LA PASSIONE E’ LA GUIDA DI OGNI BOTTEGA

UN ARTIGIANO ALLA VOLTA. UNA RUBRICA DI BARBARA FONTECCHIA CHE DI VOLTA IN VOLTA ANDRA’ A INTERVISTARE UN ARTISTA DEL LUOGO

Quando oggi si parla di artigianato non si può farlo né con i toni nostalgici legati al passato, né nell’esclusiva dimensione tecnologica. Parlare di artigianato vuol dire parlare della città e della sua dimensione sociale, della capacità di mantenere un filo diretto tra chi produce e chi consuma, in uno scenario carico di elementi simbolici e culturali che consolidano il senso di identità. Da sempre se dico:”città” indico un tessuto architettonico ed urbanistico conformato sulle sue funzioni e sulle sue attività. Le botteghe artigiane, all’interno della mura, hanno svolto il ruolo di presidio sociale e sono state capaci di dare o sottrarre valore al territorio, rendendolo poco banale ed offrendo l’opportunità di scorgere quella che ho più volte definito “l’anima dei luoghi”. Questa prerogativa oggi può connotare più che mai il rapporto bottega-città. Veniamo a noi. Calare Artena in questo scenario vuol dire mirare a realizzare una sceneggiatura che si anima da quelle attività che sanno di storia, cultura, tradizione e soprattutto autenticità. Sono convinta che il rilancio del centro storico debba passare da qui. Anche il più caratteristico dei borghi per attrarre deve calamitare attraverso le attività che danno forma alla sua materia centenara. E’ così che il saper fare diventa lo strumento che unisce il passato al presente e che può far guardare qualitativamente al futuro. Se si vuole riconnotare la città è indispensabile immaginarla immersa in attività vivaci da cui oltre che permeare l’esperienza umana si può trarre occasione di incontro e di confronto. Se si è veramente bravi a rimettere insieme questi elementi si può anche sperare di mettere segno + a quella fetta di economia legata al territorio.
Ad Artena le botteghe artigiane hanno abbandonato il centro storico. Anche nel nuovo nucleo urbano sono defilate. Tuttavia in questo paese sono molte le persone che detengono la sapienza del saper fare custodendo i saperi consolidati negli anni, arricchiti attraverso l’esperienza e spesso adeguati alle nuove tecnologie in un rinnovamento della loro manualità. L’elemento che non abbandona mai un artigiano resta la passione. Un manufatto artigianale porta con sé, per sempre, l’essenza di chi lo ha forgiato. Convinta del valore culturale ed economico dell’artigianato, consapevole delle potenzialità dei vari elementi consolidati sul territorio, cosciente della complessità di un progetto di valorizzazione di questo tipo sia per l’aspetto politico che urbanistico, mi limiterò a fare ciò che mi è consentito fare dalla postazione di questo periodico. Far conoscere e far parlare quegli attori che forse aspettano di essere scritturati nell’interpretazione di un’Altra Artena. Per questo dal prossimo numero, sperando nella disponibilità degli stessi, inizierò un viaggio che unirà il ricordo dei protagonisti alle prospettive verso il futuro. Cercherò inoltre di dare considerazione a realtà sconosciute, soprattutto ai residenti ventuti da fuori nel tentativo di accrescere la consapevolezza di un partimonio culturale comune che contribuisce a cementare il senso d’identità di una comunità.