato prefetto della biblioteca di Velletri. Nel 1873 Novelli venne anche nella biblioteca francescana di Artena e prima della chiusura del convento sequestrò e registrò tutti i documenti, libri e suppellettili presenti. Fu allora che sui 4800 volumi conservati nella biblioteca, fu apposta la scritta “Commissario Governativo Ministro Della Istruzione Pubblica Del Regno D’Italia” Il tutto mediante un timbro tondo metallico con intorno la sigla con lettere puntate M.D.I.P.D.R.D.I. ed al centro del timbro C. G. Dichiarando da quel momento che la biblioteca era dominio dello stato, e a nulla valsero le energiche proteste dei frati e del padre guardiano. E cosi, la biblioteca francescana, che era considerata tra le più prestigiose, dopo poco più di 160 anni, non apparteneva più ai frati, e non sappiamo se fu spostata in altro luogo o rimase nel convento, ma in custodia del comune e del sindaco di allora, come era successo già in altri conventi. Qualche anno più tardi, ci fu la possibilità di riavere i beni del convento sequestrati compresa la biblioteca, ed il padre guardiano, superiore del convento di allora, p. Tito Latini (fratello di don Paolo Latini parroco di S. Croce), con il valido aiuto dei suoi parenti facoltosi, la riscatto con la somma di 100 lire e la rifornì di nuovi scaffali e nuovi libri. Dopo questa nuova sistemazione, nel 1881 nella biblioteca fu celebrato il capitolo provinciale per la nomina dei superiori locali, con la presenza di p. Luigi da Parma, padre generale di tutto l’ordine Francescano. Lo storico avvenimento era ricordato in una lapide murata nella biblioteca, purtroppo andata perduta, con il terremoto avvenuto alle ore 7,55 del 13 gennaio 1915, in una mattinata rigida dal cielo terso. La scossa fece crollare una parte del convento ed anche la biblioteca subì molti danni. Fortunatamente, con l’aiuto degli abitanti di Artena e del clero, la biblioteca e la parte distrutta del convento furono restaurate rapidamente ed il 29 Maggio 1915 suonarono nuovamente le campane a festa. Dopo i restauri e la riapertura della biblioteca, venne visitata il 2 Agosto dello stesso anno dal principe Barberini che ne rimase ammirato per la quantità e qualità dei libri presenti. Passarono ancora una trentina di anni, arrivo anche ad Artena il secondo conflitto mondiale. Il 24 Gennaio si presentarono al convento ufficiali e soldati tedeschi e occuparono tutti i locali della comunità Francescana. I libri e i manoscritti della biblioteca, con il consiglio del padre provinciale, furono portati a Roma, a S Francesco a Ripa dove rimasero per una trentina di anni, ma poi furono riportati ad Artena e risistemati nelle biblioteca del convento, dove erano ancora presenti nel 2015 quando fu aperta al pubblico per una visita guidata. Purtroppo, tutti questi spostamenti, hanno anche portato alla dispersione di molti volumi della biblioteca tra cui anche quello trovato a Firenze in una casa d’aste. Ed oggi, da quando il convento francescano di Artena, dopo quasi 400 anni, è stato chiuso, e i libri non si sa che fine hanno fatto.
Se sono rimasti ad Artena chiusi nella biblioteca o spostati in un altro luogo. Ma dove?