ALLARGATE LE BRACCIA VERSO LA CARITAS

ABBIAMO ASCOLTATO I RESPONSABILI DEL GRUPPO DI ARTENA CHE CI HANNO PARLATO DEL LORO LAVORO, DELLA LORO OPERA, MA ANCHE DEI LORO DESIDERI. “C’E’ DA FARE DI PIU’ PER QUESTO TERRITORIO ED E’ NECESSARIO L’AIUTO DI TUTTI”

Il nostro giornale fin dalla sua nascita, ha posto sempre in evidenza l’aspetto socio-economico in cui versa una parte della nostra popolazione. Lo abbiamo fatto ascoltando don Cristian Medos, che era più vicino di altri alle situazioni mortificanti e oggi lo facciamo attraverso le voci della Caritas parrocchiale. Abbiamo voluto ascoltare con attenzione i rappresentanti Caritas di Artena: Rosaria Martorana che è la responsabile del gruppo, Rosita Mele, Maria Abbafati, Cinzia Romagnoli, Patrizia Candela, Nello Ranieri, Patrizia Prosperi e Patricia Conde Tomè, Rosa Rossi, Anna Luzzi, Angela Rovitelli, Assunta Latini, Maria Grazia Rossi.
La Caritas di Artena – hanno esordito – è un elemento fondamentale nella vita sociale della Città. Infatti, in molti, ci identificano con quelli che danno il pacco viveri o il vestiario, in concreto, invece, la Caritas è molto di più, fa molto di più. Il cuore di tutto il nostro lavoro è essenzialmente il centro di Ascolto, dove si accoglie la persona in difficoltà e dove si effettua una prima valutazione anche quella del comportamento familiare. Si valuta lo stato economico e sociale e i disagi eventuali che possono essere definiti dalla mancanza di lavoro del capofamiglia, ma anche da situazioni gravi che possono essere dovute alle malattie. Per effettuare questa verifica è necessario un controllo attento della documentazione compresa la dichiarazione ISEE”.
Ma quante sono le famiglie di Artena che si rivolgono a voi?
I nuclei familiari sono oltre settanta, e di questi molti sono artenesi con una componente abbastanza evidente di famiglie straniere. La cosa che più ci preme sottolineare è che queste famiglie sono solo la punta dell’iceberg, nel senso che il mondo del disagio artenese è praticamente sommerso”.
Si parla, dalle indagini che ha effettuato il nostro periodico, di almeno il doppio delle famiglie in difficoltà economica, anche se crediamo siano ancora di più. Il disagio, inoltre, non è solamente quello economico: vi sono casi di famiglie che economicamente riescono tranquillamente ad arrivare alla fine del mese, ma che al loro interno hanno situazioni di disagio giovanile che per la famiglia è un fardello ben più pesante di una condizione economica a cui si può sempre porre rimedio.
Noi vorremmo intervenire anche in questi casi – hanno proseguito i rappresentanti Caritas di Artena – però non avendo una figura professionale di supporto nel gruppo non possiamo andare oltre. E’ certo, però, che appena entriamo a conoscenza di qualche situazione spinosa lo facciamo presente alla Caritas Diocesana”.
La sede della Caritas di Artena è al Palazzaccio, nella Casa Parrocchiale, dove ogni martedì mattina viene dedicato alla consegna dei pacchi viveri e vestiario, ma anche all’accoglienza e al centro di ascolto.
Ci facciamo in quattro per fare tutto. Lo facciamo davvero con passione e determinazione, però sarebbe bello se ci fossero altre figure che desiderano entrare nel gruppo, allargarlo, partecipare e condividere
Cosa è necessario fare per entrare nella Caritas di Artena?
Innanzitutto veniteci a trovare al palazzaccio, da quel momento inizia un percorso di formazione opportuno a darci le basi per poter avere un contraddittorio bilaterale con chi ha bisogno di noi”.
A proposito di questo, ci sono, invece, esterni al Vostro gruppo che vi aiutano anche finanziariamente?
Noi abbiamo giornalmente un carrello della spesa all’interno del supermercato TOP, all’Eurospin, ci sono anche alcuni benefattori esterni che ci aiutano in modo considerevole. Il Forno D’Elia, ci rifornisce di pane e pizza che distribuiamo il martedì mattina. L’aiuto più grande però arriva dalla parrocchia e questo aiuto ci permette anche di intervenire per il pagamento delle bollette. Ci aiuta moltissimo anche la FEAD l’associazione europea che aiuta gli indigenti. Inoltre facciamo la raccolta e la consegna vestiario il lunedì e il mercoledì e se ne occupa la nostra Patrizia Prosperi”.
Adesso abbiamo un obiettivo natalizio – continuano le responsabili delle Caritas – quello di venire incontro alle necessità delle parrocchie: lo faremo con i mercatini artigianali e prodotti realizzati da noi come dolci, pasta fresca, biscotti, ecc. Per fare questo coinvolgeremo tutti i gruppi presenti nella Parrocchia e le loro famiglie. Cercheremo di perseguire l’immagine di carità che è insita nel nostro gruppo e porteremo doni al Centro Storico. Una serie di iniziative, insomma, che amplificheranno il volontariato, la solidarietà, la condivisione, l’incontro, l’amore per il prossimo”.
Non è poco quello che realizza il gruppo Caritas di Artena, eppure siamo certi che si può fare sempre meglio.
Non ci dispiacerebbe, ad esempio, avere nel nostro interno uo psicologo che ci permetta di aiutare meglio le persone che si rivolgono a noi, che sia un punto di riferimento per le tante situazioni che ci capitano e che a volte ci lasciano senza fiato e senza parole”.
A conferma che il disagio di questa città è palpabile e non solamente in ambiti economici
Certo che se arrivano situazioni di difficile gestione, sappiamo però indirizzare nei centri giusti e alle persone adeguate, anche se le persone hanno diffidenza ad esprimersi, un poco per vergogna, un poco per ritegno. Se potessimo formare una rete d’intervento, sarebbe un passo importante, seppur non definitivo, alla lotta all’indigenza e al disagio”.
Per fare questo, però, non possiamo disconoscere che è necessario l’aiuto di tutti. Non bastano le persone della Caritas della parrocchia di Santo Stefano e quelle di Santa Croce, e di Santa Maria di Gesù. E’ un compito arduo che ha necessità di aiuti maggiori. L’invito da queste pagine è quello di partecipare, di allargare le braccia, di offrirsi e di non far camminare da soli i pochi componenti che rappresentano oggi la Caritas di Artena. Ascoltateli, viveteli, magari per un poco di tempo, realizzate cosa davvero riescono a fare, e poi deciderete. Condividere per il bene comune è bello!